cina covid

DITE A XI JINPING CHE LA STRATEGIA "ZERO COVID" È UNA STRONZATA – DOPO MESI IN CUI SEMBRAVA CHE IL VIRUS FOSSE SOTTO CONTROLLO, PECHINO ANNUNCIA CHE CI SONO NUOVI DECESSI. E IN TUTTO IL PAESE C’È UN IMPENNATA DI CASI: SI PARLA DI 26MILA NUOVI CONTAGI IN UN SOLO GIORNO, A UN PASSO DAL PICCO PANDEMICO GIORNALIERO RILEVATO AD APRILE – E IN ASIA LA BORSA RIAPRE IN CALO PER TIMORE DI UNA NUOVA ONDATA…

Da www.ilsole24ore.com

 

cina covid

Yuan e mercati azionari in ribasso, in Cina, a causa delle cattive notizie registrate negli ultimi giorni sul fronte Covid, dove la ripresa dei decessi e il ritorno a norme anti-contagio più severe confermano che il percorso verso l'addio alle restrizioni Zero Covid sarà molto più difficile del previsto. Nonostante le linee guida nazionali stabiliscano norme allentate sulla quarantena e sui test di massa, il peggioramento dei focolai in tutto il Paese sta riaccendendo infatti il timore che le autorità debbano dover ricorrere a nuove, dure restrizioni alla circolazione dei cittadini per ridurre al minimo il bilancio delle vittime.

cina covid

 

Ripresa dei decessi a Pechino

In questo senso, un pessimo segnale arriva dall'annuncio, il 20 novembre, del primo decesso per Covid-19 da sei mesi a questa parte, a Pechino, cui si sono aggiunte altre due morti per la stessa causa nel corso del fine settimana. L'ultimo decesso era stato segnalato a Shanghai, dove in primavera si era registrata una forte impennata dei casi.

 Sempre nella capitale cinese, il vasto distretto di Chaoyang, che ospita 3,5 milioni di persone, ha esortato i residenti a restare a casa, e a lavorare in modalità smart-working. Anche alcune scuole nei distretti di Haidian, Dongcheng e Xicheng hanno interrotto l'insegnamento in presenza.

caos per restrizioni in cina 8

 

Nuove restrizioni locali anti-pandemia

La Cina sta combattendo numerose riacutizzazioni di Covid-19 su tutto il territorio nazionale, da Zhengzhou, nella provincia centrale dell’Henan, a Chongqing nel sud-ovest, con la segnalazione di oltre 26mila nuovi casi locali, a un passo dal picco pandemico giornaliero del paese rilevato ad aprile.

La reazione al riacutizzarsi dei contagi e delle morti per Covid ha indotto le autorità sanitarie cinesi a rilanciare le restrizioni. A Guangzhou, città del sud della Cina di quasi 19 milioni di persone, le autorità locali hanno ordinato un blocco di cinque giorni per Baiyun, il distretto più popoloso.

 

Hanno inoltre sospeso i servizi di ristorazione e chiuso locali notturni e teatri nel principale quartiere degli affari della città. Shijiazhuang - città di circa 11 milioni di abitanti ritenuta un banco di prova per la riapertura - ha invece vietato ai residenti delle aree ritenute ad alto rischio di lasciare le loro case.

Code a Pechino per i tamponi 2

 

Il pessimismo degli operatori economici

L’ultima ondata sta mettendo alla prova la determinazione della Cina ad attenersi alla sua politica Zero-Covid, che richiede che le città siano più mirate nelle loro misure di repressione e abbandonino la politica dei blocchi alla libera circolazione e dei test di massa che hanno strangolato l'economia e frustrato i residenti. I mercati azionari asiatici in sofferenza riflettono lo stato d’animo degli investitori, preoccupati per le ricadute economiche dell'intensificarsi dell'emergenza Covid in Cina.

 

Campi di quarantena Covid in Cina 5

“Sembra di fare un passo avanti e due indietro”, ha affermato Willer Chen, analista di Forsyth Barr Asia Ltd. “È estremamente difficile riaprire a breve termine dato che l'inverno sta arrivando e i casi sono a un livello altissimo e si stanno diffondendo in tutto il Paese.” Gli sviluppi della pandemia stanno fiaccando l’euforia che aveva spinto gli asset della nazione all’inizio di questo mese, quando l’ottimismo per la graduale riapertura della Cina e un pacchetto di salvataggio per il settore immobiliare avevano spinto gli investitori a rientrar massiccio sul mercato.

Code a Pechino per i tamponi 4Code a Pechino per i tamponiCovid CinaCOVID NANCHINO CINA COVID NANCHINO CINA CINA XI JINPING ECONOMIA CINESE CORONAVIRUS COVID PANDEMIACOVID NANCHINO CINA Code a Pechino per i tamponi 3

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?