maria licciardi

IL CREDO DELLA BOSS DI CAMORRA MARIA LICCIARDI: FIDATI SOLO DEL TUO SANGUE - IL RITRATTO DELLA "PICCERELLA" BY SAVIANO: "PRUDENZA E SPIETATEZZA SONO LE SUE REGOLE. IL PERSONAGGIO DI SCIANEL, NELLA SERIE 'GOMORRA' È PROFONDAMENTE ISPIRATO A LEI, DONNA CHE IN NESSUNO RIPONE FIDUCIA SE NON NEL PATTO CHE PORTA PROFITTO. GIUSEPPE MISSO, UNO DEI BOSS PIÙ POTENTI, ORA COLLABORATORE DI GIUSTIZIA, LA DESCRIVE COSÌ: 'È UN BOSS, È MOLTO PIÙ PERICOLOSA DI MATTEO MESSINA DENARO'"

MARIA LICCIARDI

Roberto Saviano per il “Corriere della Sera”

 

La «Piccerella» Maria Licciardi è un boss vero. L'arte del comando di un cartello criminale l'ha appresa sul campo, osservando e sbagliando, dando ordini violentissimi e raccogliendo su di sé una pazienza trappista fatta di silenzio, abnegazione e profitto. La famiglia è il mezzo e il fine del profitto, il sangue è la garanzia unica della fiducia. Fidati solo del tuo sangue è l'imperativo della «Piccerella» non perché il tuo sangue sia migliore di altri ma perché nessun rivale crederà mai al tradimento di un tuo parente e quindi sarà costretto ad esserti fedele.

 

ANTONIO TEGHEMIE DETTO TARTUFON

Il suo soprannome Maria Licciardi lo ha preso dall'aspetto minuto, dall'essere sempre identificata come la piccola di casa dai suoi fratelli Gennaro, Pietro e Vincenzo, i colonnelli dell'organizzazione della Masseria Cardone, il cuore di Secondigliano. Gennaro detto «'a Scigna» era destinato a comandare quell'area desolata di Napoli che non aveva speranza di crescita, pochi negozi e poco commercio, area già profondamente cementificata, e che invece i clan seppero trasformare in un immenso supermarket al dettaglio di droga.

 

Gennaro Licciardi, però, morì giovanissimo per un'ernia ombelicale nel carcere di Voghera. Erano gli anni 90 e toccò ai fratelli Pietro e Vincenzo prendere l'eredità della famiglia. Ma Maria «'a Piccerella» capì che in realtà era arrivato il suo momento. Il marito Antonio Teghemie, detto «Tartufon» per la pelle scura, è sempre stato un principe consorte, un uomo che l'ha accompagnata nelle sue strategie ma non ha direttamente mai deciso nulla.

maria licciardi 3

 

Decidere è essere tempestivi, meglio decidere male che non decidere è la dottrina politica della Licciardi, ma anche evitare la decisione se non necessaria, rinviarla se non c'è un imperativo. Prudenza e spietatezza sono le sue regole. E hanno funzionato. La grande e (ultima) alleanza di famiglie camorriste napoletane è l'Alleanza di Secondigliano, un cartello nato negli anni 90 e che riuniva potenti famiglie: i Contini, i Mallardo, i Licciardi, con un ruolo esterno dei Di Lauro (che avrebbero voluto in linea teorica mantenersi soltanto come trafficanti pronti a vendere a chiunque) e dei Lo Russo (con cui la Licciardi entrerà in conflitto).

 

SECONDIGLIANO

La Licciardi confidava sul mastice dell'Alleanza: i matrimoni. Eggià perché tre sorelle - Anna, Rita e Maria Aieta - hanno sposato i tre boss ai vertici del gruppo: Francesco Mallardo, Eduardo Contini e Patrizio Bosti. L'Alleanza sanciva una struttura fortissima con centinaia di affiliati e decine di bocche da fuoco, ma in realtà questa armata criminale spesso ha zoppicato.

 

Per esempio, non ha saputo costruire quel Direttorio (proprio così lo chiamavano, come la struttura decisionale della Francia rivoluzionaria) che avrebbe dovuto stabilire ogni singolo omicidio, ogni singola partita di trapani falsi, ogni singolo negozio d'abbigliamento che si muoveva sul territorio comandato da loro. L'Alleanza, però, così come non ha saputo realizzare la dittatura criminale a cui ambiva, al contempo non si è mai davvero sciolta, ha preso di volta in volta forme diverse, funzionando e confrontandosi nelle vicende più importanti. Di certo la scelta di portare il riciclaggio del proprio danaro in Spagna e nei settori turistici e della distribuzione è una scelta coordinata dai vertici. In Spagna era stato arrestato - e poi scarcerato - Patrizio Bosti.

maria licciardi 1

 

E proprio in Spagna Maria Licciardi stava andando quando l'hanno arrestata, per raggiungere sua figlia Regina proprietaria di negozi d'abbigliamento (membri della famiglia della piccerella sono proprietari di importanti hotel ad Aversa e a Napoli). Raccontare in poche parole come abbia fatto a sfuggire sempre alle accuse - i pentiti parlano di centinaia di omicidi e di una direzione certosina di tutti i traffici di cocaina ed eroina - sarebbe impossibile.

 

Arrestata nel 2001, resta in carcere per otto anni come un capo: al 41 bis. Una volta fuori riesce a sfuggire al blitz del 2019 contro l'Alleanza. Poi, incredibilmente, viene cancellato il suo ordine di cattura e da donna libera torna a comandare, sino a pochi giorni fa. Quando arriva un nuovo arresto. Il personaggio di Scianel, nella serie Gomorra , è profondamente ispirato a Maria Licciardi, donna che in nessuno ripone fiducia se non nel patto che porta profitto.

RIONE TERZO MONDO SECONDIGLIANO NAPOLI

 

Donna che si fida quando a comandare sono le donne perché si sottraggono alla teatralità simbolica degli omicidi ma portano la spietatezza direttamente dentro le dinamiche quotidiane. E infatti lei non chiede ai suoi uomini di ostentare violenza, ma di portarla nella vita quotidiana dei nemici. Non sceneggiate ma operatività: ai nemici va tolto il lavoro, il sonno, vanno isolati e solo poi uccisi. Per Maria Licciardi la famiglia è la radice di ogni profitto, di ogni ricatto, di ogni guerra. Se non esistesse il concetto di famiglia non esisterebbero le organizzazioni criminali.

 

maria licciardi

La famiglia è innanzitutto organizzazione, è mutuo soccorso ma solo verso chi ha il «merito» di condividere lo stesso sangue. Il matrimonio è un patto economico tra gruppi. I figli sono protezione del patrimonio e eredità. Le amicizie sono momentanee e utili se arrecano vantaggio. Chi crede che questo sia solo un comportamento delle famiglie criminali non ha abbastanza studiato le famiglie del capitalismo contemporaneo, macchina di controllo e competizione, di accordo e feroce ricerca di profitto.

 

MASSERIA CARDONE

La criminalità organizzata è soltanto capitalismo nudo, senza infingimenti, e il concetto di famiglia di Maria Licciardi non è il solito familismo amorale di Banfield quanto piuttosto la regola della concorrenza, della competizione, del colpire prima di essere colpiti, di trovare la strada per ricattare, comandare, arricchirsi. La famiglia che perdona e accoglie per poter essere non solo violenza ma anche garanzia di sicurezza e pace, perché è nella sicurezza e nella pace che crescono maggiori guadagni.

 

Questo a' piccerella l'ha sempre saputo. Ha visto la sua famiglia condurre faide spietate, come quando venne ucciso Vincenzo Esposito, il principino nipote prediletto di Gennaro Licciardi, e pretesero con un elenco l'uccisione di tutti i coinvolti nell'agguato al loro rampollo. Scrissero una lista dei condannati a morte e in più di dieci anni riuscirono a farseli consegnare tutti.

GIUSEPPE MISSO

 

Eppure Maria Licciardi ha sempre saputo che comanda chi porta la pace, non chi vince. Così quando si scindono i Di Lauro non fa torto al boss Paolo appoggiando gli spagnoli, ma non si lascia nemmeno coinvolgere nel conflitto. Quando Costantino Sarno sta per pentirsi, inizia a fare dichiarazioni e fa arrivare voce che in cambio di soldi è disposto a ritrattare, i clan si organizzano: lo paghiamo poi spariamo in testa a lui e alla sua discendenza. Maria Licciardi non accetta, lo si paga e lei si fa garante del suo non pentimento. Andrà esattamente così.

 

maria licciardi 6

Oggi è riuscita a creare una rete di legami con i Polverino (gruppo legato a Cosa Nostra di Marano di Napoli), con le nuove generazioni criminali di Vanella Grassi e soprattutto con gli ex rivali dei Mazzarella. A tutti garantisce profitto e nella sua zona, Masseria Cardone, non vuole pusher e file di tossici a comprare, non vuole pali e sentinelle armate. Tutto questo lo vuole fuori dalla sua Masseria, il quartiere della sua famiglia. Il posto dove ha fatto la latitanza e dove ha sempre vissuto.

 

Giuseppe Misso, uno dei boss più potenti, ora collaboratore di giustizia, la descrive così: «Maria Licciardi è un boss, è molto più pericolosa di Matteo Messina Denaro». Misso conosce bene la ferocia dell'Alleanza di Secondigliano. Negli anni 90 si era rifiutato di allearsi con Gennaro 'a scigna, ed era al vertice di un'organizzazione che si era opposta all'Alleanza, per questo (e per molte altre ragioni) sua moglie Assuntina Sarno venne massacrata a colpi di kalashnikov nel 1992 sull'autostrada Caserta-Napoli di ritorno da un processo.

 

maria licciardi come scianel di gomorra

Eppure Maria Licciardi fu scagionata come mandante dell'omicidio. E si è rimessa, come sempre, al servizio della famiglia, un'unità di potere che si estende da Santo Domingo alla Germania. Quando mi chiedono quando finiranno le mafie rispondo quando finiranno le famiglie. Quando l'umanità troverà nuove forme d'organizzazione sociale, nuovi patti d'affetto, nuove dinamiche in cui crescere vite. Famiglie! Focolari chiusi; porte serrate; geloso possesso della felicità Vi detesto , André Gide.

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO