“SEPARARE I BAMBINI DALLE FAMIGLIE? NO, BASTERÀ DEPORTARLI TUTTI INSIEME” – DONALD TRUMP CHIAMA “LO ZAR DEL CONFINE” THOMAS HOMAN A GESTIRE IL NODO IMMIGRAZIONE: EX AGENTE DELLA "BORDER PATROL", POI DIRETTORE DELL’ICE (L'AGENZIA DEI CONFINI), È PERFETTAMENTE ALLINEATO CON LA VISIONE DI “THE DONALD” E VUOLE RISPEDIRE A CASA “VENTI MILIONI” DI IRREGOLARI. SI INIZIERÀ CON CHI HA PRECEDENTI PENALI PER POI CERCARE GLI ILLEGALI NEI POSTI DI LAVORO – VIDEO: LE DICHIARAZIONI TRANCHANT SUGLI IMMIGRATI CHE INDIGNANO I DEMOCRATICI…
?? This is Tom Homan… who Trump just put in charge of the border and Mass Deportations
— Sierra (@sierra_rak) November 11, 2024
60 minutes:
Can you mass deportations without separating families?
Homan:
Families can be deported together?
THIS Dude is going to get it done.. he does not give a damn. pic.twitter.com/96zLjgrCRj
1. IL PIANO PER DEPORTARE GLI IMMIGRATI SCHIERATE LE FORZE MILITARI, PRONTI I JET
Estratto dell’articolo di Anna Guaita per “il Messaggero”
Lui sostiene che sono 20 milioni, e promette di deportarli tutti. Ma forse è una cifra eccessiva. Numerose stime indipendenti, infatti, valutano che gli immigrati irregolari negli Stati Uniti siano tra gli 11 e i 12 milioni. E molti osservatori politici sono convinti che il presidente eletto Donald Trump non riuscirà a deportarli tutti, sia per i costi che una simile operazione richiederebbe che per la necessità di una rete di collaborazione capillare anche in Stati democratici, dove gli immigrati sono ben integrati o tollerati. […]
Come lui stesso ha promesso, intende buttare fuori per primi i membri delle bande e i criminali. E questo passo gli farebbe guadagnare di sicuro il plauso non solo della sua base, ma anche di coloro che temono la delinquenza, sebbene sia stato provato che fra i migranti il crimine è in percentuale inferiore che non fra i cittadini americani.
Vari collaboratori del presidente-eletto hanno fatto trapelare che contemporaneamente alla deportazione dei criminali, verranno compiuti anche passi quasi diplomatici, con l'offerta agli irregolari di lasciare il Paese senza incorrere in sanzioni, in modo da poter tornare con un visto se ne hanno i requisiti. I primi a ricevere l'invito ad andarsene saranno verosimilmente haitiani, venezuelani e afghani, che attualmente beneficiano, per decisione di Joe Biden, del programma temporaneo di protezione speciale.
Gli strumenti legislativi a cui Trump intende affidarsi per ridurre la popolazione di immigrati irregolari sono una legge del 1798 e una del 1976. La prima è l'Alien Enemy Act, che in presenza di guerra o minacce alla sicurezza nazionale permette al presidente di detenere o deportare cittadini stranieri di paesi nemici. La seconda è il National Emergencies Act del 1976, che conferisce al presidente il potere di attingere a risorse del Pentagono in presenza di una minaccia percepita alla sicurezza nazionale.
[…] Non sarebbe la prima volta che gli Usa ricorrono a una purga nazionale di massa. L'Operazione Wetback, che è costata ingiustizie e abusi ai migranti coinvolti, è spesso citata nei libri di storia come esempio delle conseguenze delle deportazioni di massa. L'operazione rimpatriò a forza centinaia di migliaia di immigrati messicani entrati illegalmente nel Paese.
Avviata nel 1954 sotto la presidenza di Dwight Eisenhower, prese il nome dal termine dispregiativo «wetback» ("schiena bagnata", che indicava gli immigrati che attraversavano il Rio Grande per entrare negli Usa). Allora i deportati furono circa un milione e l'operazione si macchiò di violenze e ingiustizie che hanno lasciato una macchia sulla storia americana.
[…]
2 .THOMAS HOMAN, L'UOMO A «TOLLERANZA ZERO» CHE SI OCCUPERÀ DEL NODO IMMIGRAZIONE PER TRUMP
Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per www.corriere.it
migranti al confine usa messico 1
Thomas Homan è lo «zar del confine», l’uomo incaricato da Donald Trump di affrontare il nodo immigrazione. Una scelta subito benedetta da Elon Musk con un post sulla piattaforma X. Il funzionario, nominato nelle scorse ore, viene dal campo, conosce bene ciò che lo aspetta. Ex agente della Border Patrol, poi direttore dell’Ice (l’agenzia che veglia sui confini), è perfettamente allineato con la visione di The Donald. […] Inizialmente il bersaglio saranno gli individui con precedenti penali e che sono già stati colpiti da un decreto di espulsione. Circa 1.3 milioni.
La rete però sarà progressivamente allargata andando a cercare gli illegali nei posti di lavoro, procedura che Joe Biden aveva annullato. E sono a rischio circa 500 mila persone legalizzate, sempre dalla Casa Bianca, arrivate da Cuba, Haiti, Venezuela e Nicaragua. C’è poi il timore che possa tornare la tattica di dividere le famiglie bloccate alla frontiera, un sistema che aveva sollevato molte proteste.
Ma lo stesso Homan, in alcune interviste, ha dichiarato che sarà usata qualsiasi risorsa federale o mezzo per mantenere fede alla promessa fatta agli elettori. E quelli che lo hanno votato (compresi tanti «latino-americani»), vogliono vedere i risultati. Nei mesi scorsi il candidato repubblicano e il suo staff, in particolare Stephen Miller, l’architetto dell’operazione, hanno indicato le linee guida, piuttosto generali, del piano.
Primo. Impiego di ogni agenzia della sicurezza, oltre a quelle già preposte. Secondo. Possibile ricorso all’assistenza del Pentagono con la creazione di centri di detenzione e l’uso di velivoli militari per riportare indietro gli stranieri. Terzo. Completamento del muro sul «lato» Sud. In cassa ci sono ancora centinaia di milioni congelati dall’amministrazione democratica. Lungo la barriera esistono anche dei «varchi» – alcuni dovuti alla conformazione del terreno - e servirà un presidio maggiore, con uomini e mezzi schierati in luoghi non sempre agevoli da sorvegliare. Quarto. I costi – affermano gli uomini di Trump – non saranno un problema. «Useremo tutto il denaro necessario». A
il muro al confine tra usa e messico
lcune organizzazioni che seguono il tema immigrazione hanno previsto un conto salato e prolungato ma ciò non sembra rappresentare, per ora, un freno. La «campagna del confine» troverà non pochi ostacoli.
In breve, la lista. La complessità della logistica, un territorio vasto e infido, le contromosse di chi traffica in ogni cosa, la determinazione di chi vuole entrare comunque, i procedimenti legali e la necessità di ottenere la collaborazione dei paesi che devono riprendersi i propri cittadini. […]
muro al confine con il messico il muro al confine tra usa e messico 1il muro al confine tra usa e messico a el paso migranti al confine usa messico 2Muro di confine segato