tumore sfortuna

TRANQUILLI, E’ SOLO SFIGA! - UN RICERCATORE ITALIANO, TRAPIANTATO NEGLI USA, HA SCOPERTO CHE LA SFORTUNA E’ UNA DELLE CAUSE DEL TUMORE: “DUE TERZI DELLE MUTAZIONI AVVENGONO SENZA UNA CAUSA PRECISA”. COME DEL RESTO MOLTI CASI NELLA VITA…

 

Elena Dusi per la Repubblica - Salute

 

Il caso sia importante nella vita, Cristian Tomasetti lo sa bene. Accidentalmente si è ritrovato a studiare negli Usa, dopo la laurea. «Alle medie mi iscrissi in ritardo. Era rimasto posto solo nelle classi con il tedesco. Così dopo la laurea in economia capii che per continuare nel campo della ricerca avrei dovuto imparare l' inglese. E partii per un paio di mesi negli Stati Uniti». Dopo la California, toccò allo Utah, patria della religione mormone.

SFORTUNASFORTUNA

 

«Quella sera del 2001 ero a Provo, ospite di un amico. Ero stanco ed ero già andato a letto. Poi ci ripensammo e decidemmo di andare a una festa. Ad aprire la porta fu lei: ebbi una sensazione fortissima. Parlammo tutta la sera. Ma 48 ore dopo sarei dovuto ripartire. Rimandai e dieci mesi dopo eravamo sposati». Per caso non è rimasto a casa quella sera in cui avrebbe conosciuto la mamma dei suoi cinque figli. E il più importante fra i suoi risultati scientifici riguarda proprio il ruolo che il caso - i giornali l' hanno tradotto con "sfortuna" - gioca nell' ammalarsi di cancro.

 

«Non è un' idea facile da accettare. E dopo la nostra prima pubblicazione su Science, nel 2015, ricevemmo critiche molto aspre, perfino dall' Oms», ricorda oggi, subito dopo l' uscita - lo scorso 24 marzo, sempre su Science, e sempre con grande rilievo - della "seconda puntata" dei suoi studi. Autore, oltre a Tomasetti, è uno dei massimi studiosi di genetica dei tumori, Bert Vogelstein.

 

Cristian TomasettiCristian Tomasetti

«Fino a ieri - spiega il ricercatore italiano- consideravamo due cause principali del cancro, l' ereditarietà da un lato e i fattori ambientali uniti allo stile di vita dall' altro. Noi abbiamo scoperto quanto è grande l' influenza del caso. Due terzi delle mutazioni che fanno ammalare avvengono senza una causa precisa».

 

Introdurre nella scienza il fattore "sfortuna" non poteva che causare stridore. «Da un lato ho ricevuto critiche da chi crede in Dio secondo una lettura secondo me poco approfondita», spiega Tomasetti, che è cristiano mormone - ma a essere infastidito in assoluto di più dalla nostra teoria è stato chi crede in una scienza capace di spiegare tutto in maniera deterministica. Chi pensa che ogni cosa debba avere una causa, e forse oggi non siamo abbastanza bravi da capirla, ma un giorno ci riusciremo, e potremo controllarla ».

 

tumore 2tumore 2

Perché lui, da buon matematico, non la pensa così? «Sono un matematico specializzato in calcolo delle probabilità. E so bene che la meccanica quantistica ha scosso delle certezze. Su scala molto piccola, a livello delle particelle subatomiche, le cose possono avvenire per caso. Ci sono solo probabilità, nessun dato certo. Se accetti la meccanica quantistica, devi accettare che le cose possano accadere fortuitamente. E che non possiamo controllarle del tutto».

 

C' è poi il versante religioso. «Una volta ho ricevuto una lettera da una persona che si definiva cristiana. Esordiva con una parolaccia molto forte ed elencava una serie di argomenti secondo cui Dio non poteva agire per caso. Sono stato contattato anche da un gruppo di rabbini, interessati ad approfondire l' argomento. Ma la mia idea è che basti leggere le Scritture per capire che non c' è contraddizione. Nel 2015, per rispondere alle critiche del nostro primo studio su Science, pubblicammo un approfondimento su Arxiv che iniziava citando Matteo: "Lui fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Qui è spiegato tutto"».

meccanica quantisticameccanica quantistica

 

Dopo 15 anni negli Stati Uniti, l' accento inglese si è ben impresso nella voce di Tomasetti. Se il caso e l' amore hanno trattenuto Tomasetti negli Usa, a impedirgli di tornare in Italia è stata invece l' arcinota mancanza di opportunità. «Non ci ho ancora rinunciato del tutto. Ma per il momento è solo un atto di fede. Non vedo strade percorribili».

 

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