gabriele muccino asia argento

"SI ARRIVA ALL'ABOMINIO DELLA CANCEL CULTURE E SI IMPONGONO REGOLE NELLA SCELTA DEL CAST SULLA BASE DELLE MINORANZE" – GABRIELE MUCCINO SFANCULA IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE STA ANESTETIZZANDO IL CINEMA: “UNA SOCIETÀ, PER PAURA DI VIVERE, IMPLODE E DIVENTA ROBOTICA. ASIA ARGENTO E IL METOO? SE NON VUOI MANGIARE DA UN PIATTO NON LO FAI. SE TI CI NUTRI PER ANNI POI NON PUOI DIRE CHE IL CIBO TI È STATO MESSO IN BOCCA A FORZA…”

Laura Rio per “il Giornale”

 

il regista gabriele muccino

«Il mio obiettivo, di uomo e di artista, è togliere le pietre dall'anima che bloccano il flusso di acqua fresca». Gabriele Muccino, dopo anni di immensi successi, di cadute e di risalite, non smette di girare film che nessun altro è capace di fare e, nel contempo, di provocare, postare pensieri scomodi, dire quel che pensa senza filtri. A Napoli ha ricevuto il Nastro d'Argento per A casa tutti bene, la sua prima serie televisiva, andata in onda su Sky, di cui proprio oggi al Gianicolo comincia a girare la seconda stagione.

 

Muccino, il successo della serie e il prestigioso riconoscimento la ripagano delle ingiustizie di cui si è lamentato da quando è tornato da Hollywood: pregiudizi, cattiva critica, poca considerazione ricevuta da altri premi?

la serie di gabriele muccino per sky

«La pace l'ho fatta con me stesso perché il primo a stare male ero io. Non ho più voluto soffrire: ero stanco non di non vincere, ma di essere totalmente ignorato da un premio come il David. Così ho voluto uscire da quella giuria e stare fuori da questi giochi. E sono molto contento di questo premio».

 

Perché ritiene ce l'abbiano con lei?

«Ancora non lo capisco. Forse è invidia. Non c'è stato nessun italiano negli ultimi 50 anni che ha avuto un successo come il mio, che ha incassato centinaia di milioni di dollari. Record che qui evidentemente non sono andati giù. E questo non fa onore al mondo a cui mi onoro di appartenere perché io amo visceralmente il cinema italiano, io esisto grazie a Zavattini, De Sica, Germi, Leone».

gabriele muccino 1

 

Lei non risulta simpatico anche perché non frena la lingua

«Il pubblico mi ha compreso e amato, in tutto il mondo. E ora ha apprezzato il film e la serie. Questo mi rende felice soprattutto dopo gli anni americani che sono stati dolorosi perché Hollywood è una bestia feroce dalle lame taglienti. Per curare quelle ferite sono dovuto tornare in Italia».

 

In America si è trovato immerso nel clima del politicamente corretto estremo che pochi giorni fa su Instagram ha definito «nemico di una visione illuminata, provocatrice, rivoluzionaria».

«E ho aggiunto che c'è un grande fraintendimento tra i diritti civili e una spirale perversa di retorica pericolosa. Quando 15 anni fa giravo La ricerca della felicità vedevo le prime avvisaglie di un clima che ora è diventato insopportabile ed è arrivato anche in Italia».

 

gabriele muccino foto di bacco

Cosa succedeva?

«Prima di iniziare le riprese una signora ci spiegò le regole sulle molestie sul posto di lavoro: totalmente assurde, non c'era confine tra corretto e scorretto. Ci fece l'esempio di una donna che si sentiva molestata perché pensava che il suo capo le guardasse il seno. Mi consigliavano di tenere aperte le porte dell'ufficio quando incontravo un'attrice per non incorrere nel pericolo di essere accusato di nefandezze».

 

Ma è capitato a milioni di donne. Non trova che nei suoi eccessi il movimento #MeToo abbia dato una grande scossa al mondo maschilista del cinema e non solo?

gabriele muccino 2

«Non credo. Secondo me non è cambiato nulla e nulla cambierà perché purtroppo le pulsioni umane sono sempre quelle. Il problema è una società che, per paura di vivere, implode, diventa robotica. E che arriva all'abominio della Cancel culture che abbatte le statue e riscrive i film della Disney. O che impone regole nella scelta del cast sulla base delle minoranze. Proprio quell'ondata che io avevo avvertito nel 2005 e che poi è arrivata in Italia. Un meccanismo aberrante che ci riporterà al Medioevo, in un abisso che deve essere fermato».

 

Per questo ha scritto quel post?

«Certo. Non posso stare zitto quando sento che nelle università si rifiutano di insegnare Dostoevskij perché c'è la guerra in Ucraina. E questa la linea oltre cui non si può andare».

 

E, quindi, cos' è rimasto secondo lei della campagna di Asia Argento che ha scatenato il #MeToo?

gabriele muccino ph andrea miconi

«L'ho trovato una cosa violenta. Perché se non vuoi mangiare da un piatto non lo fai, se invece ti ci nutri per anni poi non puoi dire che il cibo ti è stato messo in bocca a forza».

 

Asia l'ha raccontata in maniera più complessa. Invece, cosa pensa dello tsunami che ha travolto Fausto Brizzi?

«Gli è capitato quello che, per altri motivi, è accaduto anche a me. Dai tempi di Nerone, l'umanità vuole abbassare o alzare il pollice, vuole vedere qualcuno vittorioso cadere ed essere ucciso nella pubblica arena».

 

gabriele muccino e will smith 3

Nell'America del multiculturalismo e del politicamente corretto, all'improvviso accadono incidenti come il pugno dato da Will Smith a Chris Rock agli Oscar. Will è suo grande amico e protagonista del suo film di maggiore successo (La ricerca della felicità), vi siete sentiti?

«Gli ho scritto. Conoscendolo, so che sta molto male. Quelle frasi sulla moglie sono state una scintilla che ha fatto crollare fragorosamente l'impalcatura di una vita tesa a mostrare di essere moralmente inattaccabile e con una famiglia perfetta. È crollato il tempio nel tempio del cinema. Mi dispiace tantissimo per lui e per la sua carriera».

ASIA ARGENTOasia argento viola bacia tutti

gabriele muccino e will smith 4gabriele muccino 1gabriele muccino 5gabriele muccino 7gabriele muccino con il cast di baciami ancoragabriele muccino e will smith 2

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...