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FAMIGLIE IN GITA CON I FIGLI, BISNONNI E NIPOTI, COPPIE DI FIDANZATI, GIOVANI CHE PROGETTAVANO IL LORO FUTURO: I NOMI E LE STORIE DELLE QUATTORDICI VITTIME DELL’INCIDENTE SULLA FUNIVIA STRESA-MOTTARONE - ROBERTA PISTOLATO AVEVA DECISO DI FESTEGGIARE SUL LAGO MAGGIORE IL COMPLEANNO CON IL MARITO ANGELO VITO GASPARRO, SERENA COSENTINO ERA APPENA GUARITA DAL COVID E AVEVA FATTO ARRIVARE DA ROMA IL FIDANZATO IRANIANO, MOHAMMED REZA SHAHISAVANDI - E POI LA FAMIGLIA ISRAELIANA…

angelo vito gasparro roberta pistolato

Riccardo Bruno, Andrea Camorani, Alessandro Fulloni, Eleonora Lanzetti, Carlo Macrì per www.corriere.it

 

Tom, due anni. Mattia, cinque. Poi Itshak, 81. E Silvia e Tal, 27 e 26. Famiglie in gita con i figli piccoli, mamme e papà, bisnonni e nipoti, coppie di fidanzati, giovani che si stavano affacciando nel mondo del lavoro, progettando il proprio futuro.

 

Erano insieme su quella cabina che saliva verso il Mottarone, uniti in una giornata che doveva essere di festa e che invece si è trasformata in tragedia a pochi metri dalla cima, quando il panorama sembrava allontanarli da tutti i mali del mondo.

 

Chi erano le vittime

alessandro merlo e silvia malnati

Storie di chi adesso non c’è più: come Serena Cosentino, 27 anni compiuti lo scorso 4 maggio, di origini calabresi, una laurea in Scienze naturali e una specializzazione in Monitoraggio e riqualificazione ambientale conseguita alla Sapienza con 110 e lode.

 

Da due mesi aveva vinto una borsa di studio del Cnr e si era trasferita a Verbania per indagare sulla presenza di microplastiche nel Lago Maggiore. Serena era appena guarita dal Covid, per festeggiare in questa domenica di bel tempo e di vincoli ormai allentati era arrivato da Roma il fidanzato, Mohammed Reza Shahisavandi, 30 anni, iraniano, che studiava nella Capitale e si pagava gli studi lavorando in un bar.

 

incidente funivia stresa mottarone

Si era laureata con 110 e lode e da marzo, dopo un’esperienza a Londra, lavorava in una sede del Cnr a Verbania Serena Cosentino, 27 anni, una delle vittime. La ragazza era di Diamante, località turistica dell’Alto Tirreno Cosentino, che aveva lasciato prima per studiare a Roma, poi per lavorare.

 

Nella cittadina calabrese era vissuto anche il fidanzato, Shahaisavandi Mohammandrez, 23 anni, di origine iraniana prima di trasferirsi a Roma da dove l’aveva raggiunta per trascorrere con lei la domenica. In paese ricordano bene entrambi. Serena era conosciuta per la sua inclinazione per gli studi.

 

soccorsi alla funivia stresa mottarone

A Diamante vive la sua famiglia: il padre, tecnico antennista, la madre, due sorelle gemelle più grandi di lei che esercitano la professione di nutrizioniste e coltivano la passione per la pallavolo, ed un fratello più piccolo. Per un periodo la famiglia aveva avuto in gestione un bar, dove sia Serena sia il fidanzato avevano lavorato. Secondo quanto si apprende, la famiglia del ragazzo vive in Iran.

 

Anche Amit Biran, 30 anni, e la moglie Tal Peleg, 26, erano stranieri, israeliani, che vivevano in Italia con i figli Tom ed Eitan, 2 e 5 anni. Solo Eitan è ancora vivo ma in condizioni gravissime nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Regina Margherita di Torino.

serena cosentino mohammed reza shahisavandi

 

Con loro hanno perso la vita il nonno di Tal, Itshak Cohen, 81 anni, e sua moglie Barbara Konisky, 71 anni, arrivati da Tel Aviv per trascorrere una vacanza con loro. Amit Biran aveva studiato medicina a Pavia e aveva trovato un’occupazione come tirocinante alla clinica Maugeri della città.

 

Collaborava anche con la Comunità ebraica di Milano, dove lo ricordano come un ragazzo sempre disponibile e «con una carica di simpatia e di allegria contagiosa». La moglie, laureata in psicologia, si era finora dedicata ai suoi bambini e contava di iniziare a lavorare l’anno prossimo quando il più piccolo avrebbe iniziato ad andare all’asilo. Poco fuori Pavia vivono anche la sorella di Amit, Aia e il cognato Nirko.

 

tal peleg amit biran e i figli tom e eitan

«Abbiamo sentito le notizie, e ci siamo subito messi a leggere cosa fosse successo — raccontano —. Sapevamo che Amit e la sua famiglia fossero andati da quelle parti, ma non pensavamo di vedere i loro nomi tra le vittime di questa tragedia. Siamo sconvolti e preghiamo affinché il piccolo Eitan possa sopravvivere e tornare da noi».

 

Amit e Tal si erano trasferiti da un paio di settimane in un appartamento più grande e avevano lasciato la loro casa alle spalle del fiume. «Una famiglia meravigliosa, con una vita davanti — commentano i vecchi vicini di via Cà Bella —. Proprio ieri erano qui, stavano tinteggiando casa per lasciarla pronta ai ragazzi che l’avevano appena presa in affitto. Siamo sconvolti. Non possiamo credere di non poter più vedere il piccolo Tom giocare qui in cortile».

ALESSANDRO MERLO E SILVIA MALNATI

 

Poi le altre vittime della sciagura. A Piacenza, due sposi di 40 e 45 anni: lei dottoressa. Roberta Pistolato (che proprio ieri, con la gita in funivia, ha festeggiato il compleano) e lui guardia giurata, Angelo Vito Gasparro. E anche un’ altra coppia, stavolta a Varese: Alessandro Merlo e Silvia Malnati, 29 e 27 anni, fidanzati da quasi dieci anni, condividevano la passione per il lavoro, lo studio e i viaggi.

 

elisabetta persanini vittorio zorloni

Gli amici li ricordano come «due ragazzi affiatati e gioiosi», tanto da pensare di costruire un futuro più stabile insieme, forse anche dopo la laurea di Silvia, lo scorso 23 marzo. Sorridente, e con un vestito a pois, la corona d’alloro — come la si vede ritratta nelle immagini del suo profilo social — Silvia aveva festeggiato postando come commento una frase di Goethe: «Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora».

incidente funivia stresa mottarone 2

 

Sabato la decisione di fare un giro in Piemonte, in una zona a due passi da Varese e a portata di mano, fra montagna e lago. Ma la notizia della tragedia è arrivata presto in città. Il sindaco Davide Galimberti ha parlato di «una tragica domenica per cui non ci sono parole. Solo il profondo dolore per tutte le vittime e un grande pensiero a chi sta lottando per la vita a seguito dell’incidente sulla funivia Stresa Mottarone».

 

incidente funivia stresa mottarone

Della famiglia Zorloni, di Vedano Olona, ancora nel Varesotto, si sa poco. Se non che il piccolo Mattia, cinque anni, è morto all’ospedale Regina Margherita di Torino dove è giunto in eliambulanza ancora in vita. I suoi genitori, il papà Vittorio, 55, e la mamma Elisabetta Samantha Personini, 38, sono entrambi morti all’istante, dentro le lamiere della cabina precitata. Si sarebbero dovuti sposare il 24 giugno e il sindaco Cristiano Citterio, «sconvolto, incredulo, addolorato», su Facebook scrive queste parole: «Tragedia immane che sconvolge una comunità intera».

 

carro funebre funivia stresa mottarone

Qui a seguire i nomi delle vittime della tragedia di Mottarone

 

Biran Amit, nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia

 

Peleg Tal (coniugata Biran), nata in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia

 

Biran Tom, nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia

 

Cohen Konisky Barbara, nata in Israele l’ 11 febbraio del 1950

 

incidente funivia stresa mottarone 2

Cohen Itshak, nato in Israele il 17 novembre 1939

 

Shahaisavandi Mohammadreza, nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante (Cosenza)

 

Cosentino Serena, nata a Belvedere Marittimo (Cosenza) il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante (Cosenza)

 

Malnati Silvia, nata a Varese il 7 luglio del 1994, residente a Varese

 

Merlo Alessandro, nato a Varese il 13 aprile del 1992, residente a Varese

 

Zorloni Vittorio nato a Seregno, Milano, l’8 settembre del 1966, residente a Vedano Olona (Varese)

incidente funivia stresa mottarone

 

Persanini Elisabetta , nata nel 1983

 

Zorloni Mattia, 5 anni, figlio di Vittorio Zorloni e Elisabetta Persanini

Gasparro Angelo Vito, nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)

 

Pistolato Roberta, nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)

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