enrico mantoan fleximan

"SPERIAMO CHE LILIANA SEGRE PRENDA IL TRENO GIUSTO, ‘STO GIRO" – ENRICO MANTOAN, L'UOMO ACCUSATO DI ESSERE "FLEXIMAN", SUI SOCIAL PUBBLICAVA FRASI ANTISEMITE E DELIRI NO-VAX – L'UOMO, ACCUSATO DI AVER DISTRUTTO ALMENO 5 AUTOVELOX IN PROVINCIA DI ROVIGO, IN PASSATO È STATO SEGRETARIO PROVINCIALE DI FORZA NUOVA – SUI SOCIAL C’È CHI LANCIA L’IDEA DI UNA RACCOLTA FONDI PER AIUTARLO - LO SCRITTORE FERDINANDO CAMON: "NON È UN GIUSTIZIERE. È UN BANDITO"

ENRICO MANTOAN, L’UOMO ACCUSATO DI ESSER FLEXIMAN, TRA RONDE ANTI MIGRANTI E NO GREEN PASS. LA BATTUTA SU SEGRE: «SPERIAMO PRENDA IL TRENO GIUSTO»

Estratto da www.open.online

 

ENRICO MANTOAN - FLEXIMAN

Oggi il Corriere della Sera torna su Enrico Mantoan, presunto Fleximan, accusato di esser l’autore dei 5 colpi dei 15 autovelox abbattuti in provincia di Rovigo. Un passato come volontario dei vigili del fuoco ma anche come segretario provinciale di Forza Nuova l’uomo, residente in un B&B ad Ariano Polesine, era anche contro i vaccini.

 

Nel gennaio del 2021, nel pieno del Covid, con il governo Conte, la senatrice Liliana Segre dichiarò ai giornali che sarebbe andata a Roma in treno per votare la fiducia al premier. «Speriamo prenda quello giusto, sto giro», scrisse su Facebook, scatenando indignazione. Molto attivo sui social era in prima linea nelle manifestazioni contro l’arrivo degli immigrati in Polesine (con ronde organizzate) o con i no green pass a Trieste. […]

 

RACCOLTA FONDI E UN GRUPPO FACEBOOK PER FLEXIMAN

Estratto dell’articolo di Serenella Bettin per “Libero quotidiano”

 

enrico mantoan inneggia a fleximan su facebook

«Messo lì alla gogna senza aspettare l’esito delle indagini. Hanno pubblicato tutto, sapevano tutto di lui, nome, cognome, il suo passato, che diamine». A parlare con noi di Libero è un amico, molto vicino a quello che per la maggior parte delle persone ora è diventato un eroe.

 

Ossia Fleximan. Nei giorni scorsi è uscita la sua identità - Enrico Mantoan, 42 anni, padovano, ex segretario provinciale di Forza Nuova - e quello che ora viene dipinto come un fascista - basta con sto fascismo - e un terrorista, in realtà per molti è un giustiziere degli automobilisti, uno che “ha fatto il bene del popolo per il popolo stesso”.

 

Del resto, basta girare un attimo per le piazze del Veneto per capire il clima che si respira. «Giuro che mi vado a comprare una maglietta e sopra ci scrivo: io sto con Enrico», dice un tizio all’amico seduto in un ristorante trevigiano.

 

ENRICO MANTOAN - FLEXIMAN

«Dai - gli risponde quell’altro - perché non creiamo l’hashtag #iostoconfleximan?». «Date una medaglia a questo grande uomo - dice una donna - siamo tutti con lui». Su Facebook è apparto il gruppo: i fan di Fleximan ed è partita una raccolta fondi “Pro Fleximan” per «sostenere le spese legali». Perché adesso per Flexi, sono guai seri.  […]

 

E infatti, lo hanno scovato grazie alle telecamere di video sorveglianza di Rosolina, città rodigina, 50 chilometri a est del capoluogo veneto. Era il 3 gennaio scorso, lungo la Romea, all’altezza del chilometro 71,760. Qui, Flexi, cappuccio in testa e flessibile in mano, si avvicina al velox.  […]

 

enrico mantoan inneggia a fleximan su facebook.

«Noi saremo sempre al suo fianco. È un ragazzo normale, gran lavoratore, sempre molto disponibile soprattutto ad aiutare gli altri». «Questa grande ondata di solidarietà - ci dice il suo avvocato Giorgia Furlanetto - è motivo per lui di grande conforto. Non ha confessato niente, è stato collaborativo. Ha consegnato cellulare e tablet, le uniche due cose sottoposte a sequestro»

 

FLEXIMAN È UN PICCOLO BANDITO NON UN GIUSTIZIERE DELLE STRADE

Estratto dell’articolo di Ferdinando Camon per “La Stampa”

 

Dunque hanno preso Fleximan. È l'uomo che segava gli autovelox, faceva crollare a terra la colonnina metallica che li reggeva, e li lasciava lì, distesi. È uno della mia città, forse l'ho incontrato.

 

Se è lui, questo operaio di 42 anni, lo hanno incastrato con facilità. Han guardato nelle telecamere il video, anzi i video, del momento in cui l'autovelox crollava, e han notato che ogni volta c'era un'auto in sosta lì davanti, sempre la stessa.

 

enrico mantoan fleximan 5

L'auto di Fleximan. Il quale scendeva, portando con sé un seghetto elettrico, a batteria, segava il colonnino che reggeva la telecamera, e ripartiva.

 

Non aveva la minima cautela, per esempio di parcheggiare l'auto un po' lontano, in modo che le telecamere non la inquadrassero. Il suo modo d'operare era una sfida alla polizia, ai vigili. Si sentiva introvabile. L'han trovato.

 

Questa è la mia zona, queste son le strade per le quali passo e ripasso con la mia auto, e non ho mai capito perché uno dovrebbe accecare o tirar giù gli autovelox.

 

Può farlo soltanto uno con l'istinto suicida. Gli autovelox servono a impedire che qualcuno corra troppo forte, gli fan sapere che è continuamente monitorato, che se sgarra con la velocità si becca immancabilmente una multa.  […]

 

enrico mantoan fleximan 3

Lo chiamano giustiziere e vendicatore. Sono i guidatori che, arrivando con l'auto dove c'era un autovelox e ora vedendolo abbattuto, gli spunta sulla bocca un sorrisino beffardo: con tutte le multe che han preso, finalmente trovano un difensore.

 

La mia impressione (basata sul nulla, un puro istinto) è che questo mio concittadino che stanno indagando, se è lui Fleximan, abbia con gli autovelox un conto aperto: avrà preso delle multe, più d'una. Ebbene, posso dargli la mia interpretazione?

 

Vuol dire che quel colonnino trillante gli ha salvato la vita più volte. È un suo prezioso amico. Dovrebb'essergli grato. Fleximan non è un giustiziere. È un bandito

enrico mantoan fleximan 1enrico mantoan fleximan 4enrico mantoan inneggia a fleximan su facebookROSSO STOP ABBATTUTO DA FLEXIMAN A MAPELLOAUTOVELOX ABBATTUTI DA FLEXIMAN - 25 GENNAIO 2024enrico mantoan fleximan 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…