filippo la mantia con la mascherina

IL LAVORO NON E' PIU' IL CENTRO DEL MONDO - LO CHEF FILIPPO LA MANTIA, CHE LAMENTA LA CARENZA DI CAMERIERI, DÀ UNA SPIEGAZIONE NOBILE: "I RAGAZZI HANNO PROPRIO CAMBIATO MENTALITÀ. FINO A PRIMA DEL COVID PER LORO ERA IMPORTANTE TROVARE UN IMPIEGO, ADESSO È PIÙ IMPORTANTE AVERE TEMPO. NON SONO DISPOSTI A LAVORARE FINO A TARDA NOTTE O NEI GIORNI DI FESTA. IO OFFRO 1.300-1.400 EURO NETTI AL MESE PER OTTO ORE, FINO A MEZZANOTTE, MA…"

Da www.leggo.it

 

lo chef filippo la mantia

Dopo Alessandro Borghese e Flavio Briatore, anche Filippo La Mantia lamenta la carenza di personale nel settore della ristorazione. Tutta colpa del Covid che ha cambiato le esigenze dei giovani, sempre meno disposti a fare sacrifici e a impegnarsi.

 

Filippo La Mantia e i giovani: «Non vogliono più lavorare nella ristorazione»

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera lo chef siciliano tocca di nuovo un tasto dolente del nostro Paese: l'occupazione giovanile.

 

Secondo Filippo La Mantia il problema non starebbe tanto nella mancanza di offerta da parte di ristoranti, pizzerie e agenzie di catering – sempre alla ricerca di personale –, quanto nella scarsa attitudine dei ragazzi di oggi a rimboccarsi le maniche per fare turni serali e festivi.

 

Filippo La Mantia con la mascherina

«Io sono disperato perché non trovo camerieri, le prime domande che mi sento fare ai colloqui sono: ‘Posso avere il part time?’ e ‘Posso non lavorare la sera?’» spiega Filippo La Mantia, che ha riaperto da poche settimane il suo ristorante al Mercato Centrale di Milano.

 

«Ma io non penso che chi mi chiede questo sia sfaticato – puntualizza lo chef, prendendo le distanze dal pensiero del collega Alessandro Borghese –. È che i ragazzi hanno proprio cambiato mentalità: fino a prima del Covid per loro era importante trovare un impiego, adesso è più importante avere tempo. Non sono disposti a lavorare fino a tarda notte o nei giorni di festa. Sinceramente non vedo una soluzione».

 

il cuoco filippo la mantia

Per Filippo La Mantia, che da giovane stava al Majestic di Roma dalle 9 del mattino all’1 di notte per imparare, la pandemia è stata «un cambiamento epocale», «un'epifania per tutti», che ha obbligato tutti a fermarci e ci ha fatto capire che «prima vivevamo in un frullatore senza nemmeno rendercene conto. E, come in tutti i settori, anche in questo ci sono due categorie di persone: quelle che vivono la ristorazione come una vocazione, che ne sono profondamente coinvolte, e quelle che la vivono come un lavoro. Queste ultime hanno lasciato. E i ventenni post Covid non cercano più questo, di lavoro».

 

filippo la mantia

«Avrò fatto almeno 80 colloqui nelle ultime settimane, ma niente. I ragazzi non ne vogliono sapere. Con me c’è sempre l’avvocato del lavoro, offriamo come livello base 22 mila euro lordi l’anno (1300-1400 euro netti al mese) per turni di 8 ore, soprattutto nella fascia 16-24, con straordinari pagati. Ma il fatto di dover essere impegnati fino a mezzanotte li fa scappare».

 

chef filippo la mantia

Per far fronte alla carenza di personale lo chef ha ammesso di essersi rivolto alle agenzie di catering che forniscono personale a ore, «ma non posso andare avanti così ancora per tanto perché i costi stanno lievitando. Non ho soluzioni: in sala ultimamente ci sto io, però sul lungo periodo non so che fare. Probabilmente cancellerò il menu alla carta la sera e terrò solo la formula buffet, che richiede meno servizio».

 

FILIPPO LA MANTIA

Per l'oste palermitano – come ama definirsi lui stesso –, il Covid ha cambiato i tempi e i sogni dei giovani. «Come quando noi volevamo un Paese diverso negli anni Sessanta e Settanta: è una presa di coscienza quella di mettere al centro della propria vita il tempo, è la tendenza di questo momento storico. Come si può condannarla?».

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?