villa forte dei marmi ignazio la russa daniela santanche laura de cicco dimitri kunz

AFFARI DA SOGNO A COSTO ZERO - LA FAVOLOSA PLUSVALENZA DI 1 MILIONE DI EURO OTTENUTA DAI SANTANCHÉ E DAI LA RUSSA, CON LA VENDITA LAMPO DELLA VILLA DI FORTE DEI MARMI (RILEVATA E CEDUTA UN'ORA DOPO), NASCONDE UN ALTRO SEGRETO: IL 12 GENNAIO DIMITRI KUNZ E LA SUA PARTNER D’AFFARI LAURA DE CICCO (MOGLIE DI LA RUSSA) HANNO VERSATO AL SOCIOLOGO FRANCESCO ALBERONI 2,45 MILIONI DI EURO PATTUITI SOLO GRAZIE AL DENARO GIÀ RICEVUTO DALL' ACQUIRENTE FINALE DELL’IMMOBILE - PRATICAMENTE HANNO FATTO DA INTERMEDIARI, ANTICIPANDO DI TASCA PROPRIA SOLO 350 MILA EURO…

DANIELA SANTANCHE E IGNAZIO LA RUSSA

Estratto dell’articolo di Vittorio Malagutti e Giovanni Tizian per “Domani”

 

La favolosa plusvalenza ottenuta dai Santanchè - La Russa con la vendita lampo della villa di Forte dei Marmi nasconde un altro segreto, che Domani può rivelare. È noto infatti che il 12 gennaio scorso, quando Dimitri Kunz e la sua partner d’affari Laura De Cicco hanno versato al sociologo Francesco Alberoni i 2,45 milioni di euro pattuiti per l’acquisto dell’immobile, poi rivenduto 58 minuti dopo a un milione in più.

 

LA VILLA DI FORTE DEI MARMI COMPRATA E RIVENDUTA DALLA MOGLIE DI IGNAZIO LA RUSSA

Adesso però risulta dagli atti che la coppia di soci è riuscita a saldare il conto grazie al denaro che aveva già ricevuto da A.R., acquirente finale dell’immobile. Letto attraverso i documenti ufficiali, il ruolo di Kunz, compagno della ministra del Turismo, e di De Cicco, moglie del presidente del Senato, finisce quindi per assomigliare a quello di semplici intermediari. In sostanza, Kunz e De Cicco hanno intascato a gennaio un profitto di un milione (al lordo delle tasse) anticipando di tasca propria sei mesi prima solo 350 mila euro.

 

I DUE ROGITI PER LA VILLA A FORTE DEI MARMI COMPRATA E POI VENDUTA DALLA MOGLIE DI IGNAZIO LA RUSSA E DA DIMITRI KUNZ FIDANZATO DI DANIELA SANTANCHE

Il dato emerge dalla lettura incrociata degli atti catastali e notarili delle compravendita siglate ufficialmente il 12 gennaio 2023 in due studi notarili diversi e nel giro di un’ora. Le carte confermano che il prezzo di 2,45 milioni di euro pagato da Kunz e De Cicco ad Alberoni proviene per intero da due bonifici versati il 10 gennaio da A.R.. inoltre, a ottobre dell’anno scorso, lo stesso A.R. aveva già anticipato un milione di euro al momento della firma del preliminare d’acquisto della villa immersa nel verde del parco della Versiliana.

 

DANIELA SANTANCHE E IGNAZIO LA RUSSA

Questo vuol dire che quando Kunz e De Cicco si sono presentati davanti al notaio per comprare la casa di Alberoni avevano già ricevuto quanto pattuito in anticipo per la vendita di quello stesso immobile: a ottobre il milione di caparra e a gennaio il saldo di 2,45 milioni.

 

A quel punto il cerchio si chiude velocemente. il 12 gennaio alle 9.20 del mattino, Elisabetta Nati, l’avvocata milanese che rappresenta il sociologo, riceve una serie di assegni circolari per un importo di 2,45 milioni, somma proveniente per intero dai bonifici di A.R.. Un’ora dopo, alle 10.18 il medesimo A.R. firma il rogito con cui diventa proprietario dell’immobile per 3,45 milioni, prezzo già saldato con i bonifici di due giorni prima.

 

daniela santanche dimitri kunz

INDAGA LA FINANZA

Nel racconto di Kunz, il doppio rogito di gennaio non è altro che la tappa finale di un’operazione complessa «durata più di un anno», come ha messo nero su bianco il compagno della ministra in una nota diffusa in risposta agli articoli di questi giorni. Tra l’altro, per sbloccare la transazione, è stato necessario appianare alcune questioni legali legate all’eredità della moglie di Alberoni, Rosa Giannetta, scomparsa nel 2021.

LA VILLA A FORTE DEI MARMI COMPRATA DALLA MOGLIE DI IGNAZIO LA RUSSA E DA DIMITRI KUNZ FIDANZATO DI DANIELA SANTANCHE

 

«Ho chiesto a Laura De Cicco di condividere con me il rischio esistente in questa operazione immobiliare», ha dichiarato ancora Kunz, anche se, alla luce dei tempi e dei modi in cui è stata creata la provvista per l’acquisto della villa, il rischio finisce per apparire piuttosto ridotto.

 

Vale la pena ribadire un dato di fatto che emerge dalle carte: a ottobre del 2022, tre mesi dopo aver anticipato i 350 mila euro fissati nel preliminare con Alberoni, Kunz e De Cicco avevano già recuperato ampiamente il loro investimento inziale grazie al milione versato da A.R. come caparra.

 

Difficile negare, quindi, che l’operazione presenta alcuni elementi di anomalia. […] Autorevoli fonti vicine al dossier confermano che esiste una relazione sui movimenti finanziari sospetti relativi alla compravendita. Relazione che è stata acquisita dalla Guardia di Finanza di Milano che insieme alla Procura del capoluogo lombardo sta eseguendo verifiche preliminari sulla compravendita e la plusvalenza di Kunz e De Cicco.

DANIELA SANTANCHE E DIMITRI KUNZ D ASBURGO

 

L’affare sul quale indagano i pm coordinati dalla procuratrice aggiunta Laura Pedio lega i destini delle famiglie Santanchè – La Russa all’inchiesta madre sulla galassia societaria Visibilia, le aziende sull’orlo del fallimento della ministra del Turismo.

 

L’INTRECCIO CON VISIBILIA

L’operazione di acquisto e vendita potrebbe infatti aver aiutato Kunz e la ministra del Turismo a mettere da parte un gruzzolo in un momento di grossa difficoltà, con le aziende gonfie di debiti e i creditori, tra cui fisco e banche, che chiedevano di rientrare.

 

LA VILLA A FORTE DEI MARMI COMPRATA DALLA MOGLIE DI IGNAZIO LA RUSSA E DA DIMITRI KUNZ FIDANZATO DI DANIELA SANTANCHE

La cronaca di quei giorni è un crescendo di brutte notizie per le aziende della ministra. Da tempo in difficoltà, con i bilanci in perdita cronica e i revisori che si rifiutano di certificare i conti del 2021, a giugno del 2022 Visibilia viene denunciata da un gruppo di piccoli azionisti guidati da Giuseppe Zeno. L’8 luglio il tribunale nomina un curatore speciale per Visibilia Editore.

 

Dodici giorni più tardi, il 20 luglio, Kunz e De Cicco firmano il contratto preliminare per l’acquisto della villa di Alberoni, il sociologo 93enne che nel 2019 si era candidato alle elezioni europee (non eletto) nelle liste di Fratelli d’Italia, lo stesso partito di La Russa e Santanchè. Il 7 ottobre successivo ecco che entra in scena A.R., frequentatore di Forte dei Marmi, del Twiga, amico di Kunz e della famiglia La Russa.

 

A.R. è l’uomo della provvidenza o forse, meglio, del cash. Quel giorno Kunz - De Cicco firmano un nuovo preliminare, questa volta di vendita con l’acquirente generoso A.R., il quale opziona la dimora a due passi dal Twiga di Briatore mettendo sul piatto in anticipo un milione di euro, garantendo il saldo nel momento di stipula del rogito.

 

DANIELA SANTANCHE E DIMITRI KUNZ D ASBURGO

Una buona notizia per le famiglie Santanchè – La Russa, soprattutto per la prima che stava navigando in acque burrascose: nemmeno 20 giorno dopo( 24 ottobre) il pm di Milano Roberto Fontana (oggi al Csm) invia al tribunale fallimentare la prima richiesta di liquidazione giudiziale per Visibilia Editore: «Rilevato che dal prospetto analitico delle iscrizioni a ruolo a carico della società debitrice, trasmesso dall'Agenzia delle Entrate, risultano debiti iscritti a ruolo per un importo complessivo pari ad euro 984.667,14, con data di notifica delle prime cartelle a partire dal 2018», è scritto nel documento.

 

LA VILLA A FORTE DEI MARMI COMPRATA DALLA MOGLIE DI IGNAZIO LA RUSSA E DA DIMITRI KUNZ FIDANZATO DI DANIELA SANTANCHE

Un milione, come la caparra versata da A.R.. L’incrocio di date fa traballare pure la versione fornita a Domani da A.R.: «Cercavo una casa a Forte dei Marmi, Dimitri aveva acquistato da tempo l’abitazione e non voleva neppure vendermela». Strano, perché dalle carte catastali sembra quasi che Kunz e De Cicco non aspettassero altro che si materializzasse il compratore ideale, disposto a mettere il denaro anche loro che così hanno potuto pagare Alberoni e poi darla a A.R..

 

A ottobre 2022 Kunz era ancora amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione di Visibila Editore, una delle prime a finire nel mirino della procura e della sezione fallimentare del tribunale di Milano. […] Tra i retroscena emersi in queste settimane merita una menzione il suggerimento dato dal presidente del Senato a Santanchè. […] La Russa avrebbe detto alla ministra di evitare a tutti i costi il fallimento per salvarsi dall’eventuale indagine per bancarotta. […] di certo Santanchè e Kunz si sono dati molto da fare. […]

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)