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"NON MI HA MAI SPINTO GIU' DALLE SCALE" - COME PREVISTO, KATE MOSS HA PRESO LE DIFESE DI JOHNNY DEPP: CHIAMATA A TESTIMONIARE SULLA SUA RELAZIONE CON L'ATTORE NEL PROCESSO PER DIFFAMAZIONE TRA L'ATTORE E AMBER HEARD, L'EX MODELLA HA RACCONTATO: "DURANTE UN TEMPORALE SONO SCIVOLATA DALLE SCALE E HO BATTUTO LA SCHIENA" - "JOHNNY E' CORSO AD AIUTARMI, MI HA PORTATO IN CAMERA E FATTO VEDERE DA UN MEDICO" - VIDEO

 

Chiara Barison per il corriere.it

 

Kate Moss testimonia al processo Depp Heard

«Non mi ha mai spinto giù dalle scale». La testimonianza che tutti stavano aspettando è arrivata: Kate Moss oggi ha difeso Johnny Depp. È apparsa nel tribunale di Fairfax, Virginia, in videocollegamento dalla contea di Gloucestershire con una camicia accollata e una giacca nera. In poche parole ha definitivamente smentito l'accusa di Amber Heard.

 

Kate Moss testimonia al processo Depp Heard 2

Dopo il giuramento, Moss sembra reagire tranquilla di fronte alle domande preliminari sulla sua relazione con l'attore americano poste da Ben Chow, uno degli avvocati di Depp. L'errore sull'anno in cui è iniziato il loro fidanzamento tradisce forse un po' di emozione. «Siamo stati insieme dal 1993», esordisce, ma si corregge subito «dal 1994 al 1998».

johnny depp kate moss anni 90

 

Ricorda poi la caduta che ha dato adito ai pettegolezzi sulla presunta violenza di Depp nei suoi confronti. All'epoca della loro relazione, Moss e Depp si trovavano in vacanza in Jamaica quando «durante un temporale sono scivolata dalle scale e ho battuto la schiena», ha ricordato la modella. Depp, che era già uscito, è tornato indietro sentendo le grida di dolore. «Johnny è corso ad aiutarmi, mi ha portato in camera e fatto vedere da un medico», ha concluso.

 

 

Giampiero De Chiara per “Libero quotidiano”

 

Fan in coda per assistere al processo

In un bel film, ormai di trenta anni fa, "I Protagonisti" di Robert Altman, il protagonista, (un capo sceneggiatore e produttore di una grande compagnia hollywoodiana), spiega ad uno dei suoi collaboratori che gli bastano soltanto 25 parole per capire se un soggetto propostogli può diventare un film.

 

Alla luce di quello che sta emergendo nel processo che vede Johnny Depp accusare l'ex moglie, l'attrice Amber Heard, di diffamazione per un articolo pubblicato nel 2018 sul Washington Post, sembra che ne bastino anche meno di 25 per creare, da questa surreale storia giudiziaria, un film di successo. Lei lo accusa di violenze domestiche e lui per questo le ha chiesto 50 milioni di dollari in cambio.

 

Amber Heard in tribunale in Virginia

Su questa disfida giudiziaria, sentimentale (lei sui social ha dichiarato alla vigilia del dibattimento di «aver provato sempre amore per lui...») e umana, è facile ricordare commedie grottesche come La guerra dei Roses di Danny De Vito, con Michael Douglas e Kathleen Turner, e quel piccolo gioiello dei fratelli Coen Primati sposo poi ti rovino (terribile traduzione italiana del più adatto Intolerable Cruelty) con un fascinoso George Clooney e la bellissima Catherine Zeta Jones.

 

MISERIE UMANE

Johnny Depp in tribunale in Virginia

Qualche produttore hollywoodiano starà già prendendo appunti e avrà mandato qualcuno a seguire il processo. Il film, infatti, sembra già bello e pronto: basta leggere le cronache giudiziarie per scoprire le più tragiche miserie umane che si creano quando una coppia si lascia in malo modo, per di più quando si tratta di due dividi Hollywood.

 

Storie che è vero sfiorano il ridicolo, ma anche la disperazione umana, l'abbandono, il male di vivere e la depressione di chi è arrivato in cima al mondo e non sa più cosa fare, se non scendere desolatamente sempre più giù.

 

Avvocato Camille Vasquez

La figura chiave, chi la fa da padrone, è proprio Johnny Depp che, secondo molti addetti ai lavori, sta interpretando il ruolo migliore della sua lunga e proficua carriera cinematografica o perlomeno degli ultimi suoi traballanti anni lavorativi. Nelle pieghe di questo resoconto a metà tra il ridicolo e l'osceno (dita nella vagina per cercare coicaina, penetrazioni tramite bottiglie di liquore), ecco spuntare anche una sorta di lieto fine, posticcio.

 

Già perché l'ultimo dei tanti colpi di scena è la presunta love story tra il protagonista di Edward mani di forbice e il suo avvocato Camille Vasquez. Figlia di due emigrati colombiani, 37 anni, la donna è associata nello studio legale che si occupa di Depp ed è stata lei che ha contro-interrogato Amber Heard. Le sue domande, il suo eloquio, la sua fermezza sono piaciute molto.

 

Amber Heard 3

I fan dell'attore hanno iniziato a credere e a far girare le voci che tra i due sia in corso una storia d'amore. Soltanto pettegolezzi da tabloid. Ma quando, mercoledì scorso 18 maggio, il legale è uscita dal tribunale, una giornalista di TMZ (il sito Usa specializzato in gossip) le ha chiesto: «Stai uscendo con Johnny Depp? Se ne parla online. Puoi mettere le cose in chiaro, sì o no?».

 

La Vasquez, già da consumata attrice come lo sono tutti gli avvocati di questi mega-processi mediatici, non ha proferito parola. Ha soltanto ridacchiato. Lasciando così la possibilità di poter immaginare e interpretare a chiunque abbia voglia di appassionarsi a questo racconto.

 

STRATEGIA

Camille Vasquez Amber Heaed

Una storia che è una vera e propria telenovela. Tutto parte da quella lettera pubblicata dal Washington Post nel 2018. Una lettera che ha causato all'attore gravi ripercussioni alla sua carriera. Di contro poi Amber Heard ha chiesto 100 milioni di dollari all'ex consorte.

 

Ma nonostante ci siano in ballo così tanti soldi la donna ha continuato a mandare messaggi di pacificazione, se non di amore: «Speriamo che quando questo caso si concluda, io possa voltare pagina e anche Johnny. Ho sempre conservato amore per Johnny e mi provoca grande dolore dover vivere i dettagli della nostra vita comune di fronte al mondo». È chiaro che sia tutta una strategia concordata con i suoi avvocati, ma tutto fa brodo per appassionati e mass media.

 

Johnny Depp

Rolling Stone, il celebre magazine Usa, ha evidenziato come il processo, «si è trasformato in una serie a puntate che, finora, è di gran lunga più coinvolgente di tante altre che possiamo trovare sulle piattaforme streaming». E questo nuovo legal drama è così appassionante, «perché in nessun altro modo si sarebbe riusciti a scavare così a fondo nella vita di Johnny Depp», scrive sempre Rolling Stone.

 

Il giornale mette in risalto anche il momento chiave, quello in cui il racconto dell'attore sfiora vette introspettive, mai immaginate. È quando l'interprete di Jack Sparrow (il capitano della saga cinematografica dei Pirati dei Caraibi), viene chiamato «sul banco dei testimoni a ripercorrere il suo rapporto di coppia, ma anche la sua intera esistenza dall'infanzia agli esordi al cinema, fino al successo planetario».

 

IMBOLSITO

Amber Heard

Ne esce così un ritratto cupo, triste, di loser che però trova il riscatto diventando un divo, per poi tornare triste e depresso a combattere col suo "buio nell'anima". Picchiato dalla madre, abbandonato dal padre, appare sul banco dei testimoni un Depp imbolsito (ma chiunque vorrebbe arrivare a 58 anni nelle sue condizioni fisiche) con la mano che, nei momenti più intimi, passa tra i capelli ancora fluenti, con la voce che cambia intonazione, a seconda degli episodi ricordati e con gli occhiali da sole che a volte indossa per mascherare la sua evidente commozione. Una prova sicuramente da grande attore. Una "interpretazione" che ha ricordato quella di un altro grande attore.

 

Camille Vazquez e Johnny Depp 2

Un amico di Depp, ma anche il suo mentore e un artista che è fonte di ispirazione ancora per tutti quelli che decidono di fare questo mestiere: Marlon Brando. Viene così alla mente quando la star di Ultimo tango a Parigi fu testimone nel processo (primi anni 90) che vedeva suo figlio Christian accusato, e poi condannato per omicidio, di aver ucciso il fidanzato della sorella. Marlon Brando ne uscì come un padre assente, terribile e pieno di dolore. Brando non si riprese più da quell'episodio. E Depp rischia più o meno la stessa cosa: che questo processo sia la sua ultima grande interpretazione.

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