
“LA CAMPAGNA CONTRO L’IRAN SARÀ LUNGA” - EYAL ZAMIR, IL CAPO DI STATO MAGGIORE DI TEL AVIV NOMINATO POCHI MESI FA, AVVERTE GLI ISRAELIANI CHE BISOGNA ASPETTARSI UNO SCONTRO PROLUNGATO CON IL REGIME DEGLI AYATOLLAH - NEI PIANI DI NETANYAHU C’È LA SPERANZA CHE L’AMICO TRUMP INTERVENGA AL SUO FIANCO, MA LA CASA BIANCA SI È PRESA 14 GIORNI (AL MASSIMO) PRIMA DI DECIDERE – “BIBI” RIPETE CHE L’OBIETTIVO DELL’OPERAZIONE “LEONE CHE SORGE” RESTA “FERMARE IL PROGRAMMA ATOMICO” DELL’IRAN E ANCORA UNA VOLTA CHIEDE “IL SACRIFICIO DELLA NAZIONE” (E INTANTO ISRAELE E’ IN GUERRA PERMANENTE: BOMBARDA IL LIBANO, PREPARA LA NUOVA INVASIONE DI GAZA E HA GIA’ UCCISO 55 MILA PALESTINESI)
Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
Tocca a Eyal Zamir, il capo di stato maggiore nominato dal primo ministro pochi mesi fa, mettere la faccia mascellata e avvertire gli israeliani che «la campagna sarà lunga». I generali hanno sempre calcolato un altro paio di settimane, oltre a quella trascorsa.
Nei piani di Benjamin Netanyahu c’era (c’è) la speranza che l’amico Donald Trump intervenga, ma anche il presidente americano si è preso 14 giorni (al massimo) prima di decidere se dare l’ordine ai bombardieri di attaccare l’Iran, le fortezze volanti statunitensi sarebbero le uniche in grado di danneggiare il sito nucleare di Fordow, incastonato in profondità in una montagna.
Il piano alternativo vagheggiato da Bibi (e mai notificato negli obiettivi ufficiali della guerra) sarebbe il crollo del regime islamico: l’intelligence israeliana — scrive il quotidiano Jerusalem Post — non sta raccogliendo segnali che «il governo centrale a Teheran vacilli, al contrario gli ayatollah stringono la morsa».
base aerea iran dopo l attacco di israele
Cambio di regime è una formula che il premier utilizza in teoria, ma che in pratica paralizza Trump e i suoi consiglieri, durante la campagna elettorale hanno demonizzato i tentativi Usa di immischiarsi in questioni interne ad altri Paesi, soprattutto mediorientali. Così l’aviazione di Tsahal continua la campagna per smantellare gran parte del programma nucleare iraniano e soprattutto l’arsenale di missili balistici, tra fabbriche per la produzione, depositi e lanciatori anche mobili. I generali a Teheran […] sembrano adattarsi a un conflitto d’attrito […]
benjamin netanyahu - attacco di israele all iran
Netanyahu, in visita all’istituto di ricerca Weizman colpito da un missile, ripete che l’obiettivo dell’operazione «Leone che sorge» resta «fermare il programma atomico», ancora una volta chiede «il sacrificio della nazione» per la missione che il primo ministro più longevo nella storia di Israele considera esistenziale. Gli israeliani approvano la sua decisione di attaccare Teheran, non dimenticano — almeno secondo i sondaggi — la mattanza dal 7 ottobre 2023, 1.200 persone uccise dai terroristi palestinesi di Hamas, disastro per cui il capo di governo non si è mai preso la responsabilità.
base aerea iran dopo l attacco di israele
Così la coalizione di estrema destra resta indietro nelle eventuali elezioni, la data prevista senza scossoni per la maggioranza è l’autunno dell’anno prossimo.
Il primo ministro conduce le guerre permanenti degli ultimi 19 mesi su vari scenari : i jet colpiscono postazioni dell’Hezbollah libanese per scoraggiare il gruppo dall’entrare nel conflitto a sostegno dell’Iran; la nuova invasione di Gaza prosegue mentre i generali e i ministri hanno degradato il conflitto con Hamas al secondo posto. I palestinesi uccisi hanno superato i 55 mila […]
base aerea iran prima dell attacco di israele
base aerea iran prima dell attacco di israele
base iran dopo l attacco di israele