zingari ricchi

ZINGARATE ARMATE - UNA FAIDA TRA FAMIGLIE ROM SCUOTE LA BERGAMASCA TRA RISSE, SPARI E SPERONAMENTI - TRA I REATI CONTESTATI AGLI HORVAT E AI NICOLINI TRUFFE, USURE, STROZZINAGGIO, APPROPRAZIONE INDEBITA - ALTRO CHE CAMPI NOMADI, QUESTA E’ GENTE CHE VIVE IN VILLE CON PISCINA, FERRARI E HA PATRIMONI MILIONARI (APPENA SEQUESTRATI DALLA FINANZA)

Federico Gervasoni per "la Stampa"

 

le ville degli horvat nicolinile ville degli horvat nicolini

Questa volta se le sono mandate a dire a colpi di mazza, pistola e speronamenti, di fatto nel centro di Trescore Balneario, 9mila abitanti, una manciata di chilometri da Bergamo, bassa Val Cavallina. Era martedì scorso. Un far west nella piazza del paese, con gli abitanti che fuggivano terrorizzati e loro, i «soldati» delle famiglie rom che spadroneggiano nella valle, che se le davano di santa ragione per il controllo di uno dei territori più ricchi d' Italia. E' un miracolo che sia finita con «appena» 4 feriti (e altrettanti fermati dai carabinieri). Del resto, non è la prima volta.

 

beni immobili degli horvat nicolini nel bergamascobeni immobili degli horvat nicolini nel bergamasco

E probabilmente non sarà nemmeno l' ultima, almeno finché i due boss delle famiglie rivali di rom che spadroneggiano nella zona, i Nicolini e gli Horvat, non firmeranno una pace, oppure verranno messi a tacere dalle forze dell' ordine. Unici rom d' Italia con l' accento bergamasco, gli ex nomadi le roulotte le hanno abbandonate trent' anni fa, per girare in Ferrari e vivere in comode ville con piscina, protette da ampi cancelli. Personaggi di spicco e molto conosciuti nel mondo del crimine organizzato locale. Gente che pur non avendo mai lavorato (legalmente, si intende) un solo giorno, vanta patrimoni immobiliari da milionari. Un impero bloccato proprio la settimana scorsa, grazie a un' operazione realizzata dalla Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di beni pari a un milione di euro: sette immobili, dieci veicoli, conti correnti.

arresti horvat nicoliniarresti horvat nicolini

 

Circostanza che pare aver scatenato il regolamento di conti di martedì, nato per sistemare eventuali risarcimenti successivi alle confische. Un appuntamento al quale nessuno è andato per parlare. La rissa di Trescore ha coinvolto una trentina di persone, alcune delle quali assoldate per l' occasione. Uno scontro tra professionisti del crimine, incominciato con l' inseguimento di un' Alfa Romeo e conclusosi con lo speronamento di un Hummer dipinto con colori mimetici. Gitani di etnia e senza una vera e propria patria d' origine, i clan rom hanno radicato le loro radici dalle parti di Trescore, Gorlago e San Paolo d' Argon.

 

bergamo scontro tra rombergamo scontro tra rom

Gli Horvat e i Nicolini negli anni hanno accumulato 294 deferimenti all' autorità giudiziaria, di cui la metà per reati contro il patrimonio: truffe, usure, strozzinaggio, appropriazione indebita. Attività preferita è quella di prestanome per la compravendita di auto di lusso. Non a caso, secondo la Guardia di finanza, sono ben 1600 i veicoli che a partire dal 1985 le due bande avrebbero immatricolato, per un valore complessivo di quasi trenta milioni. Bolidi sportivi e fiammanti, per la maggior parte venduti ad acquirenti ingenui che li hanno pagati senza mai riceverli.

bergamo scontro tra rom 6bergamo scontro tra rom 6

 

La violenta aggressione in piazza Pertini a Trescore ha arricchito di un nuovo capitolo una faida che sembra non conoscere fine. Tutto era incominciato il 18 ottobre 2015 quando a Montello furono sparati alcuni colpi di pistola contro l' auto di uno dei Nicolini. Il 5 gennaio scorso, a San Paolo d' Argon, lungo la ex statale 42, cinque individui mascherati colpirono un' auto di grossa cilindrata di proprietà di un altro rom. Senza dimenticare lo scontro di tre mesi fa a Carobbio degli Angeli, quando sul muro della villa degli Horvat furono lanciate due molotov. Tre giorni dopo, il 9 maggio a Zandobbio in via Rivi, un' altra villa degli Horvat veniva assaltata a colpi di pistola nel cuore della notte.

 

bergamo scontro tra rom 4bergamo scontro tra rom 4

A Trescore Balneario pochi hanno voglia di commentare. E tutti preferiscono restare anonimi. Un pensionato ricorda ancora il funerale di un capostipite, nei primi Anni Ottanta: «Erano almeno in duecento, bloccarono l' intero paese lanciando petali di rose in cielo e suonò persino la banda davanti al cimitero». Sulla sparatoria di martedì il sindaco Donatella Colombi ha espresso la sua preoccupazione: «Conosciamo poco le persone coinvolte, vivono sul nostro territorio ormai da decenni ma la convivenza non è mai stata semplice». A farle eco è anche il primo cittadino di Gorlago, Gianluigi Marcassoli.

 

ZINGARI RICCHIZINGARI RICCHI

Lui che per anni si è battuto per contrastare la criminalità organizzata portata avanti da un gruppo di nomadi nel suo comune: «Persone slegate dal tessuto sociale e che si sono fatte conoscere per i loro modi violenti», dice. Dietro a tutti questi fatti inquietanti, resta comunque una serie di interrogativi che si affiancano alle oltre trecento denunce collezionate dai nomadi in trent' anni e poi cadute nel nulla. In una delle province più ricche e produttive d' Italia, dove i clan rom dalla vita dorata girano in Porsche e Ferrari, militari e magistrati sono di nuovo al lavoro nella speranza di riportare definitivamente tutto all' ordine.

ZINGARI NULLATENENTIZINGARI NULLATENENTI

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