robot e giornalismo

IL DELIRIO NEO-FEMMINISTA NON CONOSCE CONFINI: SOTTO ACCUSA I ROBOT “MASCHILISTI”! - SCIENZIATE, PENSATRICI E POLITICHE DA TUTTA LA GRAN BRETAGNA SI RIUNISCONO A LONDRA PER LAMENTARE LA PRESENZA DI POCHE DONNE TRA I PROGRAMMATORI: “L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE PUÒ REPLICARE I PREGIUDIZI...”

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

robot giocattolo

Ma i robot sono maschilisti? Fra i tanti pericoli paventati per l'arrivo dell' età delle macchine, ora c' è anche questo. E cioè che l' Intelligenza Artificiale alla fine non sia così intelligente: e che finisca per replicare errori e pregiudizi dei suoi creatori, che guarda caso sono quasi sempre uomini.

 

Come difendersi allora dal «macho-robot»? Una strategia ha provato a delinearla il network lanciato ieri alla London School of Economics e denominato «Women Leading in Artificial Intelligence»: una conferenza che ha visto radunate scienziate, pensatrici e politiche da tutta la Gran Bretagna. Che hanno provato a rispondere all' interrogativo: «l' Intelligenza Artificiale sta diventando l' ultima espressione della mascolinità»?

robot disegnatore

 

Si parla sempre dei problemi causati dalla sostituzione dei lavoratori umani da parte delle macchine intelligenti. E degli interrogativi etici suscitati da robot in grado di apprendere e così replicare i processi della conoscenza umana. Fino agli scenari apocalittici di un mondo dominato dalle macchine che rendono gli uomini schiavi: roba vista finora al cinema in «Terminator» e film simili.

robot motociclista

 

Ma finora si era prestata poca attenzione ai pregiudizi «installati» nei codici di programmazione delle macchine: «Gli algoritmi che codificano le scelte sulle decisioni da prendere non sono altro che opinioni personali espresse in un codice - spiega Ivana Bartoletti, italiana ma londinese d' adozione che si occupa di privacy e protezione dei dati e guida il network femminile della Fabian Society, che ha promosso la conferenza -. Questo è il motivo per cui i codici di programmazione sono prevenuti: gli esseri umani lo sono. Non è possibile per gli algoritmi restare immuni da valori e pregiudizi dei loro creatori».

robot di supporto a lavoro

 

Gli esempi sono tanti. Ormai si usa l' Intelligenza Artificiale nell' ambito delle risorse umane, per prendere decisioni automatiche nel campo della selezione del personale: e che succede se il «capo» che assume e licenzia è un robot imbevuto di idee maschili?

robot di servizio

 

Oppure abbiamo la pubblicità digitale, che spedisce in automatico alle donne le réclame dei prodotti per la casa, replicando gli stereotipi della società. È per questo che «la prossima battaglia per noi donne consiste nel fare in modo che l' Intelligenza Artificiale non diventi l'espressione definitiva della mascolinità», sostiene Ivana Bartoletti.

 

robot cubo

La strategia delineata dal network tenuto a battesimo ieri alla LSE si articola in tre mosse. In primo luogo una legislazione che obblighi le organizzazioni a rendere pubblica la logica che c'è dietro gli algoritmi. Poi un codice etico per l' Intelligenza Artificiale e chi ne elabora i codici. Ma infine, soprattutto, la battaglia per inserire sempre più donne nel ruolo di programmatrici: negli Stati Uniti, fa notare la professoressa Joanna Bryson, che insegna Computing all' università di Bath, solo il 4 per cento dei programmatori sono femmine.

robot che legge gli stati d animo attraverso l espressione facciale

 

E il numero delle ragazze che segue questi studi, dopo un picco negli anni Ottanta, è andato sempre calando. «Bisogna combattere gli stereotipi a scuola e nei media, occorrono figure di riferimento femminili nella scienza», sottolinea la Bartoletti. Perché è singolare che in India le programmatrici siano soprattutto donne mentre nei Paesi sviluppati le ragazze si indirizzino ai lavori creativi, disdegnando le carriere scientifiche. Ma la folta platea di ieri a Londra faceva ben sperare: è sorta l'alba del robot-donna?

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…