zara celebrita

LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLA MODA - ZARA E H&M, CON PREZZI POPOLARI E CAPI COPIATI IN TEMPO REALE ALLE GRANDI GRIFFE, HANNO CONQUISTATO TUTTI, CELEBRITÀ REALI COMPRESE, DA KATE MIDDLETON ALLA REGINA DI SPAGNA - NON SOLO: LA LORO CAPACITÀ DI RIFORNIRSI E STUPIRE CON NUOVI ARRIVI GIORNALIERI, E' DIVENTATA UNA SORTA DI DROGA PER MOLTI

Valeria Arnaldi per 'il Messaggero'

 

kate middleton zara

Un abito semplice, dalle linee morbide, di colore azzurro. Firmato Zara. Ha fatto il giro del mondo, rimbalzando sui media internazionali, il vestito indossato da Kate Middleton, dopo le nozze con il principe William. Così pure la sua passione per la moda low cost e, in particolare per il brand, scelta che condivide con la sorella Pippa e, anche per motivi nazionalistici, con la regina consorte di Spagna, Letizia Ortiz.

 

Conquistata dal marchio pure Charlotte Casiraghi, che ne ha indossato un abito alle nozze del fratello Pierre con Beatrice Borromeo. Senza dimenticare volti noti dello spettacolo, da Gwen Stefani a Cecilia Rodriguez, fino a Cristina Parodi. 

 

kate middleton zara style

La nuova collezione primavera estate trae ispirazione dalla scena internazionale, con una moda dai richiami etnici e colori accesi, rimodulata per stupire ma essere pratica, tra gonne maxi, top corti, pantaloni palazzo e sandali. Le tinte forti la fanno da padrone, ma il nero rimane must anche per il giorno.

 

Le borse giocano con ricami, geometrie, applicazioni e punti luce. Le scarpe osano tacchi scultura o in plexiglass. Per regalare al look un effetto lusso, rigorosamente low cost. Il segreto è proprio nella capacità di offrire capi e accessori “da passerella” a prezzi modici, alla portata di quasi tutte le tasche.

 

kate middelton da zara

Questa è stata la filosofia con cui, nel 1985, il marchio Zara è stato creato da Amancio Ortega e sua moglie Rosalía Mera, già fondatori del gruppo Inditex, che vanta, tra gli altri, Pull&Bear, Massimo Dutti, Oysho e appunto Zara. In realtà il primissimo negozio è nato dieci anni prima, nel 1975, a La Coruña, in Spagna.

 

Il nome scelto non era Zara ma Zorba, dalla passione della coppia per “Zorba il greco”, ispirazione però già usata da un bar nella stessa via. Così ecco Zara. RECORD Nel 2005 il brand è entrato per la prima volta tra i 100 maggiori marchi del mondo secondo la classifica di BusinessWeek.

 

Nel 2016, Amancio Ortega figurava al secondo posto dopo Bill Gates nella lista degli uomini più ricchi del mondo. Inditex ha 7.504 punti vendita nel mondo in 94 mercati: ha chiuso il 2017 con 2,35 miliardi d’euro di profitti e +9,5% di fatturato. Zara è il marchio principale del gruppo con 2.266 store, 1.368 in Europa, 104 in Italia.

 

collezione zara primavera 18

Nonostante il suo successo e le scelte “regali”, Zara nel tempo è stato più volte al centro di scandali e pure inchieste giudiziarie, in particolare per accuse di sfruttamento dei lavoratori. Nel 2011 è stata oggetto di un’inchiesta in Brasile per la denuncia di alcuni lavoratori, anche minorenni.

 

kate middleton indossa zara

Nel 2017 la protesta è stata “nascosta” nelle etichette di Zara Istanbul. Il brand ha contestato le accuse, affermando di aver onorato tutti gli impegni con il fornitore. Senza dimenticare le polemiche per la linea “ungendered”, per lei e lui.

 

I casi non hanno minato la fortuna del marchio, con numeri da record, impegno per la sostenibilità e “testimonial” coronati.

 

Sostenibilità quel tocco etico al look urbano

V.Arn. per 'il Messaggero'

 

Minimalismo di ispirazione giapponese, linee comode ed un’eleganza di ispirazione urbana, con fantasie dai colori accesi per donare nuove suggestioni e tonalità all’orizzonte metropolitano. Questi gli ingredienti della nuova collezione griffata H&M.

 

Il 28 febbraio la collezione Studio SS18 farà il suo esordio in passerella a Parigi con il format “see now, buy now”, ossia capi posti in vendita direttamente sul sito già la sera della sfilata, tra pull con intarsi multicolore, pantaloni svasati, abiti midi o maxi, blazer, sandali e borse oversize. Obiettivo di stagione, celebrare la vivacità delle donne. E come sempre, consentire a ognuna di regalarsi con poche decine di euro un guardaroba alla moda. Di più, da diva.

 

Sono sempre di più, infatti, le bellezze note, tra attrici e cantanti, che si fanno conquistare dal brand svedese, arrivando a portarne i capi sotto i riflettori e sul red carpet, da Alexa Chung a Kirsten Dunst, da Jaime King a Gigi Hadid, senza dimenticare, in Italia, Alessia Marcuzzi e Valeria Solarino. Questione di filosofia.

 

Il low cost è il nuovo trend: aggiunge una visione etica. E questione di stile, anche grazie alle limited edition che nel tempo sono state firmate da grandi stilisti, come Karl Lagerfeld, Stella McCartney, Roberto Cavalli, Kenzo, Erdem, Balmain, e perfino popstar, come Madonna. A ciò si aggiungono storia e strategia. H&M, ossia Hennes&- Mauritz, nome nato dall’unione dell’originario Hennes, solo per abbigliamento femminile, e Mauritz, frutto dell’acquisizione del marchio Mauritz Widforss, è stato fondato da Erling Persson nel 1947 per «offrire moda e qualità al miglior prezzo e in maniera sostenibile». E la sostenibilità è ancora uno dei punti chiave dell’offerta.

 

Il brand è tra i più grandi utilizzatori almondo di cotone biologico certificato, sviluppa la ricerca di materiali innovativi, dalla lana riciclata al Lyocell, tessuto ricavato da fibre di alberi di eucalipto o bambù, e nel 2013 ha lanciato un progetto di raccolta di abiti usati su scala mondiale - ad oggi, 40mila tonnellate - per ridurre sprechi e riutilizzare le fibre tessili. Il resto lo fa la ricchezza di una proposta, che spazia dall’abbigliamento al beauty.

 

Il successo lo misurano i numeri, con oltre 4.739 punti vendita in 69 mercati e, in Italia, dove è presente dal 2003, 160 store. Senza trascurare i mercati on line. Gli affari vanno bene (alla fine del 2017 solo un leggero calo, ma le vendite tra settembre e novembre hanno raggiunto i 6,1 miliardi di euro) e fanno bene. L’azienda ha dato sostegno a quasi 75mila donne di varie comunità svantaggiate e ha portato acqua potabile a 500mila persone in Bangladesh, India, Pakistan ed Etiopia

 

 

olivia palermo vestita zarazara primavera estate 2018abito di zaracelebrita indossano zaracollezione zarazara collezione estate 18

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…