il clan lebaron

DOPO LA STRAGE DI DONNE E BAMBINI, EMERGE LA SORDIDA STORIA DEL CLAN LEBARON, SETTA MORMONA FUGGITA IN MESSICO 100 ANNI FA PER PRATICARE LA POLIGAMIA. OMICIDI, VIOLENZE, ABUSI: UNO DEI LEADER, 51 FIGLI E 13 MOGLI, FU SOPRANNOMINATO IL CHARLES MANSON MORMONE E MORÌ IN CELLA DOPO UNA CONDANNA ALL'ERGASTOLO - LA TESI DELLO SCAMBIO DI PERSONA NON REGGE: L'ESECUZIONE PER MANO DEI NARCOS POTREBBE ESSERE LEGATA ALL'ATTIVISMO DEI MORMONI CHE DISTURBAVA IL TRAFFICO DI DROGA E ALLO SFRUTTAMENTO DEI POZZI D'ACQUA NELLA ZONA 

 

 

  1. STRAGE DI MORMONI IN MESSICO, UN ARRESTO

strage in messico di mormoni

 (ANSA) - La polizia messicana ha arrestato una persona sospettata di essere coinvolta nell'attacco contro un gruppo di mormoni in cui sono morte nove persone, tra cui sei bambini: lo riporta la Cnn online, che cita le autorità del Paese. Non si conosce l'identità della persona arrestata, ma l'Agenzia ministeriale per le indagini penali (Amic) ha reso noto che al momento della cattura l'individuo aveva con sè due ostaggi legati e imbavagliati nelle colline di Agua Priests, nello Stato di Sonora.

 

 

  1. LA STORIA SORDIDA DEL CLAN LEBARON

Da NBC News:

 

La famiglia LeBaron ha una storia sordida. I figli del fondatore finirono in una faida familiare. Uno, Ervil, formò la sua chiesa che divenne presto una setta, racconta Anna LeBaron, che era una dei 51 figli (da 13 mogli) di Ervil. Nacque nella colonia LeBaron in Messico e fuggì dalla setta del padre quando aveva 13 anni. Ha raccontato la sua esperienza in un libro del 2017, ''La figlia del poligamo''.

la tenuta lebaron in messico

 

La setta fu smembrata nei primi anni '90 e il padre morì in prigione nel 1981 mentre scontava l'ergastolo per omicidio. ''Mio padre ordinava assassinii in stile mafioso, che venivano eseguiti da membri della setta. Spesso contro chi smetteva di credere in lui o o nei suoi culti, oppure venivano uccisi capi di sette rivali perché erano 'falsi profeti', tanto che i media lo avevano soprannominato 'il Manson dei mormoni'''.

 

 

 

  1. LA POLIGAMIA, LA COLONIA E I PRECEDENTI OMICIDI IL DRAMMA DEI LEBARON

la strage dei lebaron in messico

Viviana Mazza per il “Corriere della sera

 

La famiglia colpita dalle strage di ieri in Messico è segnata da una storia di violenza, non solo subita ma in passato anche perpetrata dai suoi membri. I LeBaron sono fondamentalisti mormoni scomunicati dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni perché poligami.

 

Anche se il profeta e fondatore Joseph Smith aveva tra le 30 e le 40 mogli, la più giovane quattordicenne, la poligamia è stata vietata nel 1890 dal Tempio di Salt Lake City in Utah, il Vaticano mormone, dopo durissime pressioni del governo americano. Il rifiuto della poligamia ha aperto le porte all' accettazione dei mormoni in America, ma alcuni gruppi «ribelli», stimati intorno all' 1%, hanno continuato a praticarla, rifugiandosi in Messico, in Canada o in enclave più o meno isolate negli Stati Uniti: sostengono che è un ordine divino e che almeno tre mogli sono necessarie per la pienezza dell' esaltazione della vita ultraterrena, come sancito dalla sezione 132 di Dottrina e Alleanze, una delle Scritture. Tra di loro ci sono i LeBaron.

la strage dei lebaron in messico

 

La presenza dei mormoni in Messico risale al 1886, quando un gruppo di poligami comprò 50mila acri lungo il Rio Piedras Verdes, a 250 chilometri da El Paso, Texas.

Alma Dayer LeBaron si trasferì qui nel 1902: c' era un insediamento di 3500 mormoni, Colonia Juarez, ma nel 1944 Dio gli rivelò che doveva comprare un pezzo di deserto a 80 chilometri di distanza e lui piantò fagioli e chiamò quel luogo Colonia LeBaron. Negli anni tre dei suoi sette figli si sono proclamati profeti capaci di riportare la Chiesa sulla retta via abbandonata con il rifiuto della poligamia. Il primogenito, Benjamin, ruggiva in pubblico per provare di essere «il Leone di Israele».

il clan lebaron

 

Negli anni Cinquanta, bloccò il traffico facendo flessioni in strada a Salt Lake City: arrivato a 200, dichiarò che nessuno poteva superarlo e dunque era lui il messia; fu ricoverato in un ospedale psichiatrico. I suoi fratelli Joel e Ervil emersero come leader. Ervil, attraente e permaloso, sognava di avere 25-30 mogli per ripopolare la Terra; la tredicesima raccontò che stava chiuso per giorni a scrivere Scritture senza lavarsi o radersi, al punto che il sudore puzzava di caffè.

ervil lebaron

Nel 1969 Joel lo cacciò dalla setta per insubordinazione; tre anni dopo un seguace di Ervil ammazzò Joel.

 

I fedeli di Ervil al confine della California hanno lanciato campagne contro le tasse e i controlli sulle armi; nel 1976 minacciarono Jimmy Carter (troppo liberal) in corsa per la presidenza. Nel 1975 Ervil fu arrestato in Messico ma subito rilasciato (probabili mazzette); nel 1979 fu estradato e condannato all' ergastolo in America, lo trovarono morto in cella. Lasciò 400 pagine, una lista di nemici ai quali per i successivi 15 anni i figli e i seguaci - una gang di ragazzi vittime di abusi da parte dei membri più anziani della setta - diedero la caccia, portando a segno 5 omicidi. Di queste violenze si sono macchiate anche donne del clan come una moglie e una figlia di Ervil.

 

heber lebaron figlio di ervil con il fratellastro

Oggi la poligamia è in declino, assicurano i LeBaron. Ma la violenza li perseguita. Si sono opposti ai cartelli della droga, chiedendo di creare una propria forza di sicurezza.

 

Dieci anni fa quando il sedicenne Erick, pronipote del fondatore, fu rapito dalle gang, il fratello Benjamin rifiutò di pagare il riscatto di un milione di dollari, si rivolse alle autorità; in 7 giorni Erick fu liberato. Allora i contadini chiesero a Benjamin di fermare le estorsioni delle gang: i suoi tentativi di aiutarli avrebbero portato alla sua uccisione. Ma i contadini hanno anche accusato i LeBaron di accaparrarsi l' acqua e hanno tentato di distruggere i pozzi illegali della Colonia: i mormoni li hanno cacciati sparando.

 

clan lebaron in messico

 

  1. STRAGE DI MORMONI, LA POLIZIA INDAGA SUI «JAGUARES» DEL CARTELLO DI SINALOA

Guido Olimpio per il ''Corriere della Sera''

 

La sfida

Per la procura il massacro a nord della località di Bavispe potrebbe essere opera dei Los Jaguares. Guidati da Francisco «El Jaguar» Arvizu, sono parte del braccio armato di Sinaloa – Gente Nueva – e agiscono nello stato di Chihuahua. Negli ultimi mesi sono stati impegnati in scontri feroci contro i rivali de La Linea, i sicari del Cartello di Juarez. Una sfida per il controllo dei traffici che ha contagiato anche il vicino stato di Sonora, al confine con l’Arizona. Ma nella zona provano a infiltrarsi anche altri gruppi – come Jalisco-Nueva Generacion -, una lotta aperta che stritola criminali e innocenti. Oltre alla marijuana trattano fentanyl, coca, benzina rubata e si dedicano alle estorsioni, molto redditizie.

i familiari dei lebaron sul luogo della strage

 

 

 

La tesi dell’errore

Ieri la polizia accreditava l’ipotesi che i banditi abbiano scambiato i veicoli dei mormoni per mezzi degli avversari. Qualcuno ha ribattuto: i Juaguares, essendo della zona, avrebbero dovuto riconoscerli, dunque questo porta a ipotizzare che l’imboscata sia da attribuire a formazioni arrivate da fuori. Inoltre l’agguato è avvenuto in fasi diverse: una prima auto sotto il fuoco, poi le altre a 18 chilometri di distanza in un secondo momento. Un doppio errore? E ancora.

benjamin lebaron e luis widmar stubbs uccisi 10 anni fa dai cartelli della droga

 

Se è vera la ricostruzione che parla di una delle mamme con le mani alzate che implora pietà ed è falciata lo stesso significa che gli assassini sapevano chi fossero i bersagli. Stessa cosa per i minori freddati nei campi e nelle vetture. Hanno voluto compiere un massacro per mandare un messaggio usando donne e minori americani come povere pedine? Erano consapevoli che l’assalto avrebbe provocato reazioni e attenzione internazionale, ben diverse dal silenzio che accompagna il martirio quotidiano di tanti messicani.

 

Senza scorta

rhonita maria lebaron

Ci si chiede anche perché le donne si siano avventurate su una strada rurale senza alcuna scorta e con ben 14 bambini, alcuni in tenera età. La famiglia ha spiegato che era normale per loro in quanto conoscevano la zona. Un altro membro del clan ha spiegato che la situazione nella Sierra era deteriorata da tempo, non c’erano minacce specifiche – altro scenario da considerare - ma i criminali gli avevano imposto solo di «non girare alla notte».

 

la famiglia lebaron

Tutti aspetti da chiarire in una realtà non di rado ambigua, con verità mai definite. Resta la tragedia delle vite distrutte e il risvolto politico. Pesante. Il governo del presidente Obrador è di nuovo sotto accusa. Anche questa volta la risposta delle forze di sicurezza è stata lenta, gli agenti sono arrivati dopo ore sul luogo dell’eccidio.

 

 

 

  1. OBRADOR A TRUMP, MESSICO NON HA BISOGNO INTERVENTO USA

 (ANSA) - Il Messico non ha bisogno dell'intervento americano per risolvere i suoi problemi. Così il presidente Andres Manuel Lopez Obrador replica a Donald Trump che su Twitter ha ipotizzato l'invio di forze Usa per combattere i cartelli della droga responsabili della strage di mormoni. "Il Messico è pronto a lavorare con l'Fbi purché la sua indipendenza sia rispettata, e non penso che avremo bisogno di un intervento straniero", ha affermato Obrador, spiegando che vuole comunque parlare con il presidente americano.

i gemelli di sei mesi di rhonita maria lebaronkylie evelynla famiglia distruttaauto data alle fiammeauto bruciataauto bruciata 1auto data alle fiamme 1christina langford johnson e la figlia rimasta vivala famiglia di dwana langford

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