papa bergoglio e festing

E’ QUI LA FESTING! - PARLA L’EX GRAN MAESTRO DELL’ORDINE DI MALTA SILURATO DA BERGOGLIO: “INDAGAVO SUI CONTI E PER QUESTO ERO UNA MINACCIA - NON PIACEVA LA MIA ORTODOSSIA. IL CASO DEI PROFILATTICI IN ZONE DI GUERRA? NON ANDAVANO DISTRIBUITI - E SUI SOLDI DEL FONDO SVIZZERO, NON APPENA HO AVVIATO UN’INDAGINE INTERNA…”

Franca Giansoldati per “il Messaggero”

 

fra matthew festing

Il nobiluomo inglese che fino all' anno scorso ricopriva la carica a vita di Gran Maestro dell' Ordine di Malta, Fra' Matthew Festing, rompe il lungo silenzio iniziato con le dimissioni forzate richiestegli da Papa Francesco. Alla base un ingarbugliato caso legato alla distribuzione di profilattici nelle zone di guerra che ha lasciato strascichi e uno scontro interno in piena regola tra diverse visioni.

 

Com' è la sua vita dopo che ha lasciato Roma?

«Vivo in una piccola casa accanto alla residenza di famiglia abitata da mio nipote. Ho riannodato i fili della vita che ora scorre com' era prima che venissi eletto Gran Maestro, nel 2008. Dedico ore a pregare per il bene della Chiesa e dell'Ordine. Il mio habitat è nelle campagne del nord dell'Inghilterra, vicino al famoso Vallo di Adriano. Confesso che per come si sono messe le cose al Palazzo Magistrale, sede di governo dell' Ordine, sono molto più felice qui di quanto potrei esserlo a Roma».

 

Tra poco ci sarà l'elezione dei vertici: con che spirito osserva questo passaggio?

«Diciamoci la verità, l'elezione del 2 maggio è meno importante di quella che si terrà nel 2019 quando potrebbe esserci un cambio di governo nell' Ordine».

 

festing e il papa

Com'è avvenuto il suo licenziamento?

«Sono stato convocato da Papa Francesco e mi ha chiesto di dimettermi da Gran Maestro. È stato gentile anche se non mi ha dato alcuna spiegazione circa la richiesta; posso supporre che la Santa Sede mi abbia vissuto come un ostacolo, altra spiegazione non trovo. Come buon cattolico e come religioso ho immediatamente accettato la volontà del Papa. Sono tenuto all'obbedienza. Avevo l'impressione che la Santa Sede non fosse felice della mia insistenza sull'ortodossia, né del mio desiderio di indagare sul denaro dell'Ordine. Per alcuni probabilmente ero una forma di minaccia. Quando ne saprò di più avrò l'obbligo morale di usare ogni mezzo per far sapere».

 

PAPA BERGOGLIO E FESTING

Un giudizio pesante. Ma allora perché ha firmato le dimissioni?

«La mia coscienza è pulita dinanzi al Signore e a me stesso. Quando mi fu chiesto un passo indietro non avevo dubbi sul da farsi. Sono un ex soldato abituato a fare ciò che gli viene ordinato dai superiori. Quando il Papa mi disse che voleva le mie dimissioni, accettai senza contrastare la sua decisione».

 

Lei è davvero stato allontanato per aver impedito la distribuzione di condom del Malteser International in zone di guerra?

«Da cristiano era mio dovere impedire quella distribuzione. Quando l'attuale Gran Cancelliere, Albrecht Von Boeselager, era Grande Ospedaliere, l'Ordine distribuiva contraccettivi anche se questo era contrario ai precetti cattolici. Esistono prove che la prassi andava avanti da parecchio nonostante l' articolo 9 della carta costituzionale dell'Ordine. Dal momento che non voleva conformarsi alle regole, era chiaro che avrebbe dovuto offrire le sue dimissioni. Von Boeselager ha rifiutato di farlo per ben tre volte. Io sono un inglese e nel mio Paese questo comportamento è considerato inaccettabile».

 

PAPA BERGOGLIO E FESTING

Sta descrivendo una specie di congiura di palazzo...

«Era impossibile governare l' Ordine con il braccio destro non disposto a cooperare nonostante la promessa di obbedienza dovuta al Gran Maestro».

 

Lei ha governato fino al 2017. In 11 anni cosa ha fatto di significativo?

«Del mio meglio per rafforzare il carattere religioso dell' Ordine. Durante questo periodo c'è stato un notevole aumento delle vocazioni alla vita religiosa. Quando sono stato eletto ho ereditato una serie di problemi finanziari particolarmente gravi, in relazione all'Ospedale della Magliana e alla gestione delle tenute agricole. Ho incoraggiato a mettere queste aree in ordine. Ho avviato negoziati che hanno portato alla costituzione di un centro di studio permanente e ho attivato un sistema di formazione per i cavalieri e i novizi. Un percorso inesistente a partire dal XVIII secolo».

 

Poi c'è il caso del fondo svizzero di centinaia di milioni di euro ricevuto in eredità?

PAPA BERGOGLIO E FESTING

«Un tasto dolente. Io non ero affatto contento di quei soldi. C'era un contenzioso legale molto complesso. Appena ho avviato un' indagine interna chiedendo al Gran Tesoriere della provenienza mi è stato chiesto di farmi da parte per i vari interessi personali che circoscrivevano quei denari. Posso dire che una parte di quei fondi erano anche di interesse della Santa Sede che, a sua volta, nominò una commissione composta in gran parte da persone coinvolte con il fondo medesimo».

 

Considera la sua gestione una disfatta?

PAPA BERGOGLIO E FESTING

«No. Quasi tutto ciò che fa l'Ordine è eccellente ma dobbiamo rimanere sempre vigili per assicurare che le attività siano fedeli agli insegnamenti della Chiesa, come è stato confermato anche dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Si tratta di un Ordine religioso completo, il che significa che si devono incoraggiare i Cavalieri di Giustizia (coloro che fanno i voti religiosi) e sono il polmone dell' Ordine che non è un'organizzazione umanitaria o una ong come molti vogliono far credere. Io rimango sempre a disposizione del Santo Padre, della Santa Sede dell' Ordine di Malta per la verità».

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)