IL FINTO PROF DOVRA’ CACCIARE SOLDI VERI – LA CORTE DEI CONTI HA CONDANNATO PER DANNO ERARIALE L’UOMO CHE HA MILLANTATO DI AVERE DUE LAUREE IN INGEGNERIA ED È RIUSCITO A FARSI ASSUMERE COME INSEGNANTE DI FISICA, MATEMATICA E SCIENZE TECNOLOGICHE IN DIVERSE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI MONZA. DOVRA’ RESTITUIRE ALLO STATO 63 MILA EURO DI STIPENDI INCASSATI GRAZIE A QUEI TITOLI INESISTENTI – L’UOMO, NATO IN BRASILE DA GENITORI NAPOLETANI, SI È GIUSTIFICATO: “MIO PADRE E MIA MADRE ERANO IN PESSIME CONDIZIONI ECONOMICHE, HO DOVUTO AIUTARLI, ERO IN BUONA FEDE” – IL CASTELLO DI BUGIE È CROLLATO QUANDO…
Estratto dell’articolo di Alessandro Fulloni per il “Corriere della Sera”
«Ero e sono in buona fede, ma certo, lo so: ho sbagliato...». Quarant’anni, media altezza. Aria visibilmente contrita. È l’uomo che si spacciava per professore nelle scuole superiori in cui ha insegnato — tra Meda, Limbiate e Monza, hinterland milanese — dopo aver inviato curriculum in cui asseriva di aver due lauree, una in «Ingegneria della logistica e della produzione» presa alla Federico II di Napoli e un’altra in «Ingegneria delle automazioni» ottenuta alla eCampus.
Tutto falso, tutte millanterie. Per questo l’uomo — nato a Chapecó, in Brasile, dov’erano emigrati da Napoli i suoi genitori — dovrà risarcire lo Stato: la sezione giurisdizionale lombarda della Corte dei conti lo ha condannato per danno erariale. Grazie a quei titoli inesistenti ha ottenuto cattedre — in tutto nove — per cui non aveva diritto.
E soprattutto i relativi stipendi per un totale di 63.233 euro, «somma che sarà restituita rateizzandola», chiarisce adesso Luca Armano, l’avvocato che lo ha assistito nel giudizio contabile.
[...] Tiene in mano la sentenza — depositata il 9 dicembre — che lo ritrae, per la difesa, «in pessime condizioni economiche», e racconta di «tribolazioni economiche occorse a papà e mamma, ho dovuto aiutarli...».
Da qui l’invio dei falsi curriculum per poter insegnare, lui che aveva soltanto il diploma di «perito in elettrotecnica e automazione». Bugia su bugia, ha incassato supplenze, tra Monza e Como, per tre anni, sino a giugno. Allo scientifico Curie di Meda e al Castiglioni di Limbiate ha insegnato matematica e fisica, poi scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche al Sant’Elia di Cantù e all’Hensemberger di Monza.
Non si è fatto mancare incarichi all’onnicomprensivo Cialdini per «sostegno psicofisico» e un altro alla secondaria Traversi (entrambe scuole a Meda) per «attività alternative all’insegnamento della religione cattolica».
Il castello di menzogne è crollato dopo che al «Cialdini» hanno segnalato i primi dubbi sulle false lauree all’Ufficio scolastico della Lombardia. Dagli accertamenti, è venuto fuori che alla «Federico II» «lo studente non ha superato alcun esame». Zero titoli insomma, compreso il voto di 110 e lode «asseritamente conseguito nel 2008». Quanto alla eCampus, «non risultava nemmeno iscritto».
[...] Dopo essere stata attivata, la Corte dei conti ha segnalato il caso al Tribunale penale di Monza dove il gip lo ha condannato per falso ideologico. «Non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità, ho sempre collaborato con la giustizia» s’incupisce ora il falso prof che si è dimesso dagli incarichi dopo la notifica degli inviti a dedurre.
[...] E ora? Del presente parla l’avvocato Armano: «Il mio assistito è tornato a insegnare. I titoli? Stavolta ha fornito quelli regolari».




