gatto

LA GATTIVERIA INSEGNATA ALLE ELEMENTARI - BIDELLO AMMAZZA DI BOTTE UN GATTINO DAVANTI AGLI ALUNNI TERRORIZZATI: LA PROTESTA DEI GENITORI DELLA ''EUGENIO MONTALE'' DI GIOIA TAURO FINISCE SUI GIORNALI NAZIONALI - IL MICIO SI ERA INTRUFOLATO IN CLASSE, I BAMBINI ERANO ENTUSIASTI MA IL PRESIDE HA COMPRENSIBILMENTE CHIAMATO IL BIDELLO PER PORTARLO FUORI. IL FINALE PERÒ È TRAUMATIZZANTE

Azzurra Barbuto per ''Libero Quotidiano''

 

La storia che ci accingiamo a raccontare potrebbe turbarvi. È doloroso persino scriverne, tuttavia non possiamo sottrarci al nostro dovere di diffondere la verità, piacevole o mostruosa che sia, affinché fatti simili a quelli accaduti nella scuola primaria "Eugenio Montale" di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, non si verifichino mai più.

 

gatto 5

Un gattino ha trovato rifugio all' interno dell' edificio scolastico. Cercava un tetto per ripararsi dalle intemperie che in questi giorni hanno colpito tutta la regione, così si è intrufolato attraverso qualche apertura e in un' aula è stato scoperto il mattino seguente da studenti e docenti. Possiamo immaginare quale gioia e quale stupore abbia suscitato nei bambini la vista dell' insolito ospite, il quale colto dagli schiamazzi, dalle risate, dalle urla acute dei fanciulli si sarà alquanto spaventato. Il suo cuoricino batteva all' impazzata e già si ingegnava al fine di ravvisare una via d' uscita mediante la quale mettersi in salvo.

 

TURBATI A VITA

È stato allertato riguardo la presenza dell' animale il dirigente scolastico, Francesco Bagalà, il quale ha affidato il compito ad un bidello di condurre all' esterno della struttura l' intruso.

 

Forse pensando di avere a che fare con una pantera da domare , l' uomo ha afferrato un bastone e si è accanito, davanti agli occhi inorriditi dei bambini, contro il micio terrorizzato.

gatto 2

Il piccolo era in trappola. Senza scampo. Costretto in un angolo a subire le bastonate potenti e rabbiose di un essere meschino che non ha considerato neanche per un momento il fatto che esposti a quel truce spettacolo c' erano decine e decine di ragazzini, i quali resteranno turbati a vita oppure avranno imparato una lezione che non gli sarebbe mai dovuta essere impartita, ossia che torturare e ammazzare esseri indifesi è lecito e normale.

 

La scuola dovrebbe educare al rispetto di ogni essere vivente, in primis dei più deboli, e non alla violenza bruta e alla sopraffazione. Fatali sono state le percosse, andate avanti per un bel pezzo. Il gattino perdeva sangue dalla bocca a causa delle gravissime emorragie interne che il bidello gli stava arrecando, tuttavia l' aggressore continuava ad infierire, ancora insoddisfatto. Dopo un' ora di agonia il micio è spirato. Senza che nessuno abbia mosso un dito.

 

Insomma, dove stavano gli insegnanti? Ci riesce difficile credere che gli alunni fossero abbandonati a loro stessi e che non ci fossero adulti presenti al di fuori del criminale. Nessuno ha condotto il gattino dal veterinario, per tentare almeno di salvarlo.

Quanto è successo è documentato da copioso materiale fotografico, dato che i bimbi, muniti di smartphone, hanno immortalato la scena nonché la bestiolina esanime con tanto di sangue che fuoriesce dal musetto.

bidello

 

PROTESTE DEI GENITORI

Allorché i genitori sono stati messi al corrente di quanto era avvenuto quel mattino in aula, hanno protestato chiedendo spiegazioni al preside. Il collaboratore scolastico è stato così costretto a chiedere scusa agli studenti, come se questo gesto potesse porre rimedio alla sua condotta delittuosa.

Il gatto è stato ucciso. E chi lo ha trucidato, palesando una natura tanto feroce, non dovrebbe continuare a lavorare a stretto contatto di minori che ha dimostrato di non essere in grado di tutelare. Ci auguriamo che il ministro dell' Istruzione Marco Bussetti adotti immediati provvedimenti al riguardo.

 

Curiosa la ricostruzione dei fatti fornita dal bidello, il quale sostiene di non essersi accanito contro il gattino, bensì di avergli soltanto offerto il bastone per accompagnarlo fuori con delicatezza. Insomma, l' uomo afferma che il piccolino si sia ferito da solo e che poi lui lo abbia chiuso dentro un bidone. Certo, del resto, si sa che quando ad un micio porgi un bastone, questi si appende; che i felini sono autolesionisti, che se cadono dall' altezza di 20 cm riportano la distruzione degli organi interni e che una volta danneggiati non vadano soccorsi bensì buttati nei cassonetti dei rifiuti, dove si autorigenerano.

 

bidello

La scuola ha una funzione non solo formativa ma anche e soprattutto educativa, alla quale ci auguriamo non abdichi sdoganando soprusi, sevizie e soperchierie a danno di esseri che non possono opporsi, siano questi il ragazzino preso di mira dai bulli o il micetto macellato dal personale scolastico.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO