scontri tra gang a digione

GANG, BANG BANG! - GUERRIGLIA URBANA A DIGIONE DOVE LE GANG DI MAGREBINI E DI CECENI SEMINANO IL TERRORE IN STRADA: COLPI SPARATI CON I KALASHNIKOV, AUTO E CASSONETTI IN FIAMME E MINACCE: “VI ASPETTIAMO PER FINIRE IL LAVORO DI PUTIN, VIVA LA RUSSIA, ALLAH AKHBAR” – A INNESCARE GLI SCONTRI È STATA L’AGGRESSIONE A UN 19ENNE CECENO PICCHIATO DA UN GRUPPO DI ARABI, MA LE BANDE SONO IN ETERNA RIVALITÀ PER IL CONTROLLO DEL TERRITORIO E IL TRAFFICO DI STUPEFACENTI – I RESIDENTI TERRORIZZATI SI BARRICANO IN CASA E MACRON MANDA LE TESTE DI CUOIO… VIDEO

 

 

Da il "Corriere della Sera"

 

scontri tra gang a digione 15

Per legge, in Francia, le comunità etniche non esistono. Non possono neanche essere oggetto di studio e statistiche, è vietato per esempio indagare se i francesi di origine africana siano disoccupati o incarcerati più degli altri perché in teoria «esistono francesi e basta».

 

scontri tra gang a digione 14

Nei giorni in cui questo universalismo di principio vacilla sotto le proteste Black Lives Matter, ecco un altro richiamo alla realtà: a Digione, la città di provincia che l'immaginario associa al vino di Borgogna e alla mostarda, gli abitanti sono terrorizzati dal regolamento di conti tra concittadini che si autodefiniscono «i ceceni» contro «gli arabi».

 

scontri tra gang a digione 16

Uomini vestiti di nero con giubbotti antiproiettile mostrano fieri i loro kalashnikov e sparano in aria, distruggono le videocamere di sorveglianza, danno fuoco alle auto, bruciano la spazzatura in mezzo alla strada e gridano minacce davanti ai telefonini, diventando protagonisti immediati dei social media. Sono «gli arabi» o «i maghrebini» del quartiere Grésilles, alla periferia di Digione, che sfidano «i ceceni»: «Venite, venite se avete il coraggio, vi aspettiamo per finire il lavoro di Putin, viva la Russia, Allah Akhbar». I disordini sono cominciati venerdì scorso, quando «un 16enne» (in realtà 19enne, si scoprirà poi) della comunità cecena è stato picchiato da un gruppo di arabi.

 

scontri tra gang a digione 17

Sullo sfondo, la rivalità per il controllo del territorio e il traffico di stupefacenti. I ceceni hanno reagito con la prima di quattro spedizioni punitive: la sera stessa si sono diretti verso il Black Pearl, il «bar à chicha» dove gli arabi fumano il narghilé, in boulevard de la Trémouille, pieno centro di Digione, da dove erano partiti gli aggressori del ragazzo. Decine di ceceni che impugnavano sbarre di ferro, mazze da baseball o da golf e coltelli hanno marciato con calma lungo il boulevard, senza curarsi della polizia, sotto gli sguardi increduli degli altri digionesi alle finestre, per andare a sfasciare la vetrina del locale urlando - anche loro - «Allah Akhbar!».

 

scontri tra gang a digione 9

Due camionette della polizia sono arrivate, in ritardo, e hanno comunque preferito non intervenire. Sabato e domenica gli incidenti sono continuati. I ceceni hanno chiamato a raccolta i «fratelli» di tutta la Francia per accorrere a Digione e vendicare il pestaggio. I rinforzi sono arrivati anche dal Belgio, nel week end gli uomini della comunità cecena per strada erano almeno 150. Chi non ha potuto andare a Digione ha tenuto a mostrare comunque solidarietà: a Nizza, nel quartiere dei Liserons, sono scoppiati scontri tra ceceni e maghrebini con colpi di arma da fuoco e sei feriti.

 

scontri tra gang a digione 13

Le dimostrazioni di forza delle due bande avrebbero potuto produrre una tragedia gravissima domenica, quando sempre nel quartiere Grésilles di Digione i ceceni occupavano ancora le strade agitando minacciosi le sbarre di ferro. Su di loro è piombata a tutta velocità un'auto che sembrava destinata a colpire nel mucchio, poi all'ultimo momento ha cambiato direzione ribaltandosi. La folla si è avventata sui due maghrebini che occupavano la macchina. Il conducente, già rimasto ferito nell'incidente, è ricoverato in gravi condizioni.

 

Il passeggero è stato trascinato fuori dall'auto e pestato. «Il quartiere è impazzito, non ho mai visto una cosa simile - dice al telefono Françoise Michel, che abita da anni alle Grésilles -. Restiamo chiusi in casa e speriamo che la polizia alla fine faccia qualcosa». I feriti sono una decina. Nel fine settimana, a Parigi, il tribuno populista Jean-Luc Mélenchon chiedeva di disarmare la polizia perché non potesse più commettere soprusi; lunedì lo stesso Mélenchon ha invocato l'intervento immediato della polizia a Digione «per disarmare le gang».

scontri tra gang a digione 12

 

Le nuove scene di guerriglia urbana arrivano in un momento molto delicato, perché il movimento anti-razzista si fa sentire anche in Francia e mette sotto accusa l'operato della polizia, giudicata troppo violenta e aggressiva. Il ministro dell'Interno Christophe Castaner nei giorni scorsi ha promesso di punire «tutti i casi accertati di violenze o razzismo», provocando l'indignazione dei poliziotti che si sono sentiti abbandonati e hanno a loro volta manifestato gettando a terra le manette in molte città di Francia. Prima di rientrare in azione, di nuovo, ieri a Parigi contro i black bloc che usurpavano la manifestazione pacifica di medici e infermieri.

 

scontri tra gang a digione 8

Occupato a dibattere sul ruolo delle forze dell'ordine nella società, solo lunedì sera il governo ha inviato gli agenti speciali del RAID per riportare l'ordine a Digione. Ieri pomeriggio è arrivata anche Marine Le Pen, accolta dai petardi dei manifestanti e dai lacrimogeni della polizia: «Non si capisce se siamo nel Far West o a Bagdad», ha detto la leader del Rassemblement National, che il sindaco socialista François Rebsamen aveva poco prima dichiarato «persona non gradita».

 

Da il "Corriere della Sera"

 

scontri tra gang a digione 10

Il padre del ragazzo ceceno descrive l'aggressione all'origine degli scontri: «Una decina di persone armate hanno attaccato mio figlio, lo hanno colpito in testa con il calcio della pistola. Hanno continuato a picchiarlo a terra, e quando ormai era stremato gli hanno messo la pistola in bocca: "Qui comandiamo noi, siamo i più forti" e hanno minacciato di ammazzarlo».

 

L'uomo parla di una comunità cecena che si troverebbe coinvolta nelle violenze suo malgrado. «Siamo venuti da un Paese dove c'era la guerra - dice alla radio Rtl -, non vogliamo che i nostri figli vivano la stessa situazione qui... Siamo venuti in Francia per la sicurezza, per l'avvenire dei nostri bambini». La realtà è meno in bianco e nero. A Digione, e altrove, il traffico della droga in mano ai maghrebini è contestato da bande di albanesi e slavi tra i quali ci sono anche ceceni. E la quarantena ha rimesso in discussione vecchie spartizioni del territorio. Si stima che i ceceni in Europa siano circa 150 mila, dei quali 30 mila in Francia.

scontri tra gang a digione 11

 

Sono arrivati dopo le due guerre in Cecenia, la prima del 1994 e la seconda del 1999, e alcuni hanno ormai la cittadinanza francese. È una diaspora dai legami interni molto forti, che da tempo è entrata in conflitto con i francesi di origine maghrebina. Prima di Digione, un caso dalle dimensioni senza precedenti, ci sono stati scontri e spedizioni punitive a Troyes, Rouen, Nizza. Quando un membro ha problemi, è tutta la comunità a reagire, secondo una logica di clan. In alcuni casi, la determinazione dei ceceni è stata usata per affrontare questioni di ordine pubblico che la polizia non riusciva a risolvere.

scontri tra gang a digione 6

 

A Tolosa, per esempio, dove l'agenzia delle case popolari ha ingaggiato una società di sicurezza cecena basata a Marsiglia, «l'Azuréenne de protection», per garantire l'ordine nei palazzi di periferia. «Non sono i ceceni a provocare i disordini - è la versione di Chamil Albakov, portavoce dell'Assemblea dei ceceni d'Europa -. Cercano solo di proteggersi quando la polizia non riesce a farlo».

scontri tra gang a digione 5scontri tra gang a digione 3scontri tra gang a digione 4scontri tra gang a digione 1scontri tra gang a digione 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…