ucraina ursula von der leyen vladimir putin

E CHI S'È VISTO S'È VISTO – LA COMMISSIONE EUROPEA HA DECISO DI STRACCIARE L'ACCORDO DI FACILITAZIONE DEI VISTI FRA UE E RUSSIA – I “SUDDITI” DI PUTIN CHE VORRANNO ENTRARE NELL'UNIONE EUROPEA DOVRANNO AFFRONTARE UNA PROCEDURA BUROCRATICA PIÙ LUNGA E COSTOSA –  URSULA VON DER LEYEN A MUSO DURO: “NON POSSIAMO FARE AFFARI CON MOSCA COME SEMPRE. LA FACILITAZIONE DEI VISTI È UN SEGNO DI FIDUCIA CHE LA GUERRA HA DISTRUTTO”

Manila Alfano per “il Giornale”

 

URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY

La Commissione europea ha proposto la totale sospensione dell'accordo di facilitazione dei visti fra Ue e Russia. Secondo la misura, i cittadini russi non godranno più di un accesso privilegiato all'Ue e dovranno affrontare una procedura di richiesta del visto più lunga, costosa e difficile. Se la proposta della Commissione dovesse essere approvata da parte del Consiglio Ue, gli Stati membri potranno godere di ampia discrezionalità nel trattare le richieste di visto per soggiorni di breve durata da parte dei cittadini russi, e potranno garantire un maggiore controllo nei confronti dei cittadini russi che si recano nel territorio comunitario.

 

putin ursula von der leyen

L'Ue rimarrà aperta ad alcune categorie di viaggiatori, come i giornalisti, i dissidenti politici e cittadini russi che viaggiano per scopi essenziali, inclusi i familiari di cittadini europei. «Non possiamo fare affari con la Russia come sempre. Proponiamo di sospendere completamente l'accordo di facilitazione dei visti dell'Ue e di non riconoscere i passaporti russi emessi nelle regioni occupate dell'Ucraina. La facilitazione dei visti è un segno di fiducia che la guerra di aggressione della Russia ha completamente distrutto», ha scritto sul proprio profilo Twitter von der Leyen.

 

Al momento sono stati emessi circa 1 milione di visti Schengen ai cittadini russi e, in seguito alle nuove linee guida che la Commissione pubblicherà a breve, sarà possibile per gli Stati membri «riesaminarli». Lo ha detto la commissaria agli affari interni Ylva Johansson. La Commissione ha presentato anche una proposta per bloccare il riconoscimento dei passaporti russi rilasciati nelle zone occupate dell'Ucraina.

 

putin ursula von der leyen

Queste proposte fanno seguito all'accordo politico raggiunto dai ministri degli Affari esteri durante la riunione informale del 31 agosto scorso. «La Russia continua a violare il diritto internazionale con le sue azioni militari illegali, commettendo atrocità contro gli ucraini e minando la sicurezza e la stabilità europea e mondiale. Queste azioni violano i principi fondamentali su cui è stato concluso l'accordo di facilitazione dei visti e vanno contro gli interessi dell'Ue e dei suoi Stati membri. La proposta mostra una risposta forte e unita dell'Ue», ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson. La misura proposta potrebbe porre fine a tutte le agevolazioni per i cittadini russi che richiedono un visto turistico per soggiorni di breve durata nell'area Schengen.

 

ursula von der leyen conferenza sul futuro dell europa 1

Secondo le misure proposte dalla Commissione, i tempi per l'elaborazione dei visti dovrebbero passare da 10 a 15 giorni, ma potrebbero essere estesi fino a un massimo di 45 giorni per alcuni singoli casi, quando si renderà necessario un ulteriore esame della domanda. Inoltre, i richiedenti russi dovranno affrontare un aumento del prezzo dei diritti di rilascio del visto, che passeranno da 35 a 80 euro.

 

Sono previste anche norme più restrittive sui visti per ingressi multipli. I richiedenti dovranno presentare l'elenco completo di documenti giustificativi per avere accesso ai visti validi per più ingressi, e non potranno più beneficiare dell'elenco semplificato come previsto dal vecchio accordo. La Commissione Ue ha proposto anche la sospensione della validità dei passaporti russi rilasciati nelle aree ucraine occupate, come le regioni di Kherson e Zaporizhzhia.

 

URSULA VON DER LEYEN OLAF SCHOLZ MARIO DRAGHI

Una volta adottata, la sospensione entrerà in vigore il secondo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Ue. La decisione di sospensione sarà notificata alla Russia al più tardi 48 ore prima della sua entrata in vigore. «Questi passi sono necessari come segnale nei confronti dei cittadini russi, che sostengono in larga misura le politiche criminali delle loro autorità, ma anche per ragioni di sicurezza interna dell'Unione Europea e dei rifugiati ucraini che vi risiedono», ha commentato l'ambasciatrice polacca in Italia, Anna Maria Anders.

 

Intanto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, in una intervista alla tv russa ha risposto: «La Russia deve dare una risposta tempestiva e dura alle misure adottate dall'Europa».

ursula von der leyen tra i soldati IL TWEET DI URSULA VON DER LEYEN - IN VIAGGIO VERSO KIEVURSULA VON DER LEYEN DURANTE IL COLLEGAMENTO DI ZELENSKY URSULA VON DER LEYEN SALE IN AEREO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?