FACCIAMO LA FIGURA DEI... POLLARI - FELTRI: “COME COMBATTIAMO L'ISIS? NON ABBIAMO PIÙ UN APPARATO DI SICUREZZA. GLI UOMINI DELL'INTELLIGENCE SONO STATI DELEGITTIMATI, ACCUSATI DI DEVIAZIONISMO E DI OGNI NEFANDEZZA. CHIEDERE NOTIZIE AL GENERALE POLLARI”

Vittorio Feltri per “il Giornale”

 

VITTORIO FELTRI VITTORIO FELTRI

La liturgia prevede un' ondata di retorica, funerali di Stato al grido di «siamo tutti belgi» (d'altronde siamo già stati tutti americani e francesi), cortei in testa ai quali figurano politici di ogni specie. Trascuriamo il pianto della Mogherini e gli editoriali dei commentatori di rapido intervento. Fra tre o quattro giorni, ad esequie avvenute, ciascuno tornerà alle proprie occupazioni quotidiane.

 

Nicolò Pollari in divisaNicolò Pollari in divisa

Chi muore giace e chi rimane si dà pace. Questa è l'etichetta occidentale, a cui ci atterremo anche stavolta, dopo la strage di Bruxelles. Le migliaia di morti ammazzati a New York dai terroristi, le vittime di Charlie Hebdo, quelle di Parigi dello scorso novembre, senza contare i massacri di Londra e di Madrid, ci hanno insegnato soltanto a batterci il petto e a sgranare la corona del rosario. Quanto a neutralizzare i kamikaze di Allah, zero al quoto.

 

Non sappiamo neanche da che parte cominciare. Aspettiamo il prossimo attentato, certi che arriverà presto trovandoci ancora impreparati, però pronti alla lacrima. In attesa noi italianucci, brava gente, confidiamo nel nostro stellone. Se i terroristi ci hanno risparmiato fino adesso, chissà, forse ce la caveremo anche in futuro. Noi siamo per l' integrazione e il multiculturalismo, disposti a rinnegare la nostra identità, la cultura millenaria di cui siamo figli, le tradizioni ad essa legate. In effetti, fin qui c' è andata bene. Speriamo che San Gennaro ci assista. In caso contrario, ci attrezzeremo in proprio.

la metro distrutta a bruxellesla metro distrutta a bruxelles

 

Leggere i giornali e rabbrividire è una cosa sola. Gli intellettuali insistono: mentre i bastardi assassini non demordono e organizzano ecatombi, le menti elette ragionano pensando di farla franca. Peccato che i ragionamenti non stiano in piedi. Si invoca un intervento europeo coordinato, e non si tiene conto che l' Europa non esiste. Non ha una politica internazionale, non ha un esercito, non ha strutture comunitarie robuste. Campa (male) sull' euro.

 

intelligence belga non preparata agli attentatiintelligence belga non preparata agli attentati

La finanza e la moneta hanno sostituito lo spirito necessario per dare all'Ue la voglia di compattarsi e affrontare il nemico, nato e cresciuto nelle capitali del Vecchio continente. Ogni Paese agisce come gli pare e può, in mancanza di un coordinamento generale. Stante la situazione, non si capisce chi possa prendere in mano il bastone del comando ed erigere una barriera protettiva contro gli islamisti, che non esitano a uccidersi per ucciderci.

 

L' Italia deve arrangiarsi. Ha un programma? Crediamo di no. Avevamo tempo fa un discreto apparato di sicurezza, guidato dai Servizi segreti, e non l' abbiamo più. Gli uomini dell' intelligence sono stati delegittimati, accusati di deviazionismo. Da anni li accusiamo delle peggiori nefandezze.

aeroporto bruxellesaeroporto bruxelles

 

Molti di essi li abbiamo perseguiti. Chiedere notizie in proposito al generale Pollari. La magistratura ha sempre considerato gli 007 persone di dubbia moralità, e ha fatto vedere loro i sorci verdi. Condanne a volontà. E adesso come facciamo a ricostruire una squadra di agenti capaci, non intimiditi dai rischi giudiziari che hanno segnato la storia di tanti loro colleghi gettati alla sbarra? Sarà dura.

 

D' altronde, non c' è alternativa, almeno per ora: una guerra europea tale da sgominare l' Isis non è ipotizzabile per i motivi accennati. Bisognerebbe istituire un nucleo di collegamento fra l' intelligence dei vari Paesi membri dell' Unione, in maniera da non disperdere energie e informazioni utili a prevenire attacchi proditori. Ma l' Europa non pare intenzionata a realizzare un piano, pertanto si profilano nuovi assalti, nuove carneficine. È triste dovere esprimere queste preoccupazioni, ma il lettore converrà che sono suggerite dall' osservazione della realtà.

aeroporto bruxelles feritiaeroporto bruxelles feriti

 

Una realtà scoraggiante. Dal 2001 (Torri gemelle) a ora non abbiamo mosso un dito allo scopo di tenere alla larga gli esaltati musulmani; ne abbiamo subito passivamente la violenza, con un atteggiamento fatalistico, cioè irrazionale. Sia l' Italia sia l' Ue non sono state all' altezza neppure di disciplinare l' immigrazione, pur nella consapevolezza che fra i migranti disperati abbondano coloro i quali hanno le caratteristiche per essere arruolati dal terrorismo militante. Imbelli e storditi da un buonismo di maniera, noi europei diamo la sensazione di essere più inclini ad affrontare i pericoli di morte che non ad apparecchiarci per salvare la pelle. Difficile immaginare qualcosa di più deprimente.

 

aeroporto bruxelles durante esplosioneaeroporto bruxelles durante esplosione

 

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?