fake news

CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE? – “LA VERITA’” SI VENDICA CONTRO CHI BOLLA I SUOI ARTICOLI SUI SOCIAL COME FAKE NEWS E FA LE PULCI A CHI FA LE PULCI - L’AGCOM PUBBLICIZZA DIECI SITI DI SMASCHERATORI DI BUFALE MA CHI CI LAVORA? EX GEOMETRI, CORRETTORI DI BOZZE E COPYWRITER, ECCO L’ESERCITO DE “QUELLI BRAVI” CHE DEVONO ACCERTARE LA REALTA’ MANCO FOSSERO DEI NOTAI – VIDEO

 

 

Fabio Amendolara per “La Verità”

 

fake news e covid 6

Di smascheratori di bufale l'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), sul suo sito ne pubblicizza ben dieci: Pagella politica, Lavoce.info, Factcheckers (la cui esperienza però si è conclusa nel 2021), Agi fact-checking, Fact, Politifact, Factcheck.org, Snopes, Poynter (le ultime quattro sono straniere) e Open. Che è diventata lo scorso anno partner di Facebook, affidando a David Puente e al geometra Juan Pili il debunking (l'attività che dovrebbe smontare le notizie false).

LA VERITA VIETATA

 

Il primo, preso dalla smania anti-bufala, pubblicò un articolo che cercava di collegare una serie di autori Web indicandoli come pericolosi complottisti sovversivi: una specie di paramassoneria su «basi ideologiche» che avrebbe negato la pandemia, per poi chiudere gli occhi sugli scivoloni presi in casa sua dalla squadra di Enrico Mentana, alcuni dei quali particolarmente clamorosi.

 

I VACCINI NON SI TOCCANO

Uno su tutti: nel maggio 2020 Open pubblicò le foto dei morti di Covid esposte nelle strade degli Usa e la bacchettata arrivò da Heather Parisi. «Quelli non sono i morti Covid ma sono gli studenti, vivi, di un liceo di Brooklyn», svelò la ex valletta di Pippo Baudo. Pili, invece, che si presenta come giornalista scientifico, sul suo blog dispensa consigli su come smettere di fumare, su come «i guru della disinformazione possono usare a loro favore diverse predisposizioni» della mente umana e su come è possibile creare una teoria del complotto. Che deve essere un po' una fissa dei fack checker di Open.

fake news

 

Completano la falange macedone anti bufala Ludovica Di Ridolfi, laureata in scienze economiche, già correttrice di bozze, che nella sua breve bio su Open dichiara di aver conosciuto il mondo del fact-checking iniziando a lavorare per il programma televisivo Fake-La fabbrica delle notizie nel 2019. E Antonio Di Noto, laureato in mediazione linguistica e culturale alla Ca' Foscari, con un master in giornalismo a Groningen, nei Paesi Bassi, in passato copywriter e traduttore, sul suo profilo Linkedin spiega di occuparsi anche di «ideare, girare e montare video per Tiktok e storie per Instagram».

E, così, il 12 ottobre 2021, Facebook ha annunciato in pompa magna la partnership che avrebbe dovuto salvare gli utenti dalle bufale.

fake news

 

«Siamo lieti di dare il benvenuto a Open come partner di fact checking in Italia. Insieme a Pagella Politica, avrà un ruolo di fondamentale importanza nell'aiutarci a combattere e ridurre la diffusione della disinformazione in lingua italiana sulle nostre piattaforme», propagandò Luca Colombo, country director di Facebook Italia. Con l'occasione ai giornalisti furono spiegate pure le azioni che il social network avrebbe messo in campo: ogni volta che un fact checker valuta un contenuto come falso, Facebook riduce la sua distribuzione, in modo che meno persone possano vederlo, e avvisa chi lo ha già visto sulla non correttezza.

fake news facts

 

Applica inoltre al contenuto un'etichetta di avvertimento che rimanda all'analisi fatta dal fact checker. Un meccanismo che, però, appare davvero come particolarmente fallibile. In uno dei casi verificati dalla Verità, il social network ha comunicato all'utente che una foto pubblicata, dopo una segnalazione, era stata «dichiarata» da un fact checker come «parzialmente falsa». Ovviamente all'utente non è arrivata nessuna spiegazione su quel «parzialmente». E sul post è stato piazzato l'avviso relativo ai contenuti.

open partner facebook

Il metodo usato dai censori del Web è stato analizzato dal regista e blogger Massimo Mazzucco in un video su Youtube. Secondo Mazzucco, i fact checker applicherebbero una tecnica a sette voci (una specie di controcanto al decalogo diffuso da Facebook per riconoscere le fake news): partono da una falsa premessa, ignorano fatti appurati, descrivono l'articolo come una supercazzola, si ergono a «noi siamo la scienza», mandano a vedere (su fonti che spesso confermano il contenuto della notizia bollata come fake), e infine screditano l'avversario.

fake news 2

 

 «Sono degli illusionisti, dei maghi della parola», commenta sprezzante Mazzocco, che è rimasto vittima di Open, ma anche di Butac, acronimo di Bufale un tanto al chilo, sito Web del bolognese Michelangelo Coltelli, professione gioielliere. Ma il gioielliere Coltelli non è l'unico a essersi appassionato alle fake news.

 

fake news

Uno dei siti più scatenati nel fare le pulci alle notizie è Bufale.net, fondato da non giornalisti (Claudio Michelizza e Fabio Milella), è curato da non giornalisti e non è mai diventato una testata giornalistica. I redattori sono quattro. E uno di loro, Marco Critelli, si presenta così: «Prestigiatore, speaker radiofonico e comico per Made in Sud». Ma oltre al programma Rai più frequentato dai comici del Mezzogiorno, il redattore di Bufale.net conduce anche «il Marco Critelli show su Radio Marte e tiene corsi di formazione per clown dottori».

fake fact

 

Inoltre «è consulente magicomico per la Federazione nasi rossi d'Abruzzo». E, «quando non strappa fragorose risate al pubblico, si occupa di fact checking».

 

A capo della redazione, invece, c'è un mastino contro le fake news. Di nome e di fatto: è Luca Mastinu: «Dal 1999 odia e soffre in Sardegna, dal 2018 muore e risorge a Roma.

Amante dell'horror, veste sempre di nero». E ce l'ha con le bufale. Sul sito Web è spiegato che Bufale.net «è finanziato da donazioni spontanee dei lettori su Paypal e sul canale Patreon». Ma non c'è un elenco di chi ha deciso di investire.

 

true false

 Ovviamente quello dei finanziatori non è un aspetto secondario. Se ci si proclama indipendenti, al punto da poter verificare il lavoro di chi già verifica le notizie, poi un tantino di distanza da lobby e ambienti interessati dovrebbe dimostrarla. Soprattutto con la trasparenza.

 

A Facebook la Verità ha chiesto i dettagli del lavoro di Open ma, nonostante una comunicazione inviata via Pec e notificata correttamente, non è arrivata alcuna risposta. A Facebook avremmo voluto chiedere anche la natura dell'accordo e i risvolti commerciali. Ma nell'era che viaggia alla velocità della luce, il social network leader sul mercato dimostra di avere dei tempi diversi. Facta, invece, fornisce pubblicamente un po' di informazioni, spiegando che è un progetto di The Fact checking factory srl, società che si occupa anche di Pagella Politica. «È attualmente sostenuta principalmente attraverso attività di content providing (la vendita di contenuti o servizi a terzi, ndr) e tramite la partecipazione a bandi e progetti internazionali».

fake news 1

 

Nel 2020, fa sapere l'azienda, «le principali fonti di finanziamento sono state Facebook, alcuni bandi promossi dall'International Fact checking network, l'agenzia di stampa Agi, l'emittente pubblica Rai, i finanziamenti ottenuti nell'ambito di progetti europei». E in coda c'è anche una precisazione: «La società non riceve denaro da partiti politici o da entità affiliate a partiti politici e mantiene completa indipendenza editoriale. Quasi tutto il ricavato viene speso per gli stipendi del personale e le spese d'azienda». Facta ha anche dedicato un focus a Covid e vaccini (che aderisce a CoronaVirusFacts Alliance, un progetto finanziato da Facebook, Google e Whatsapp).

 

fact check

Lavoce.info, invece, dichiara di reggersi solo con i piccoli contributi che riceve dai sostenitori, pubblicando un lungo elenco con i nomi di chi ha versato anche solo pochi euro. Il totale degli incassi nel 2021 si è aggirato attorno ai 22.000 euro. Ottiene, inoltre, un contributo da 25.000 euro dalla Fondazione di origine bancaria Cariplo. Sul Web circolano anche notizie, lanciate dal quotidiano francese France Soir e rilanciate da diversi siti Web italiani, su una presunta relazione finanziaria con i fact checker di Pfizer, multinazionale impegnata nella produzione dei vaccini anti Covid, che, però, non è stato possibile verificare direttamente. Così come le presunte donazioni all'International Fact checking network, altro partner di Facebook, da parte della Open society foundation del miliardario George Soros.

fake news e covid 2

fake news e covid 4

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….