CONCORDIA-SHOW, E’ (QUASI) TUTTO PRONTO PER IL “RADDRIZZAMENTO” DEL SECOLO

Laura Montanari per "La Repubblica"

Ormai è una questione di giorni, quindici o venti al massimo. Poi ci siamo: inizieranno le grandi manovre per rimettere la Concordia in assetto verticale. «Servirà una rotazione di 65 gradi» spiega l'ingegner Francesco Porcellacchia, il coordinatore per conto di Costa, della complessa rimozione della grande nave da crociera naufragata per un «inchino» più di 600 giorni fa, davanti all'isola del Giglio. Nessuno ha mai affrontato una sfida di questo genere.

Quasi un rompicapo: il monumentale scafo (289 metri di lunghezza e 35 di larghezza), che imbarcava oltre 4.000 persone, è piegato e appoggiato sul fondo a due speroni di roccia che l'hanno in parte bucato. Per non rischiare di farlo scivolare più, nella scarpata marina, è stato imbrigliato con cavi e con 11 torri. «Stiamo ultimando i lavori di preparazione, ma cominciamo a vedere una luce in fondo al tunnel», confessa l'ingegnere di Costa.

Cinquecento addetti che si avvicendano intorno al relitto da mesi, lavori che proseguono giorno e notte, senza domeniche, senza soste. Adesso il d-day è vicino: oggi pomeriggio, nella riunione convocata dal capo della Protezione civile Franco Gabrielli, potrebbe essere già definita una data: tra il 20 e il 23 settembre ha detto ieri il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, mentre sull'isola si allarga la forbice delle possibilità sul calendario, dal 16 al 26. Serviranno tre giorni per i collaudi e, fra le variabili del più grande progetto di salvataggio navale, bisognerà considerare le condizioni meteo.

Il parbuckling, cioè il raddrizzamento, durerà tra le 10 e le 12 ore e terrà tutti con il fiato sospeso. Arriveranno al Giglio televisioni e giornalisti da mezzo mondo, sarà chiuso lo spazio aereo, interdetto per 12 ore il traffico dei traghetti, stabilita una zona rossa vietata alla navigazione e una zona blu più esterna dove avranno accesso soltanto le barche autorizzate delle forze dell'ordine:

«È un momento delicato, bisogna pensare alla sicurezza e ridurre al minimo i rischi per l'ambiente», predica il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli che ieri ha partecipato al summit in prefettura a Grosseto. Ambiente e sicurezza sono in cima ai pensieri di molti, da Costa e all'Osservatorio regionale.

Trentasei martinetti idraulici telecomandati, agganciati da un lato a nove degli undici cassoni sistemati sul lato sinistro (quello emerso) della nave si metteranno in moto. Ciascun martinetto è collegato anche alla piattaforma subacquea su cui la nave si appoggerà una volta raggiunto il punto zero dell'assetto verticale.

Le manovre di rotazione sono divise in tre momenti: il primo punta a disincagliare la nave liberandola dalle rocce e tirandola, il secondo dà inizio alla rotazione vera e propria fino ad arrivare a venti gradi (il «punto morto superiore »). Da lì in poi, aiutata dal pompaggio di acqua che zavorrerà i cassoni, Concordia dovrebbe raggiungere la posizione verticale subendo una trazione verso il basso e adagiandosi sul fondale artificiale composto da 1.180 sacchi di malta di cemento («grout bags») e pesante 18mila tonnellate.

Nei giorni successivi ci saranno le perlustrazioni del fondo alla ricerca dei due dispersi che questo tragico naufragio (30 i corpi senza vita recuperati) si porta dietro. «La rotazione per noi non sarà un punto di arrivo, ma di partenza» aggiunge il sindaco del Giglio che spera di veder ripartire il convoglio entro la primavera. Con quale destinazione ancora non si sa.

Tra polemiche e piccoli veleni la battaglia per lo smantellamento è appena cominciata. Piombino, la destinazione più vicina, si prepara e avvia un grosso investimento per ampliare il suo porto, quello di Palermo si candida, altri nel Mediterraneo osservano interessati. Il rottame Concordia fa gola e darà lavoro.

 

COSTA CONCORDIA RIPRESA DA UN DRONE COSTA CONCORDIA RIPRESA DA UN DRONE COSTA CONCORDIA COSTA CONCORDIA concordia spiaggia x

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