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A COSA E’ SERVITO INTRODURRE L’ASSURDO REATO DI “OMICIDIO STRADALE”? A NULLA: GLI INCIDENTI DIMINUISCONO MA LE VITTIME CONTINUANO A CRESCERE (+4,6%) - IL PREFETTO GABRIELLI AMMANNISCE LA FAVOLA: “LA FORZA DI QUESTA LEGGE NON È NEI NUMERI MA NELLA VALENZA CULTURALE” (CIAO CORE!)

Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

 

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L'ultima vittima della strada ha sei anni. Un bambino rom travolto ieri pomeriggio da un'auto a Centocelle davanti ai suoi parenti. A investirlo un trentenne romeno, aggredito dai familiari del piccolo e costretto a trasportare il bambino al pronto soccorso più vicino. Tutto inutile, purtroppo.

 

L'automobilista rischia ora l'accusa di omicidio stradale. Dall' entrata in vigore della legge che ha introdotto questo reato, la numero 41 del 23 marzo 2016, sono passati poco più di 15 mesi. Fino a oggi, solo la polizia stradale ha proceduto per questa fattispecie nelle indagini su 456 incidenti e in 388 casi (l' 85%) sono stati individuati altrettanti conducenti punibili da 2 a 7 anni.

incidente automobilisticoincidente automobilistico

 

È il dato choc che emerge da uno studio della specialità di polizia che festeggia il 70° anniversario dalla fondazione e che si è riunita ieri a Roma proprio per un convegno sull'omicidio stradale al quale, oltre al capo della polizia Franco Gabrielli, hanno partecipato magistrati, avvocati e rappresentanti di tutte le forze dell' ordine.

 

Preoccupa l'aumento di morti sulle strade da gennaio a giugno: +4,6% rispetto allo stesso periodo dell' anno scorso (da 695 a 727 decessi), sebbene - ed è un dato comunque da non sottovalutare - gli incidenti siano calati del 3,2% (35.444 contro 36.615). Sul fronte degli omicidi e delle lesioni stradali, invece, la polizia ha arrestato 33 persone (solo 3 per la seconda fattispecie), denunciandone 1.176, mentre in 215 incidenti più persone sono morte o sono rimaste ferite.

 

INCIDENTI AUTO MORTALIINCIDENTI AUTO MORTALI

Tuttavia, spiega il prefetto Gabrielli, «la forza di questa legge non è nei numeri ma nella valenza culturale. Il bene della vita deve essere al di sopra di ogni giudizio. Non è con la bulimia normativa che si risolvono i problemi - aggiunge il capo della polizia -: chi si aspettava miracoli rimarrà deluso».

 

Anche perché il nuovo aumento di morti sulle strade è causato soprattutto dalla distrazione alla guida. «Un' incidenza non più tollerabile», secondo Gabrielli, legata anche alla «iattura degli smartphone: strumenti eccezionali che ci hanno cambiato la vita, ma modificano i nostri livelli di attenzione. È importante essere connessi con il mondo, ma anche esserlo con il veicolo che guidiamo».

 

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Per il vice ministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini è importante che «siano diminuiti gli incidenti al sabato sera», forse anche per la legge sull' omicidio stradale che cerca di stroncare il fenomeno della guida sotto effetto di droghe e alcol. Proprio sul fronte della prevenzione e della repressione nei controlli svolti dalla Stradale in ottanta province sono stati sottoposti ad alcoltest 38.936 conducenti (di auto, moto, furgoni e camion), 2.088 dei quali sono risultati positivi, mentre sono stati 675 (su 2.753) quelli «incastrati» dal test sulla saliva per il consumo di sostanze stupefacenti.

 

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Uno screening importante, anche perché le pene più alte previste dal codice penale e dal reato di omicidio stradale si applicano proprio nei casi di persone al volante sotto effetto di alcolici e sostanze stupefacenti: nel primo caso, con un tasso alcolemico fra 0,8 e 1,5, si rischiano da cinque a dieci anni di reclusione, ma oltre 1,5 o drogati si sale da otto a dodici anni, mentre per le lesioni gravissime le pene sono comprese fra quattro e sette anni.

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