social media

“COME FA L’OPINIONE PUBBLICA A CAMBIARE IDEA NEL GIRO DI POCHE ORE? SPACEY ERA IL PIU' AMATO, IN DUE GIORNI E' STATO CANCELLATO” - IL FILOSOFO MAFFETTONE: “E’ COLPA DEI SOCIAL CHE INFLUENZANO LE PERSONE, ECCITANDO E RADICALIZZANDO I LORO SENTIMENTI PIÙ PROFONDI. E ALLORA C’È ANCHE UN PROBLEMA PROFONDO PER LA DEMOCRAZIA”

Sebastiano Maffettone per il Messaggero

 

kevin spacey

Ho incontrato Kevin Spacey a Ravello - dove girava un film su Al Gore - poco più di un mese fa. In quel momento era forse l'attore più popolare del mondo. Adesso è stato praticamente cancellato. Niente più agente e ufficio stampa, espulsione da Netflix (forse il suo personaggio in House of Cards morirà), addirittura in un film su Paul Getty che stava interpretando verranno girate di nuovo le scene che lo riguardano con un altro attore al suo posto.

 

Tutto ciò in un paio di settimane. Come conseguenza del fatto che lo stesso Kevin Spacey avrebbe molestato sessualmente diversi giovani in numerose occasioni della vita. Il tutto all'interno di una formidabile campagna mediatica - aperta dal caso del produttore americano Weinstein - contro abusi e molestie sessuali.  L'ultima volta che sono stato a Barcellona mi è parsa una delle città più tranquille, solerti e godibili del pianeta.

 

kevin spacey

Adesso, invece, sappiamo quanto sia caotica la situazione, con la città e la Catalogna in agitazione permanente, con le grandi compagnie economiche che hanno lasciato le loro sedi in loco e con lo stato spagnolo quasi in assetto da guerra sul territorio. Tutto ciò in qualche mese. Come conseguenze di un anelito all'indipendenza disastrosamente gestito sia dai catalani sia dallo stato centrale. Due vicende queste che non hanno nessun rapporto tra di loro a prima vista.

 

Così penserà ciascuno di voi dopo avere letto le prime righe di questo pezzo. La mia tesi è invece che non possiamo essere sicuri di questa estraneità reciproca. Forse, un legame c'è. Ed è costituito da quella che in inglese si chiama mobocracy (mobocrazia, facendo il calco), che vuol dire potere di mob. Ora mob è la parola che in inglese si adopera per il nostro mafia, per la criminalità organizzata ma anche per alludere a una folla vagamente minacciosa. Nel gergo dei videogiochi al computer, mob vuol dire però anche mostriciattoli, facendo riferimento ai vari nemici che si cerca di eliminare nel corso per l'appunto di un videogioco.

 

FACEBOOK

Ed è questa invasioni di mostri che a parer mio- mette in relazione due vicende apparentemente tanto diverse quanto il caso delle molestie sessuali e la rivolta catalana.

Il mio discorso, lo si noti, non riguarda i contenuti: le molestie sessuali sono esecrabili, e, se non per forza sotto forma statuale, i popoli hanno qualche diritto ad autodeterminarsi. Il punto è quello di cercare un nesso diverso fra i due eventi, del tipo: come è possibile che l'opinione pubblica possa cambiare, talvolta anche in maniera repentina, nel giro di poche ore?

 

BREXIT

Credo che la risposta sia nel modo in cui i social media - come Facebook, Instagram e Twitter - nella rete influenzano sistematicamente le persone, eccitando e radicalizzando i loro sentimenti più profondi. Succede oramai abbastanza regolarmente in politica. La copertina dell'Economist della scorsa settimana era intitolata La minaccia dei social media alla democrazia. E sappiamo dei sospetti di influenza esterna, in particolare da parte della Russia, sulla campagna di Trump.

 

Ma la questione è più generale e aiuta a spiegare molti repentini cambiamenti di opinione, dalla primavera araba a Brexit. Il fatto, però, non riguarda soltanto la grande politica, ma anche reazioni quotidiane e percezioni della realtà. Quello che i social media fanno da questo punto di vista è mettere in contatto tra loro persone che hanno opinioni forti ma non per forza basate sulla disamina dei fatti nel loro complesso, e che vogliono vedere queste opinioni confermate, non messe alla prova.

 

SOCIAL NETWORK

L'oltraggio, l'esagerazione, la radicalizzazione, l'estremismo sono le forme retoriche più usate per questo tipo di operazione. Il risultato consiste nella creazione di discontinuità improvvise e brusche mutazioni dell'opinione pubblica. Come quella dell'attore e della regione da cui abbiamo cominciato. E, anche accettando serenamente il profilo etico delle rivendicazioni specifiche a esse connesse, non si può non restar perplessi da grandi spostamenti di opinione che influiscono così drammaticamente sulla vita delle persone in maniera tanto immediata.

 

SEBASTIANO MAFFETTONE

Il pericolo implicito nel fenomeno sembra chiaro. L'opinione pubblica, base della democrazia, ha bisogno anch'essa di tempo, di cautela e di riflessione per essere ragionevole. Quando ciò non accade esiste un problema profondo per la sfera pubblica e per la democrazia rappresentativa, la cui qualità dipende proprio dal sano funzionamento della sfera pubblica.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…