israele popolazione israeliana benjamin netanyahu

SALUTAME A “BIBI” – È IN CORSO LA GRANDE FUGA DA ISRAELE: NEL 2024, 82 MILA CITTADINI HANNO ABBANDONATO LO STATO EBRAICO. EFFETTO DELLA GUERRA “PERMANENTE” PORTATA AVANTI DA NETANYAHU, DOPO IL MASSACRO DI HAMAS DEL 7 OTTOBRE 2023 – NEGLI ULTIMI DUE ANNI GLI EMIGRATI HANNO SUPERATO GLI IMMIGRATI. E NON SUCCEDEVA DAGLI ANNI 80. UN TREND IN CONTRAPPOSIZIONE CON IL CONCETTO DI “ALIYAH”, OSSIA IL RITORNO DEGLI EBREI DELLA DIASPORA, CHE I GOVERNI DI TEL AVIV HANNO CERCATO DI ALIMENTARE CON LA “LEGGE DEL RITORNO”…

Estratto dell’articolo di Mirea D'Alessandro per www.ilfattoquotidiano.it

 

POPOLAZIONE ISRAELIANA

Sono 82mila gli israeliani che hanno lasciato il Paese nel 2024. E per la seconda volta da decenni, proprio come nel 2023, il saldo migratorio netto del Paese è negativo: sono più le persone che emigrano dal Paese che quelle che vanno a viverci. Un trend che cozza col concetto di Aliyah, ossia il ritorno degli ebrei della diaspora verso la madre terra, che i governi succedutisi hanno cercato di alimentare anche con la cosiddetta legge del ritorno che riconosce la cittadinanza a chiunque dimostri una discendenza ebraica.

 

BENJAMIN NETANYAHU A GAZA

I dati, elaborati dall’Israel Central Bureau of Statistics (CBS), sono stati pubblicati dall’agenzia di stampa israeliana Ynet News: “Nell’anno appena trascorso il saldo tra il numero di individui che si sono trasferiti in Israele e quelli che invece sono emigrati è negativo e riflette un calo di 18mila persone”.

 

Anche la crescita demografica in generale ha subito un rallentamento, nonostante la popolazione dello Stato ebraico nel 2024 abbia superato per la prima volta le 10 milioni di persone. I numeri li dà lufficio del censimento israeliano secondo cui “la crescita della popolazione – che nel 2022 era pari al 2,2% – è scesa ancora dall’1,6% del 2023 all’1,1%”. Un fattore importante relativo ai dati raccolti – tiene però a sottolineare il Bureau – è che “il pieno impatto della guerra condotta da Israele sul modello migratorio a lungo termine deve ancora essere valutato”.

 

POPOLAZIONE ISRAELIANA

Il quotidiano israeliano Maariv ha riferito che nei primi sette mesi dell’anno sono emigrati 40mila israeliani – tre volte il tasso registrato prima della guerra – Tenendo a mente l’ultimo dato, secondo quanto elaborato da CBS, nel decennio compreso tra il 2014 e il 2024 la media ponderata del flusso emigratorio è stato pari a circa 37mila persone.

 

[...] Sergio Della Pergola, docente di demografia presso l’Università Ebraica di Gerusalemme [...]: “Il saldo migratorio negativo, derivante dalle partenze del 2023 in una condizione di guerra, sono un fatto anomalo che non si verificava dagli Anni 80″.

 

BENJAMIN NETANYAHU - ATTACCO DI ISRAELE ALL IRAN

La scorsa estate il Guardian citava Aaron Ciechanover – Premio Nobel israeliano e critico di lunga data del premier Benjamin Netanyahu – in relazione a un tema sempre collegato alle emigrazioni, seppur non esaustivo per spiegare il fenomeno, più dibattuto nei circoli intellettuali israeliani: la fuga di cervelli. O come egli stesso la definisce: “La partenza silenziosa”.

 

Il punto fondamentale su cui si anima il dibattito è che la crescita economica dello Stato ebraico – di fatto – è guidata dall’innovazione, perciò “se professionisti nel settore dell’hi-tech decidono di emigrare, il peso della loro partenza dal Paese sarebbe immenso in confronto al loro numero”. Questo perché “le aziende tecnologiche che guidano l’economia impiegano solo il 10% della forza lavoro”, ha poi sottolineato Noam Bardin – ex amministratore delegato dell’app di navigazione satellitare Waze – in un’intervista rilasciata ad Haaretz.

 

proteste contro il governo di benjamin netanyahu in israele 11

Secondo un rapporto stilato dalla società di consulenza sulla migrazione degli investimenti internazionali Henley & Partners, inoltre, c’è un altro elemento da considerare: “Per la prima volta da decenni, Israele non rientra tra le prime dieci destinazioni per i milionari”: “Questo cambiamento radicale sottolinea quanto rapidamente un conflitto possa indebolire l’attrattiva di un Paese per i ricchi e la mobilità globale”, ha evidenziato Dan Marconi, Senior Client Advisor di Henley & Partners Israel.

 

Dal 7 ottobre 2023, nonostante il supporto all’esercito israeliano da parte della società civile, Israele è stato segnato da costanti rivolte interne che sono state documentate e condivise da molti entro i confini.Tra le motivazioni che hanno spinto gli israeliani a riversarsi nelle strade: le proposte di riforma del sistema giudiziario, l’inadeguatezza nella gestione della sicurezza da parte del governo Netanyahu e l’incapacità – o per alcuni la mancata volontà – di riportare a casa gli ostaggi.

 

POPOLAZIONE ISRAELIANA

Queste sono solo alcune delle ragioni che hanno portato migliaia di israeliani a decidere di pagare il costo economico e sociale del trasferimento all’estero. Associated Press, esaminando le domande di cittadinanza presentate da israeliani espatriati, ha evidenziato che il maggior numero di richieste sono state concentrate in Canada, Germania e Australia.

 

Secondo quanto riferito dal Ministero dell’Interno tedesco, sono 18mila gli israeliani che hanno fatto domanda di cittadinanza tedesca nel 2024, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2023. Il Canada invece – tra gennaio e ottobre – ha detto ad AP di aver ricevuto circa 6mila domande di permesso di lavoro da parte di cittadini dello stato ebraico. [...]

proteste contro il governo di benjamin netanyahu in israele 14proteste contro il governo di benjamin netanyahu in israele 17

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…