massimo galli coronavirus

“NON ABBIAMO LA CERTEZZA CHE UN LOCKDOWN LOCALE FUNZIONI” – L’INFETTIVOLOGO MASSIMO GALLI SMONTA SUL NASCERE LA CHIUSURA DELLE AREE METROPOLITANE: “CIRCOSCRIVERE UNA GRANDE AREA METROPOLITANA E CHIUDERE COMPLETAMENTE SOLO LÌ, DAL PUNTO DI VISTA DELL'EFFICACIA DEI RISULTATI È UN PUNTO INTERROGATIVO” – “LA VOLTA SCORSA PER FARCELA CI SONO VOLUTI DUE MESI. QUESTA….”

Graziella Melina per “il Messaggero”

 

massimo galli

I dati dei contagi di Milano aumentano in modo esponenziale. Tra chi sta in corsia, la paura che la prossima settimana la situazione possa precipitare è davvero tanta. Persino Massimo Galli, direttore di Malattie infettive dell'ospedale Luigi Sacco di Milano, uno che di certo non si abbandona allo scoramento - e infatti tiene subito a precisare «cerco di mantenere una obiettività» - alla fine però ammette: «E' chiaro che stando in ospedale, ti può venire da dire che è un disastro. In questo momento c'è profonda stanchezza e crisi anche dal punto di vista del personale. É giù di morale. Vedersi di nuovo davanti questo déjà vu, insomma, non è facile».

 

Anche al Sacco siete in emergenza?

«Abbiamo portato a più di 330 i posti letto di recettività per Covid, il che vuole dire che abbiamo chiuso per intero l'attività di reparti che normalmente assistono tutt' altro. É già una sofferenza che ci sia una medicina Covid dove prima c'era l'ortopedia».

coronavirus ospedale di varese 4

 

Le nuove misure di contenimento nazionale arriveranno forse tra una settimana?

«Credo che attendere una o due settimane per decidere ulteriori restrizioni sia un rischio. Le infezioni sono già avvenute e ci porteranno comunque un carico di ricoveri, di posti di rianimazione da occupare e purtroppo anche di decessi piuttosto prevedibile. Il punto è che qui stiamo giocando sul crinale dell'ulteriore esplosione dell'infezione.

coronavirus terapia intensiva icc casal palocco roma 1

 

Se la scommessa che è stata fatta con i provvedimenti che sono stati adottati è vincente, tra 15 giorni ci potrà essere un'inversione di tendenza. Sennò non ci saranno alternative, e comunque il prezzo da pagare sarà ancora più alto».

 

Servirebbe subito una chiusura a livello regionale?

«No, non abbiamo la certezza che un lockdown locale funzioni. Se circoscrive alcune località che implicano un numero di abitanti ragionevolmente limitato, è un conto. Ma circoscrivere una grande area metropolitana e chiudere completamente solo lì, riuscendo a fare un lockdown semitotale simile a quello già avuto, dal punto di vista dell'efficacia dei risultati è un punto interrogativo».

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

 

Quindi non è una buona soluzione?

«Vorrei avere maggiori certezze sul fatto che lo sia. Sono problematiche su cui intervieni in maniera necessariamente sperimentale e non abbiamo mai fatto niente di simile in una situazione comparabile».

 

E allora le zone rosse?

«Sono zone di 4 cittadine, con un numero di abitanti limitati della loro possibilità di muoversi. Non sono un milione e 200mila abitanti della città di Milano e nemmeno quelli della città di Napoli, che devi comunque interpretare come area metropolitana vasta, perché ogni giorno le persone entrano ed escono per motivi di lavoro tra un'area che verrebbe chiusa e una invece aperta. È evidente che c'è un'enorme difficoltà nel pensare di gestire una cosa di questo genere».

MASSIMO GALLI

 

Non abbiamo altre alternative se non il lockdown generale?

«Temo che si sia di fronte alla necessità di decisioni importanti e che siano da considerare abbastanza imminenti. La situazione è sicuramente pericolosa».

coronavirus ospedale san filippo neri di roma

 

Più di marzo?

«Prima, da un momento all'altro ci si è trovati di fronte ad un'ondata di piena, adesso stiamo osservando la crescita di un fenomeno che possiamo misurare e in alcune entità possiamo prevedere. Di conseguenza, a questo punto dobbiamo decidere che provvedimenti vanno presi, e sono ovviamente provvedimenti tardivi.

 

coronavirus terapia intensiva icc casal palocco roma

Stiamo sempre dietro il virus, non davanti. Lo stiamo sempre inseguendo e non sono neanche bastati gli esempi di altri Paesi a noi vicini, come la Francia che sta molto peggio di noi e che è arrivata a determinate conclusioni più o meno tardivamente».

 

 Quanto tempo di chiusura potrebbe servire?

«La volta scorsa per farcela ci sono voluti due mesi. Questa situazione che stiamo vivendo adesso ipoteticamente potrebbe essere contenibile forse con un tempo minore. Ma non so quanto».

massimo galli

 

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…