il gigolo aaron

DONNE, E'ARRIVATO IL GIGOLO'- "E’ UN LAVORO MOLTO PIU’ DI TESTA DI QUELLO CHE SI PENSA. CON LE DONNE DEVI ARRIVARE A FAR L’AMORE CON IL CERVELLO PRIMA ANCORA CHE CON IL FISICO. LE MIE CLIENTI? ANCHE VERGINI DI UNA QUARANTINA D’ANNI..." - GLI UOMINI? MI CHIAMANO MA IO SONO ETERO, PUTROPPO. LAVOREREI DI PIU’ – TRA QUALCHE ANNO QUANDO ‘L'ARNESONE' NON FUNZIONERA’ PIU’? "IL MIO SOGNO È CREARE UNA ACADEMY PER GIGOLÒ. MA MIO PADRE, CHE HA 65 ANNI, FUNZIONA ANCORA BENISSIMO…"

Valeria Vantaggi per vanityfair.it

 

aaron gigolo'

Si chiama Aaron, è di Roma, ha 30 anni e di lavoro fa lo gigolo: «Amo il mio lavoro e voglio metterci la faccia proprio per sdoganare la figura dell’accompagnatore: la gente ha ancora tantissimi pregiudizi». E, aihmé, ha già indovinato perché, appena dice quello che fa, è difficile trattenere una morbosa curiosità.

 

Come ha scelto di fare questo mestiere?

«Mi è successo. Io ero un pasticcere e qualche anno fa mi ero trovato un po’ in difficoltà con i soldi: avevo preso una casa in affitto e un giorno in pasticceria stavamo parlando di quanto costasse arredare una casa, di quante spese annesse uno si dovesse trovare a sostenere.

 

aaron gigolo'

La mia titolare mi disse che forse era il caso che io mi trovassi un altro lavoro per arrotondare e una cliente che era lì mi disse che forse lei aveva un’idea. Mi lasciò il suo numero e dopo un paio di giorni ci incontrammo. Lei mi parlò di suo marito, di come lui la tradisse e di come lei fosse insoddisfatta e così mi offrì dei soldi per passare la notte con lei e io accettai, tanto più che l’avrei passata anche se non mi avesse pagato. Da lì cominciò tutto. Fu lei a crearmi i primi contatti. La cosa andava bene e decisi di lasciare il mio lavoro da pasticcere… Non fu semplice perché avrei mollato un mestiere sicuro per qualcosa che non sapevo come sarebbe andata».

 

Quanti anni aveva quando ha cominciato?

«26 e cercavo qualcosa nella mia vita che mi potesse dare un’emozione. Ero un frequentatore di club privé e sono sempre stato molto curioso…»

 

IL GIGOLO AARON

Che formazione ci vuole per fare un lavoro come il suo?

«Uno pensa che per fare l’accompagnatore basti essere un belloccio palestrato. Ma così non è. Io ho fatto corsi di francese e di inglese, ho imparato il tango e la samba, mi sono applicato per mettere a punto la mia videorubrica sulla sessualità e sto lavorando sodo per partire con degli info prodotti, lezioni on line su come diventare l’amante perfetto, su come saper sedurre… Insomma, ci vuole un vero investimento e non bisogna mai smettere di imparare».

 

Che tipo di clienti ha?

«Una donna agé e un po’ ninfomane? No, assolutamente. Il più delle volte sono donne che vogliono sentirsi nuovamente importanti. Capita poi che ci siano quelle represse sessualmente, magari vergini di una quarantina d’anni, che si vergognano della loro verginità. Il problema è che spesso queste donne non hanno avuto dei rapporti perché hanno subìto violenze o soprusi. Per cui ci vuole delicatezza. È un lavoro molto più di testa di quello che si pensi».

IL GIGOLO AARON

 

Richieste di servizi strani?

«Sì, spesso. Una volta mi ha chiamato un uomo che voleva mettere alla prova la sua ragazza, con cui si sarebbe sposato di lì a poco. Mi ha raccontato tutto di loro e abbiamo creato un’occasione di incontro tra me e lei. Appariva tutto casuale e io, che già sapevo la sua canzone preferita, i suoi gusti sul cibo, le sue piccole manie, sembravo il suo ragazzo perfetto. L’ho tentata, ci siamo baciati, poi lei, però – per fortuna! – si è sottratta e non è voluta venire a letto con me. Mi chiamano mariti che vogliono separarsi e vogliono cogliere la moglie in flagrante, mi chiamano donne che vogliono festeggiare il compleanno con le amiche e, dopo la cena, vogliono delle sorprese… Insomma, ormai, in tutti questi anni, ne ho viste tante».

 

IL GIGOLO AARON

Quante ore lavora al giorno?

«Ventiquattr’ore su ventiquattro. Il mio lavoro non consiste solo nell’appuntamento: prima di quello, tra messaggi e telefonate, possono passare anche giorni. C’è spesso una fase di corteggiamento. Con le donne ci deve essere un gioco mentale, devi arrivare a far l’amore con il cervello prima ancora che con il fisico. Una donna non può provare piacere se prima non l’hai davvero conquistata».

 

Ma non c’è imbarazzo nel momento del pagamento?

il gigolo aaron

«Sì, è un gesto che ancora mi imbarazza un po’. Mio nonno era siculo e una donna non doveva mai tirare fuori il portafogli. Talvolta, proprio per evitare quel tipo di disagio, mi faccio pagare prima, o con bonifico o in contanti, in modo che io possa poi pensare eventualmente a pagare il ristorante senza far sì che sia lei formalmente a pagare il conto della cena. Altrimenti, se non c’è questo problema, mi faccio pagare dopo: non vorrei che il pagamento anticipato sembrasse una mancanza di fiducia».

 

Lei fa fattura?

«Sì, ho una partita Iva come organizzatore di eventi».

Ma quanto prende all’ora?

«Non ho un tariffario orario. Diciamo che una serata va dai 500 ai 700 euro, ma non sto lì con il timer».

 

il gigolo aaron 6

Come può essere sempre pronto? E se la persona che si trova davanti proprio non le piace?

«Intanto non nego che a me piace la trasgressione e partire con un appuntamento al buio mi prende sempre bene e mi eccita. E poi ho imparato a lavorare con i cinque sensi: non importa se una donna non è bella, non c’è solo la vista…. Avrà magari un buon odore, avrà una bella voce… Ci sono tante cose su cui ci si può concentrare».

Ma lei dice in giro il mestiere che fa?

«Certo, perché non dovrei? Sanno tutti quello che faccio, anche il fruttivendolo sotto casa… È quello su cui mi sto impegnando: vorrei che non ci si vergognasse più».

 

Non capita mai che si affezioni a qualche cliente?

il gigolo aaron 5

«Io quando esco con una donna, se mi sento a mio agio, non penso che sto lavorando. Sono una persona normale, pure io vivo di emozioni. Mi capita che delle donne mi chiamino più volte e, se ci sto bene, subentra anche l’affetto. Non è facile calibrarsi: devo essere bravo io a non farmi coinvolgere troppo e devo essere capace a frenare eventuali infatuazioni».

 

Non la chiamano mai degli uomini per delle prestazioni sessuali?

il gigolo aaron 4

«Sì, certo, ma io sono eterosessuale convinto. E mi verrebbe da dire “purtroppo”: se non lo fossi avrei decisamente più lavoro. E poi devo confessare che mi piace di più il rapporto che si crea con una donna, è un approccio psicologico molto più interessante».

il gigolo aaron 3

Da dove prende le sue ispirazioni?

«Beh, indubbiamente American Gigolo è stato un riferimento: Richard Gere nel film è sempre ben vestito, un super figo, che sa sette lingue, un uomo tutto d’un pezzo, l’uomo dei sogni. Poi ho pure capito che la cosa migliore è comunque essere se stessi. Alle donne, alla fine, piacciono le piccole cose, i gesti quotidiani e non bisogna pensare a cose strabilianti. È strano pensarlo, ma spesso con un accompagnatore funziona la chiave della sincerità: si crea un rapporto vero, in cui nessuno ha bisogno di mentire, in cui si è liberi di essere quelli che si è, senza giudizi».

 

Ma non pensa che esponendosi poi una donna non abbia voglia di uscire con lei, che, se troppo famoso, diventa poi riconoscibile?

il gigolo aaron

«No. Credo anzi che una donna possa sentirsi rassicurata, che possa così avere dei riferimenti. E poi comunque può pure far piacere uscire con uno che è minimamente famoso, che va in Tv, che appare sui giornali. E,ribadisco: non ci si deve vergognare se si esce con un accompagnatore. Dovremo arrivarci, prima o poi…».

 

Ma secondo lei perché una donna chiama uno gigolo?

il gigolo aaron

«Fondamentalmente perché  è sola. La solitudine è la prima molla. Ma può anche farlo per passare del buon tempo: come se andasse a farsi una vacanza in una spa, come se andasse a vedersi un bello spettacolo a teatro… Semplicemente per stare bene».

Ma fra qualche anno quando lui non funzionerà più con questo vigore?

«Ci sto già pensando e per quello mi sto dando da fare con la creazione di un mio brand per una linea di profumi e una di gioielli da uomo. Il mio sogno sarebbe quello di diventare il riferimento per tutti gli accompagnatori, creando una sorta di academy. Ciò detto, mio padre, che ha 65 anni funziona ancora benissimo, per cui ho ancora del buon tempo davanti per continuare a fare quello che faccio».

 

Lei è fidanzato?

«No, sono single».

Un riferimento per chi volesse contatattarla?

«Il mio sito, c’è tutto: www.aarongigolo.com».

 

aaron gigolo'aaron gigolo' gemma

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)