
LA POLITICA DEI RICATTI - NUOVO COLPO DI SCENA NELLO SCANDALO HARD DI PRATO: LA PROCURA CHIEDE LE IMPRONTE DIGITALI DI UNA SERIE DI ESPONENTI POLITICI LOCALI, PER CAPIRE CHI POSSA AVER DIFFUSO LE IMMAGINI HOT DI TOMMASO COCCI, ASTRO NASCENTE DI FRATELLI D'ITALIA: LA TEORIA DEGLI INQUIRENTI È CHE PIÙ PERSONE SIANO COINVOLTE - IN UNA DELLE LETTERE, COCCI VENIVA ACCUSATO DI PARTECIPARE A ORGE GAY, FARE USO DI DROGHE E DI APPARTENERE ALLA MASSONERIA...
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Estratto dell’articolo di Antonella Mollica per il “Corriere della Sera”
Non ci sarebbe una sola mano dietro il ricatto a luci rosse contro l’ex consigliere comunale di FdI a Prato, l’avvocato Tommaso Cocci. Il sospetto degli inquirenti è che le lettere anonime con le immagini sessualmente esplicite recapitate nell’arco di quasi un anno a esponenti politici toscani — con l’obiettivo dichiarato di convincere quello che era il candidato in pectore per le imminenti elezioni regionali a ritirarsi dalla corsa — abbiano la firma di più persone. […]
Quello che è certo è che sul tavolo degli investigatori ci sono tre tipologie di lettere diverse tra loro anche nei contenuti. Al momento sono 31 quelle sequestrate perché sono 31 le persone che si sono presentate in questura o in procura.
La Procura guidata da Luca Tescaroli adesso ha chiesto di acquisire le impronte digitali di chi ha ricevuto i plichi, sperando di trovare attraverso gli esami scientifici la chiave per risolvere il giallo. […] due politici sono indagati per revenge porn e diffamazione: Claudio Belgiorno, ex consigliere comunale di FdI ma rivale di Cocci, e Andrea Poggianti, vicepresidente del consiglio comunale di Empoli, amico e collega di Cocci.
Belgiorno, perquisito a settembre, ha spontaneamente consegnato agli investigatori due lettere anonime affrancate ma senza timbro postale che aveva in casa. Ha spiegato di averle ricevute una nella sua abitazione a settembre 2024, l’altra nel palazzo comunale lo scorso febbraio ma nessuno dei due episodi sarebbe mai stato denunciato. Sulle lettere già esaminate sono state rilevate diverse impronte, bisognerà ora fare un lavoro di selezione, visti i passaggi di mano che ci sono stati.
[…] In quei mesi Prato faceva i conti con l’inchiesta per corruzione che ha travolto la sindaca dem Ilaria Bugetti e l’imprenditore del tessile Riccardo Matteini Bresci.
Mentre la sindaca era costretta a dimettersi lasciando il posto a un commissario, c’era chi spediva i dossier anonimi contro Cocci. «Sapete chi è davvero Tommaso Cocci, candidato di punta alle regionali 2025? — scriveva il «corvo» —. È segretario della loggia Sagittario mentre era Maestro Venerabile Riccardo Matteini Bresci. Amicizie potenti, voti, soldi e clienti cinesi sono il suo tornaconto. Fa orge gay e fa uso di droga. Voi continuate ancora a sostenerlo?». Fin dal primo momento l’avvocato-consigliere si è detto convinto che tutta la vicenda vada ascritta a una faida interna al partito.
«Vogliono screditarmi in vista della prossima competizione elettorale» aveva spiegato facendo i nomi di quelli che riteneva i responsabili della campagna contro di lui. Prima ancora che i partiti decidessero i nomi da inserire nelle liste per le regionali la scorsa estate erano già comparsi ovunque i manifesti con i volti sorridenti dei rivali Cocci e Belgiorno. Alla fine nessuno dei due si è candidato: Cocci ha fatto un passo indietro, Belgiorno è stato estromesso dopo l’iscrizione nel registro degli indagati. […]