regeni luttwak

COSI' LUTTWAK DA' LA SUA PARTECIPAZIONE AI FUNERALI DI GIULIO REGENI - "L’ITALIA NON DEVE DIRE NIENTE, AL SISI È UN BALUARDO CONTRO IL TERRORISMO - POI SE UNO FA COSE PERICOLOSE SI ASSUME DEI RISCHI. MAGARI LO HA UCCISO UN AMANTE...”

LUTTWAKLUTTWAK

Da “la Zanzara - Radio 24”

 

“Qualsiasi dichiarazione italiana che critica il governo egiziano è irresponsabile. Non bisogna dire niente. E’ assolutamente vietato picconare il governo egiziano. Il governo egiziano è un baluardo contro il terrorismo anche per l’Europa”. Lo dice Edward Luttwak, politologo americano, a La Zanzara su Radio 24.

 

E la verità su Regeni, chiedono i conduttori?: “Gli italiani sono liberi di viaggiare dove vogliono e liberi di esprimersi come vogliono, ma quando lo fanno ci sono delle conseguenze. Il governo deve intervenire solo quando le autorità hanno violato i diritti umani. Non si accusa un governo sulla base del nulla”.

 

FIACCOLATA PER GIULIO REGENIFIACCOLATA PER GIULIO REGENI

“Ognuno di noi fa cose pericolose – dice ancora Luttwak – e ci prendiamo dei rischi. Quando io prendo un rischio non chiedo a un intero governo di compromettere i suoi interessi per quello che succede a me. Non chiedo al governo di prendersi delle responsabilità se muoio. Il governo egiziano ci sta proteggendo, è l’unica barriera fra noi e un’anarchia libica. Spero che l’Italia non dica nulla e non faccia nulla”.

FUNERALE REGENIFUNERALE REGENI

 

“Non devono esserci dichiarazioni di ministri – dice ancora Luttwak – che possono essere interpretate come una critica al governo egiziano, che è più che un alleato per l’Italia, è una barriera protettiva, una diga”. E secondo lei come è stato ucciso lo studente italiano?: “Non lo sappiamo. Magari è stato un amante”.

 

2 - I FUNERALI DI GIULIO REGENI

Da “corriere.it”


Cala il silenzio quando nella palestra che ha ospitato le esequie di Giulio Regeni, il ricercatore italiano assassinato al Cairo, vengono lette la parole della mamma. «Grazie Giulio per avermi insegnato tante cose. Nel mio cuore resterà il tuo pensiero libero e fluente». Commozione, dolore. Tanti abbassano il capo. Lacrime che rigano volti. Piove, su Fiumicello. Cielo grigio. Ma quella palestra è gremita, tremila persone circa. Accolte da questo cartello apposto sopra il cancelletto del battistero, poco lontano dall’ingresso. «Non è giusto. Senza giustizia non si può costruire la pace».

FUNERALE REGENIFUNERALE REGENI

 

Tanta gente, tanti amici. Tante lacrime. Giornalisti, cameramen e fotografi sono rimasti fuori, per espressa richiesta della famiglia. Era presente anche il pm di Roma Sergio Colaiocco, al quale è affidata l’indagine. Toccante, quel momento in cui un amico di Giulio, ha letto sull’altare della parole scritte dalla madre del ricercatore, Paola. Appunto: «Grazie Giulio per avermi insegnato tante cose. Nel mio cuore resterà il tuo pensiero libero e fluente». E ancora.

FUNERALE REGENIFUNERALE REGENI

 

«Resta nel mio cuore l’ energia del tuo pensiero. Il tuo pensiero, per amare, comprendere, costruire tolleranza. Con affetto, la mamma». Poi ha parlato anche padre Mahoud, il religioso copto che al Cairo ha benedetto la salma del ricercatore. Lo ha definito «uomo cosmico, capro espiatorio» ricordando come Cristo sia stato ucciso perché qualcuno voleva libero Barabba». E ancora, quel ricordo straziante sempre dal Cairo, nella cappelletta in cui è stato portato il cadavere: «la mamma teneva le mani su figlio, non voleva allontanarsi». 

 

IL PROFESSORE GIUNTO DA CAMBRIDGE
«Sono qui per la Provvidenza. La madre di Giulio al Cairo mi ha chiesto: “Padre se potessi venire in Italia per ripetere quello che hai detto qui” - quando erano al Cairo - Per Provvidenza divento amico di Giulio, che non conosco», ha concluso. Dopo di lui è intervenuto il sindaco di Fiumicello, Ennio Scridel, che ha parlato di «un incubo inimmaginabile».

FUNERALE REGENIFUNERALE REGENI

 

Venendo «in palestra sembrava di sentire la voce di Giulio: non fermatevi, andate avanti, anche senza di me. Non c’è ragione che possa far capire quello che è successo, quando l’uomo si trasforma in bestia. Non finisce qui questa storia», ha concluso. «È duro pensare che non vedremo più Giulio sorridere, leggere i suoi lavori», ha detto il suo professore di Cambridge, Peter Nolan. E poi altre testimonianze, ricordi da parte di colleghi ricercatori, amici di Fiumicello. «Potranno recidere tutti i fiori ma non fermare la primavera. Tu Giulio sei la primavera», ha detto Giulia.

giulio regeni paz zarategiulio regeni paz zarate

 

«E noi siamo qui per volere pace e giustizia assieme», ha detto durante l’omelia don Luigi Fontanot, riferendosi proprio al cartello. «Giulio diceva ai suoi ragazzi di impegnarsi proprio per questi obiettivi di giustizia. Giulio è una persona speciale, con gioia ed entusiasmo di vivere, con la voglia di conoscere le cose fino in fondo.

 

E così deve essere per tutti i ragazzi un esempio di vita», ha proseguito il parroco di Fiumicello in una palestra (dove si è svolto il funerale) gremita di parenti e amici del giovane. Come richiesto dalla famiglia, la cerimonia era aperta a tutti, ma non sono state ammesse telecamere e fotografi. «Il ricordo che Giulio ci lascia è il suo impegno per gli altri». Con queste parole e con un «grazie» ripetuto tre volte don Fontanot ha chiuso l’omelia del funerale cui è seguito un lungo silenzio.

Giulio RegeniGiulio Regenigiulio regenigiulio regeni


AL VAGLIO POSSIBILE IDENTIFICAZIONE DELLA POLIZIA EGIZIANA
Intanto emergono altre novità sul fronte giudiziario. Al vaglio degli investigatori ci sono diverse circostanze. Tra queste anche quella che il ricercatore tempo prima del 25 gennaio quando fu ritrovato senza vita sarebbe stato fermato e identificato dalla polizia egiziana. Sulle ragioni di questo controllo non sono però emersi particolari. Filtra soltanto che questa informazione insieme con altre è al vaglio degli investigatori per ricostruire i movimenti di Regeni nei giorni precedenti la morte.

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…