dino giarrusso

FULVIO ABBATE IN LODE DELLA “CIOLLA” DI DINO GIARRUSSO: “E’ CIRCOLATO IN RETE UN SUO SCATTO NEL PIENO DELLA NUDITÀ: A LUI LA NOSTRA CALOROSA SOLIDARIETÀ. AL MOMENTO DELLO SCAMBIO DELLE MISSIVE AMOROSE CON ACCLUSA FOTO-VERITÀ, AMMESSO CHE PER IL NOSTRO LE COSE SIANO ANDATE DAVVERO COSÌ, SIAMO TUTTI GIARRUSSO, SIAMO TUTTI, SALVO I RENITENTI, GLI IPOCRITI, GLI INIBITI, LÌ PRONTI, IL DITO GIÀ IN ARRIVO SUL PULSANTE DI INVIO…”

Fulvio Abbate per https://www.huffingtonpost.it

 

fulvio abbate

“Inviata”! E la foto del cavaliere Dino giunse alla dama lì in, si suppone, trepidante attesa. Il cavaliere, lo si sappia, forse, nello scatto si mostrava nudo in effigie. I fatti? Improvvisamente, qualcuno, gaglioffo, pensò bene di pubblicare una foto di Dino Giarrusso, già “Iena”, poi mancato candidato del Movimento 5 Stelle alle recenti politiche e infine, storia di questi giorni, volto perfetto agli occhi dell’elettorato grillino per le elezioni europee.

 

Uno scatto, un selfie, da quel che si apprende, dove Dino nostro apparirebbe nel pieno della sua nudità, pare addirittura che la foto abbia dimorato, indisturbata, su un profilo Facebook comunemente frequentato, lì per circa un’ora, prima d’essere rimossa e dunque negata agli sguardi di un popolo della rete attento alle pubbliche spigolature erotiche, sessuali, attitudinali. Pure evidenze virili.

 

I MANIFESTI ELETTORALI DI DINO GIARRUSSO

Anche la collega di partito Giulia Sarti, tempo addietro, poté vantare d’essere apparsa nel medesimo palmarès esibizionistico, così suo malgrado, nulla di scandaloso, semmai pura vita, posto che in verità si tratti di doni, offerte private all’altrui sguardo che li attende, li brama.

 

Nel caso di Giarrusso, va detto, c’è però un supplemento: alcuni infatti rimproverano all’uomo d’essere stata Iena “persecutrice” verso il regista Fausto Brizzi, accusato, e poi prosciolto, quest’ultimo, di molestie, ciò nonostante, perfino in assenza del Giarrusso, ormai riparato sotto i bianchi gazebo della militanza pentastellata, hanno continuato a sostenere discutibile le modalità di approccio del regista in ambito sentimentale.

 

Tornando invece a Dino, le stesse Iene, non molto tempo dopo, si sono rivolte all’ex collega pregandolo altresì di depennare quel titolo di inviato del format di ItaliaUno dai manifesti elettorali e possibilmente anche l’outfit di scena, abito nero e cravatta in tinta, citazione di una sobrietà da “sicario-giornalista”, come dire: a ciascuno il suo compito.

 

Tornando però al motivo delle spasmodiche nudità, accade ora che Dino Giarrusso, se davvero dovesse risultare credibile quel traffico zampillante di selfie adamitici, sia accusato di predicare bene e razzolare male.

marco lillo dino giarrusso

 

Scatti che, conoscendo l’avvenenza sicula del nostro protagonista, potrebbero suggerire, almeno ai più colti in tema di gallerie fotografiche, i leggendari ritratti che il barone tedesco Von Gloeden realizzava all’inizio dello scorso secolo in terra di Taormina ai procaci ragazzi locali, senza omettere di mostrarne le possenti “ciolle”, si trattava, va da sé, di modelli consenzienti, di più, facenti il verso alla grazia preraffaelitica.

 

dino giarrusso (2)

Non è il caso di Dino Giarruso che, iconograficamente parlando, assai bene potrebbe invece, da attore provetto qual è, reinterpretare il Gennarino Carunchio di “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, capolavoro di Lina Wertmuller, oggetto di remake anche da parte di Madonna.

 

Tuttavia, ben al di là di Giarrusso, cui va tutta la nostra vicinanza e calorosa solidarietà, il punto intero della questione trascende sia il caso Brizzi sia Dino stesso, sia l’onore e il buon costume dei 5stelle, assodato che nottetempo, o magari perfino in pieno giorno, la rete, tra dispositivi fissi, tablet, smartphone e altro ancora, offre all’universo mondo sia maschile sia femminile sia fluido l’immensa opportunità di far guizzare centinaia di foto o selfie-omaggio dove, fuori dagli antichi pudori vittoriani, il ragazzo offre alla ragazza, l’adulto offre alla coetanea, la propria nudità, le proprie forme, le proprie grazie, le proprie misure, poco ora in stato di quiete ora addirittura, accade anche questo, in piena erezione.

 

dino giarrusso

Chiarito che, poco prima, a sua volta, non meno consensualmente, lei ha provveduto a fornire al proprio (non meno) oggetto del desiderio i propri scatti, i propri selfie, materiali del sublime anatomico fotografico destinati al reciproco piacere, forse addirittura alla prassi onanistica. Sappiamo per certo che si tratti di uno scambio, di una corrispondenza, di una forma di “strategia del dono” erotico assai comune, del tutto ricorrente, una disciplina platealmente praticata, chi dovesse negarlo rischia, lo si sappia, d’essere ritenuto falso, se non spergiuro.

dino giarrusso si rotola nudo nel fango

 

Dai, se solo, nottetempo, fosse possibile scostare con le gru del voyeurismo le facciate degli edifici, così mettendo a nudo in sezione l’interno degli appartamenti e delle singole stanze, gli occhi subito pronti a penetrare nelle vite degli altri, come nel mondo romanzesco di Georges Perec con “La vita istruzioni per l’uso”, accanto ai ritratti di famiglia, ai souvenir lì su mensole e comò, agli orologi fissati ai muri, agli arredi Ikea e ogni altro genere di mobilia e suppellettili, vedremmo sia lui sia lei, questo e quella, quell’altro e quell’altra ancora, intenti, cellulare in mano, a scattare là dove possiamo immaginare, per poi subito inviare, come nelle vere e ardenti dediche amorose; d’altronde, anche a occhio nudo, molte pagine dei social appaiono, almeno agli occhi di chi sappia leggere le intenzioni già presenti nelle foto-profilo, un bacino, di più, un cosmodromo pullulante di vocazioni felicemente esibizionistiche e, s’intende, per estensione onanistiche, rampe di lancio di una conversazione erotica permanente, remake digitali del celebre capolavoro libertino “Les liaisons dangereuses”;

 

dino giarrusso 7

chiarito che da sempre, come recita più bassamente un noto canto goliardico, da che mondo è mondo a un certo punto del giorno “il popolo bruto snuda il banano”, chiarito tutto ciò, ammesso pure che Dino Giarrusso abbia davvero nottetempo recapitato a una sua corrispondente la foto del proprio pisello, tutto ciò resta materia assolutamente privata, ginnastica amorosa, per dirla con De Amicis, che appartiene all’al di là d’ogni peccaminosa responsabilità, ciò che il maestro dell’erotismo surrealista definirebbe “istinto desiderante”.

dino giarrusso 6

 

Al momento dello scambio delle missive amorose con acclusa foto-verità, ammesso che per il nostro le cose siano andate davvero così, siamo tutti Giarrusso, siamo tutti, salvo i renitenti, gli ipocriti, gli inibiti, lì pronti, il dito già in arrivo sul pulsante di invio.

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