SERVA ITALIA! IL PENSIONATO ITALIANO LE RESTITUISCE 7MILA EURO TROVATI PER TERRA E LA RICCA TENNISTA SVIZZERA CHE FA? LO RICOMPENSA CON LA CALCOLATRICE!

1 - IL PENSIONATO CHE RESTITUISCE SETTEMILA EURO
Paolo Foschini per "Il Corriere della Sera"


«Dormiamoci su», ha detto a sua moglie. Che in effetti si è addormentata di botto come sempre: del resto - sorride lei adesso - quando sei una pensionata con una casa da sbrigare e quattro nipotini a cui far da nonna, la sera non è che ti manca il sonno. 
Solo che a lui, nonno uguale, il sonno non veniva. «Ci ho provato per due notti - racconta ora, quasi divertito dalla curiosità dei giornalisti - ma mi ritrovavo sempre lì». Occhi aperti contro il soffitto, quei settemila euro in fondo a un cassetto, lo stesso pensiero piantato in testa col martello: «Sette volte la mia pensione, quattordici volte quella di mia moglie... Che faccio?».

Finché ieri mattina ha deciso. È andato dai carabinieri coi soldi e ha detto «sentite, li ho trovati in un portafogli per terra, provate voi a rintracciare chi li ha persi». E loro l'hanno trovata in una giovane svizzera che oggi è un'impegnata consulente d'impresa ma che fino a due anni fa aveva anche una sua notorietà per chi ha memoria di tennis: risponde al nome di Myriam Casanova, numero 85 del mondo dopo aver battuto Arantxa Sanchez, ieri semplicemente una donna che ripeteva «grazie, grazie».

L'arzillo pensionato, dal canto suo, si è limitato a ringraziarla a sua volta: «Stasera dormirò di nuovo tranquillo». In pace coi 700 euro che Myriam gli ha lasciato di mancia. 
Lui si chiama Luigi Musazzi, ha 78 anni e vive con la moglie Lina di 76 a Pogliano Milanese, cintura nord del capoluogo lombardo. «Faremo le nozze d'oro l'anno prossimo», confida lei tutta contenta.

La loro casa - soggiorno, cucina, due camere - occupa il secondo piano di una palazzina gialla con quattro appartamenti, costruita negli anni 50 dallo stesso Musazzi coi suoi tre fratelli. Assieme a loro aveva anche una piccola ditta di idraulica, i cui contributi gli fruttano ora i suoi mille euro di pensione. Lina completa il bilancio familiare con la sua «minima» da cinquecento. Hanno due figli, Roberto e Paolo, sposati a loro volta. 
Il «fatto» capita tre giorni fa nel parcheggio dell'ipermercato di Nerviano, il più grande vicino a casa loro, dove Lina e Luigi sono appena stati a far la spesa. Luigi vede un portafoglio a terra, lo raccoglie, lo apre. «E mi son tremate le mani», dice.

Dentro ci sono 14 banconote da 500 euro. Nessun documento, a parte un badge d'ingresso per la grande Fiera milanese di Rho-Pero. Mostra i soldi a Lina che tira la sua conclusione in un attimo: «Pezzi così non he ho mai visti, sono falsi di sicuro». 
Ma Luigi lo sa bene, com'è fatto un pezzo da 500. E comincia a pensare: «Diciamo la verità, non è che settemila euro ti cambiano la vita. E noi abbiamo tutto quel che ci serve. Però i prezzi sono aumentati per tutti, i nipoti crescono... a chi dispiace un aiuto dal cielo?».

Lina dice che il dubbio non l'ha neanche sfiorata: «Mia mamma mi ha insegnato che le cose trovate non sono nostre, punto e basta». Luigi arriva a interpellare i figli. «È stato proprio mio figlio Roberto - racconta ora con orgoglio - a darmi una lezione che non dimenticherò: di quei soldi non voglio saper niente e mi meraviglio di te che ci pensi, mi ha detto. E all'improvviso ho pensato: se l'ho tirato su così son stato bravo».

I carabinieri di Nerviano, per trovare la proprietaria del denaro, hanno seguito l'unica traccia disponibile con la collaborazione dei colleghi di Rho: e partendo dal nome di una ditta su quel badge della Fiera sono risaliti appunto a Myriam, che in questi giorni vi si trova con uno stand. «Erano i contanti che avevo previsto di usare qui in Italia - dice - e ormai non ci speravo più, invece...». Vedi a volte la vita. 


2 - MILANO: ZEVI (PD), 700 EURO A PENSIONATO? NO A PAESE CHE NON SOGNA
(AGENPARL) - "Non possiamo rassegnarci a un Paese che non riesce più a sognare. Dispiace la vicenda del pensionato milanese che, secondo quanto ricostruito dagli organi di stampa, si è conclusa senza un lieto fine: ritrova 7.000 euro e viene ricompensato in maniera ragionieristica con appena il dieci per cento della somma".

E' quanto dichiara il candidato a segretario del Pd di Roma, Tobia Zevi. "Un uomo che vive della sua pensione da mille euro - spiega Zevi - si trova per le mani una somma sette volte il suo assegno mensile e 14 volte quello della moglie. Non ci dorme per due notti e alla fine restituisce la somma alle autorità. Si tratta di una dimostrazione di vera onestà, di fronte a un importo che ben pochi possono permettersi di portare nel proprio portafogli mentre vanno a fare la spesa al supermercato.

Ma se il pensionato ha dimostrato di credere in qualcosa, di essere ancora capace di sognare, la reazione non è stata dello stesso tenore: limitarsi a un calcolo col bilancino di fronte ad un gesto del genere significa non comprenderne i profili profondi". "C'è poco da festeggiare - aggiunge Zevi - se chi può permettersi di andare in giro con cifre del genere in contanti si lascia andare a ragionamenti con la calcolatrice in mano, invece di cercare di capire fino in fondo chi ha dimostrato una sensibilità così alta. Difficile discutere poi di contributi di solidarietà e di riduzione delle pensioni d'oro".

 

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