giovanni melillo pasquale striano

È TUTTO MOLTO STRIANO – IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PASQUALE STRIANO, HA PROVATO A INCASTRARE GIOVANNI MELILLO? NEL MARZO DEL 2023 L’UOMO, INDAGATO PER GLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLE SOS, VIENE CONVOCATO IN PROCURA, A ROMA, DOVE ERA STATA APERTA INIZIALMENTE L’INDAGINE, E VUOTA IL SACCO. NON SOLO TIRA IN BALLO IL PM ANTONIO LAUDATI, MA FA ANCHE IL NOME DEL PROCURATORE NAZIONALE, SOSTENENDO DI AVER AVUTO “INTERLOCUZIONI RISERVATISSIME” (POI RIDIMENSIONATE) – MA MELILLO NON SA NIENTE DEI 59 DOSSIER ALLA DNA, COMPRESO L’ULTIMO SU GRAVINA…

Estratto dell’articolo di Marco Lillo per “il Fatto quotidiano”

 

PASQUALE STRIANO

C’è un momento di svolta nell'indagine sui cosiddetti dossieraggi. Risale a quando il fascicolo era a Roma non a Perugia. Il primo marzo del 2023 il tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano viene convocato dalla pm Antonia Giammaria titolare dell’indagine innescata dall ’esposto del ministro Guido Crosetto.

 

Solo per uno scrupolo garantista la pm decide di sentirlo sugli accessi alla banca dati per conoscere i redditi del ministro. Lo [fa] a sua discolpa. Ha già scoperto l’autore dell’accesso abusivo. Sanno che il magistrato dal quale dipende, Antonio Laudati, non lo aveva richiesto. Potrebbero notificargli l’avviso chiusura indagini ma gli danno la chance di spiegare.

 

giovanni melillo

Il tenente Striano, a sorpresa, racconta che lui ha fatto tutto nell’ambito di uno studio pre-investigativo dal quale emergevano rapporti (leciti) tra Crosetto e gli imprenditori del settore alberghiero a Roma, Mangione. Consegna il frutto del suo lavoro (una nota) e soprattutto dice che di attività simili ne ha fatte tante in passato e che il suo capo Laudati - non in quel caso - sapeva. Non solo.

 

Al Fatto risulta che Striano, in modo fumoso, fa anche il nome del procuratore nazionale antimafia Gianni Melillo. Sostiene di avere avuto ‘interlocuzioni riservatissime’ con lui. Non dice che Melillo sapesse i dettagli sulle sue attività, attenzione. Si descrive però come una persona ascoltata dal procuratore.

 

guido crosetto alla camera 1

Per chiarire il vago riferimento di Striano, il procuratore di Roma Francesco Lo Voi sente Melillo a sommarie informazioni l’8 marzo insieme al sostituto Giammaria. Il procuratore Melillo, come poi farà in Antimafia un anno dopo, sgonfia il senso delle ‘interlocuzioni riservatissime’. Ha incontrato Striano il 4 agosto 2022 insieme al resto del gruppo SOS e poi su sua richiesta lo ha ricevuto il 22 agosto 2022 per ascoltare quel che aveva da dire. Melillo gli aveva chiesto di scrivere una relazione solo per lui, in questo senso ‘riservata’. Tutto qui.

 

francesco lo voi

Melillo ha raccontato poi quel che succede dopo. Il 21 novembre 2023 la pm Antonia Giammaria invia al sostituto procuratore Antonio Laudati la richiesta di informazioni sull’attività di Striano su Crosetto.

 

Laudati il 23 novembre invia al capo della DNA la breve nota nella quale informa Melillo della richiesta della pm di Roma su Striano e mette la mano sul fuoco su di lui, rischiando di bruciarsela, a detta di Melillo. Il 27 novembre Striano viene mandato via dalla DNA. In realtà i rapporti formali all’inizio sono buoni. Striano scrive una lettera di addio nella quale ricorda che è stato onorato di aver lavorato alla DNA al fianco di un procuratore come Melillo. […]  Melillo gli risponde garbatamente ringraziandolo perle cose buone fatte. Una frase che oggi suona strana ma, va detto, chi ha lavorato con Striano dice che cose buone ne ha fatte parecchie.

 

gabriele gravina foto di bacco

Poi Melillo chiede al capitano Marmorale, che lo affianca al posto di Striano, di farsi dare dal tenente tutte le carte e i file delle attività in corso, senza trattenerne copia. Siamo a dicembre. Il 5 dicembre Melillo fa una riunione con i sostituti della DNA che si occupano di SOS e scopre con grande sorpresa l’esistenza di un ‘fascicolo 59’. Sono gli accertamenti che riguardano il presidente della Figc Gabriele Gravina. Gliene parla come di un dossier informale un pm della Procura Nazionale Antimafia. Melillo non sa nulla del fascicolo e non ha delegato quel ‘dossier ’ al sostituto. Non sa nemmeno che ne esistano altri 58 precedenti.

 

Si inquieta ancor di più quando scopre che la numerazione non distingue fascicoli investigativi veri dal resto. Da allora introduce un sistema di numerazione formale delle pratiche. Il 12 gennaio Striano riceve l’elezione di domicilio dai pm di Roma e scopre così l’indagine su di lui. Il primo marzo la pm Giammaria lo interroga. Striano invece di avvalersi della facoltà di non rispondere parla e apre il vaso di Pandora delle ‘attività preinvestigative’ a suo dire usuali in DNA.

ANTONIO LAUDATI

 

L’8 marzo la Procura sente Melillo ma, prima dell’esame testimoniale del procuratore, Striano gli fa pervenire in busta chiusa la nota su Crosetto che ha al centro i rapporti (leciti) con i Mangione. Praticamente lo stesso elaborato consegnato da Striano nell’interrogatorio.

 

Nella sua audizione del 7 marzo in Commissione Antimafia il Procuratore di Perugia Cantone, pur riconoscendo che allora non si sapeva nulla del ‘verminaio’ e che la Procura di Roma ha fatto le indagini bene, ha posto un dubbio sulla scelta di fare l’elezione di domicilio.

 

POLITICI - MANAGER E VIP SPIATI DA PASQUALE STRIANO

[…]  In realtà, come lo stesso procuratore Cantone dice, la Procura di Roma ha avuto il merito in soli 15 giorni di indagine di identificare chi aveva fatto l’accesso abusivo. Nessuno poteva immaginare che dietro ci fosse ‘il verminaio’. Se Striano non avesse deciso di parlare. Ora bisogna solo capire perché lo ha fatto.

gabriele gravinaantonio laudati 5giovanni melillo 2PASQUALE STRIANOgiovanni melillo 3ANTONIO LAUDATI

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)