chagall crocifissione bianca

MENTRE BERGOGLIO SI PREOCCUPA DI STANARE I “CORVI”, IN ITALIA E NEL MONDO SI DIFFONDE QUEL POLITICAMENTE CORRETTO CHE UCCIDE IL CRISTIANESIMO E I SUOI SIMBOLI

LA CROCIFISSIONE BIANCA DI CHAGALLLA CROCIFISSIONE BIANCA DI CHAGALL

1 - L' ARTE DI CONVIVERE

Massimo Gramellini per “la Stampa”

 

Si può proibire a dei bambini delle elementari una passeggiata di bellezza tra la «Crocifissione Bianca» di Chagall e i quadri a soggetto religioso di Guttuso e Van Gogh «per venire incontro alle sensibilità delle famiglie non cattoliche»? Succede alla scuola Matteotti di Firenze, dove alcuni genitori denunciano la cancellazione di una visita alla mostra di Palazzo Strozzi dedicata al rapporto tra arte e sacro.

 

Sarà un ragionamento insensibile, ma se alcune famiglie musulmane (la tartufesca definizione di «non cattoliche» si riferisce ovviamente ed esclusivamente a loro) si considerano così urtate dalla presenza di qualche croce in un museo, possono sempre tenere i figli a casa, senza per questo che a casa ci debbano restare pure tutti gli altri. Altrimenti il prossimo passo sarà mettere all' indice il Battistero e la cupola del Brunelleschi, con il risultato che per non urtare la sensibilità di chi arriva da fuori si urterà terribilmente quella dei fiorentini, non meno meritevole di tutela.

PALAZZO STROZZIPALAZZO STROZZI

 

Quando si parla di integrazione, si gira sempre intorno allo stesso tema: la mancanza di reciprocità. Per un occidentale, credente o ateo che sia, visitare una moschea o una mostra di mosaici non rappresenta un problema. Per molti musulmani, invece, l' esistenza di altre culture intrise di simboli religiosi genera disagio o addirittura insofferenza. Questa mancanza di reciprocità vanifica ogni slancio di comprensione. Se gli sforzi vengono fatti sempre da una parte sola, alla fine producono esiti grotteschi come a Firenze. Alimentando per reazione un riflesso, questo sì reciproco, di chiusura.

 

2 - CHAGALL VIETATO AI MINORI: L' ASSURDA TOLLERANZA ESTREMISTA

Caterina Soffici per il “Fatto Quotidiano”

 

IL PRESEPE DI MADRID   IL PRESEPE DI MADRID

“Per venire incontro alla sensibilità di famiglie non cattoliche". Con questa motivazione è stata annullata una gita di classe alla mostra di Palazzo Strozzi "Bellezza divina", dedicata al rapporto tra arte e sacro. Vittime della folle decisione - presa non è chiaro da chi - sono i bambini della terza elementare dell' Istituto Matteotti di Firenze. La gita non si farà "visto il tema religioso della mostra", si legge nel verbale della riunione del consiglio interclasse tenutosi lo scorso 9 novembre e distribuito a tutti i genitori.

 

Era abbastanza probabile che la mostra avesse un tema religioso, dato che l' esposizione è dedicata proprio a indagare il rapporto tra l' arte e il sacro, con prestiti d' eccellenza da ogni parte del mondo, cosa rara per l' Italia maestra nel prestare all' estero i propri capolavori e decisamente meno efficace nell' operazione inversa.

 

IL PRESEPE DI MADRID IL PRESEPE DI MADRID

Complice la visita del Papa a Firenze la settimana scorsa, questa volta a Palazzo Strozzi sono arrivati grandi capolavori tra cui la "Crocifissione bianca" di Marc Chagall, proveniente dall' Art Institute di Chicago, famosa tra l' altro per essere il quadro preferito di Papa Francesco, come lui stesso ha raccontato nel libro intervista El Jesuita. E molte altre celebri opere come "L' Angelus" di Jean-François Millet, eccezionale prestito dal Musée d' Orsay di Parigi o la "Pietà" di Vincent van Gogh dei Musei Vaticani, la "Crocifissione" di Renato Guttuso delle collezioni della Galleria Nazionale d' Arte Moderna di Roma.

 

Dopo le proteste dei genitori e la pubblicazione della notizia sul quotidiano locale La Nazione, la scuola si è subito affrettata ad aggiustare il tiro, dicendo che non c' è stato alcun annullamento e che la programmazione è ancora in corso e quindi non è detto che la visita non si faccia.

bergoglio-bertonebergoglio-bertone

 

Qualunque sarà l' epilogo della vicenda, il caso è un buono spunto per un ragionamento al di là della cronaca e del fatto specifico. Perché l' eccesso del politicamente corretto tende ormai a sconfinare nell' idiozia globale, dove non si riesce più a capire il limite tra l' offesa dell' altro e la difesa di alcuni valori che la cultura occidentale dovrebbe ritenere non negoziabili. Come la libertà dell' arte e di ogni forma di espressione artistica.

 

Chi sarebbero le "famiglie non cattoliche" per le quali è stato messo in atto il provvedimento? Se sono famiglie laiche, non se ne capisce il motivo, dato che erano laici anche molti degli artisti in mostra, se non addirittura atei dichiarati. Se invece si pensa che portare dei bambini a vedere un quadro raffigurante una crocifissione possa urtare la sensibilità di un musulmano o di un ebreo, siamo alla follia. Solo le dittature e le teocrazie hanno paura dell' arte. E una scuola statale italiana non può aprire a tali forme di oscurantismo. Per intenderci: se alla mensa di una scuola pubblica non si dà l'opzione di evitare il maiale, si discriminano i bambini musulmani o ebrei. E su questo, credo, nessuno avrà da ridire (eccetto Salvini e i suoi accoliti).

VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

Se in una scuola si decide di non fare il presepe per Natale per non urtare la sensibilità dei non credenti, è una scelta fatta nel nome della laicità e non confessionalità della scuola italiana. Se ne può discutere, in quanto il presepe è anche espressione di una tradizione e cultura popolare che altrimenti va persa, ma la decisione in sé risponde a una sua logica.

 

Ma impedire a dei bambini la visione di una mostra dove i grandi artisti si interrogano sul significato del sacro nel mondo moderno è una pura e semplice idiozia. Il prossimo passo in questa direzione porta a giustificare la distruzione dei Buddha in Afghanistan da parte dei talebani, perché "offendevano la sensibilità" dei musulmani. E, perché no, la devastazione di Palmira da parte dei miliziani dell' Isis. Sembrano paragoni eccessivi, ma a ben guardare non lo sono. Il punto di partenza è lo stesso: l' intolleranza verso la diversità.

 

3 - VIA IL PRESEPE DAL COMUNE DI MADRID

Manila Alfano per “il Giornale”

 

Papa Bergoglio Papa Bergoglio

È l'idea che ha fatto più indignare e infervorare gli spagnoli: la sinistra al potere a Madrid vuole contraddistinguersi da subito e mette in chiaro le sue posizioni: niente presepe per Natale.

Al Comune quest'anno non ci sarà posto per la mangiatoia e le statuine. La spiegazione è sintetica e terribilmente semplicistica, da perfetto politically correct: «Il palazzo del Comune rappresenta tutti i cittadini». Eccola la deriva laicista, quella che tutto cancella, che con la preoccupazione di far torto a qualcuno offende tutti gli altri. A Madrid come a Milano, in Spagna come in Italia, in Europa.

 

L'Occidente che dimentica di difendere se stesso, i valori che hanno sorretto una civiltà da secoli. Via, si spazza via tutto in nome della politica, della democrazia, del politicamente corretto. E così, anche se Natale è ancora lontano ricominciano le dispute sul Presepe. A Madrid il sindaco Manuela Carmena di Podemos ( il nostro Movimento 5 stelle) farà sloggiare il Presepe dal Palacio de Cibeles, la sede del municipio. «Non è patrimonio esclusivo dei cattolici». E quindi bisogna tenere presente le esigenze di tutti, compresi quelli che a Gesù Bambino non ci credono. Poi però la stessa Carmena ha aggiunto che «il Natale è di tutti e di tutte». Ma a questi tutti fa niente se viene tolto qualcosa.

mariano rajoy  6mariano rajoy 6

 

L'importante è non dare fastidio agli altri mostrando la Natività. L'ira della destra si è già fatta sentire. Il Partito Popolare, che ha governato il Comune per un quarto di secolo prima del cambio della guardia del giugno scorso, definisce l'ipotesi di abolire il Presepe dal Comune come «ridicola e assurda», perché costituirebbe «un attacco alle credenze di una maggioranza di madrileni». Il fatto è che ogni anno a Madrid i presepi attirano migliaia di persone, a partire da quello allestito in Plaza Mayor.

 

Quasi 50mila visitatori lo scorso anno per quello napoletano del XVIII secolo, proprietà dei duchi di Cardona. Ma il record assoluto è stato stabilito nel 2013, con un altro presepe napoletano: circa centomila cittadini in coda per poterlo ammirare. Staremo a vedere se quella di Podemos è l'ennesima crociata laicista. Una cosa è certa: se, come sostiene Carmena, il «Natale è di tutti» e siccome il Natale è il ricordo della nascita di Cristo non si capisce perché il Presepe dovrebbe sloggiare dal municipio ed essere localizzato in qualche altra piazza. Sarebbe il primo caso di delocalizzazione del Presepe. Forse- si pensa- in periferia darebbe meno fastidio?

 

 

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