aris messini fotografa i migranti dalla libia -8

MIGRANTI TANTI TANTI - “FRONTEX” INFILA IL BARCONE NELLA PIAGA DELLE ONG: “SALVARE VITE È UN OBBLIGO PER CHI OPERA IN MARE, MA È CHIARO CHE I TRAFFICANTI IN LIBIA SE NE STANNO APPROFITTANDO” - SE LE NAVI DI SOCCORSO DELLE ORGANIZZAZIONI OPERANO VICINO ALLE ACQUE LIBICHE, PER GLI SCAFISTI E’ UNA PACCHIA - L’UE BACCHETTA L’ITALIA SUGLI HOTSPOT

Francesca Paci per “la Stampa”

FRONTEXFRONTEX

 

Mentre continuano gli sbarchi dei migranti continuano anche le polemiche sulla eventuale regia che, secondo l' Agenzia europea Frontex e la Procura di Catania, ne coordinerebbe le partenze in collaborazione con i soccorsi. A tornare sull' argomento che tira in ballo il lavoro di alcune delle nove Ong al lavoro nel Mediterraneo è stato ieri il direttore generale dell'Oim Europa Eugenio Ambrosi in una nota diffusa a Ginevra.

 

Premettendo che l'Organizzazione internazionale delle migrazioni non è a conoscenza di «casi comprovati di collusione» tra trafficanti e Ong e che non bisogna mettere sullo stesso piano gli interessi criminali di chi mette in pericolo vite umane con il lavoro di chi le salva, Ambrosi precisa anche la consapevolezza del quadro in cui si opera: «Non possiamo essere ingenui. Il fatto che navi di soccorso di Ong operino così vicino alle acque libiche può essere sfruttato dai trafficanti.

aris messini fotografa i migranti dalla libia  7aris messini fotografa i migranti dalla libia 7

 

Questo non costituisce una collusione deliberata, ma richiama l'attenzione sulla necessità di definire meglio il ruolo e le regole delle Ong e le risorse dell' Ue per l' obiettivo principale di garantire che nessuno muoia in mare».

 

Il tema scotta. Da giorni si è trasferito dal mare ai piani alti della politica, dove in particolare il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio continua ad attaccare sulla base della inchiesta in corso. «Il Movimento 5 Stelle vuole la #VeritàsulleONG e andrà fino in fondo sia nelle sedi italiane che in quelle europee», scrive su Facebook il pentastellato.

 

aris messini fotografa i migranti dalla libia  5aris messini fotografa i migranti dalla libia 5

Sulla stessa linea d'onda l'Agenzia Frontex che attraverso la portavoce Izabella Cooper ribadisce la posizione all' origine del "caso Ong": «Salvare vite è un obbligo internazionale per chi opera in mare, ma è chiaro a tutti che i trafficanti in Libia se ne stanno approfittando».

 

La verità, dunque, su quanto accade nel Canale di Sicilia. Ma la verità non è necessariamente quella che appare, soprattutto in un contesto in cui, raccontano gruppo di migranti sbarcati da poco, «c' è un nuovo piccolo flusso di siriani, disposti a pagare di più».

aris messini fotografa i migranti dalla libia  4aris messini fotografa i migranti dalla libia 4

 

È sempre l' Oim, per bocca del portavoce Flavio Di Giacomo, a incrociare premesse, conseguenze e cifre: «I trafficanti usano tutte le informazioni a loro disposizione, lo hanno sempre fatto, anche nel 2013, 2014, 2015, anche all' epoca di Mare Nostrum. Ma i fattori di spinta per chi parte sono sempre stati più forte di quelli di attrazione, prova ne sia che tra il gennaio e il maggio del 2015, quando non c' era più Mare Nostrum e non c' erano ancora le Ong e a prestare soccorso erano solo i mercantili, il numero di arrivi e di morti è stato il più alto di sempre. Voglio dire che i migranti partono indipendentemente dal fatto che sappiano o meno di essere salvati».

 

aris messini fotografa i migranti dalla libia  2aris messini fotografa i migranti dalla libia 2

La questione è tutto fuorché chiusa. Nel frattempo si apre un altro fronte, questa volta europeo, con Bruxelles che bacchetta l' Italia sugli hotspot e l' ex premier Renzi che contrattacca. Il j' accuse arriva dalla Corte dei Conti e dalla Commissione Ue che, «visto il costante elevato numero di sbarchi e dato il limitato deflusso di ricollocamenti e rimpatri», ricordano al governo di Roma l' impegno di rendere operativi tutti e sei i punti di crisi previsti, compresi gli ultimi due, più volte annunciati ma non ancora aperti.

 

Immediata la replica di Renzi, già in campagna elettorale, sugli impegni presi e non mantenuti da parte di Bruxelles: «Diamo 20 miliardi all' Europa e ne prendiamo indietro 12. Per tre anni gliel' ho detto con le buone ma adesso, e devo dire che l' esecutivo Gentiloni ha adottato questa linea, è molto semplice risolvere il problema: voi non mantenete l' impegno sui migranti?

aris messini fotografa i migranti dalla libia  1aris messini fotografa i migranti dalla libia 1

 

Benissimo, noi non manteniamo l' impegno sui soldi». La risposta porta la firma della portavoce della Commissione Natasha Bertaud: «Siamo pronti a fornire assistenza tecnica o finanziaria, se occorre». Ma Renzi incalza: «L' Europa deve cambiare, non può continuare a fare grandi discorsi sull' immigrazione e poi lasciare da sola l' Italia».

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...