GEMELLAGGI MAFIOSI: DUE “PICCIOTTI” CANADESI TROVATI CARBONIZZATI NEL PALERMITANO - ARRESTATI I PRESUNTI KILLER

1. TROVATI CARBONIZZATI DUE MAFIOSI CANADESI
Salvo Palazzolo per "Repubblica.it"

L'indicazione arrivata ai carabinieri del Ros era precisa, un casolare nelle campagne di Casteldaccia, cittadina alle porte di Palermo. E' bastato scavare per fare la macabra scoperta: due cadaveri carbonizzati. Gli investigatori ritengono che siano due esponenti di vertice di Cosa nostra canadese: Juan Ramon Fernandez, 57 anni, arrivato in Sicilia nel giugno dell'anno scorso dopo essere stato espulso come "indesiderabile", e Fernando Pimentel, 36 anni, che a Palermo era sbarcato qualche settimana fa.

Il primo si incontrava spesso con i vertici della famiglia mafiosa di Bagheria, con loro aveva anche organizzato un traffico di droga. Ma tante frequentazioni non lo avrebbero protetto. La Procura di Palermo e i carabinieri avanzano un'ipotesi inquietante: l'ordine di morte sarebbe arrivato direttamente dal Canada, dove in questi mesi è in corso una sanguinosa guerra di mafia all'interno del clan guidato da Vito Rizzuto.

Fernandez e Pimentel dovevano essere arrestati nel blitz del comando provinciale dell'Arma e del Ros scattato due giorni fa, contro la famiglia mafiosa di Bagheria. Ma i due erano stati già uccisi da qualche settimana.

"Joe Bravo"
In Canada è una vera celebrità criminale. Juan Ramon Paz Fernandez, spagnolo classe 1956, è ritenuto uno dei più fidati collaboratori di don Vito Rizzuto. "Era seduto alla destra di Dio", dicevano di lui gli investigatori della Royal Canadian Mounted Police. "Dio" è proprio Vito Rizzuto, fino al 2009 capo incontrastato della mafia canadese, poi è stato al centro di una cruenta guerra di mafia: prima gli hanno ucciso il figlio Nick, poi il padre Vito, il patriarca della famiglia. Ma Juan Ramon, detto "Joe Bravo", è rimasto sempre fedele al suo padrino. "E' un gangster perfetto", scrivono gli investigatori canadesi nei loro rapporti: "E' un idolo per molti ed è temuto da tutti".

A 22 anni è accusato della morte della fidanzata, una ballerina. Fra il 1999 e il 2001 viene espulso due volte dal Canada, verso la Spagna, ma nel giro di pochi mesi rientra a Montreal. "Vado a mostrare come ballo", diceva lui in un'intercettazione. Ma poi finisce in carcere, per mafia e traffico di droga. Ci resta dieci anni. Nell'aprile 2012, il Canada lo espelle con il marchio di "indesiderabile". A giugno, Joe Bravo è a Bagheria. I poliziotti canadesi mettono in allerta i carabinieri del Ros. E così l'indagine su Juan Ramon Paz Fernandez ha finito presto per intersecarsi con quella sul clan mafioso di Bagheria, portata avanti già da mesi dal nucleo Investigativo dei carabinieri di Palermo. Fernandez era ufficialmente un istuttore di arti marziali, lavorava in una palestra di Bagheria.

2. MAFIA: CADAVERI CARBONIZZATI, FERMATI PRESUNTI KILLER
(ANSA) - I carabinieri hanno arrestato per omicidio premeditato Pietro e Salvatore Scaduto, uomini d'onore della 'famiglia' di Bagheria (Palermo). Sarebbero gli autori dell'omicidio di Juan Ramon Fernandez e Fernando Pimentel trovati carbonizzati in una discarica ieri a Casteldaccia. La notizia del ritrovamento dei corpi si è appresa oggi.

Dalle indagini è emerso che le vittime, coinvolte in un traffico di droga, erano state attirate con un tranello in una zona isolata e uccise con una trentina di colpi di pistola. A sparare un commando di cui avrebbero fatto parte anche i fratelli Scaduto. Il blitz dei carabinieri di ieri, al quale erano sfuggite le vittime, ha messo in allarme i due killer, preoccupati di essere sospettati della loro scomparsa.

 

UN LIBRO SU DON VITO RIZZUTO MAFIA CANADESE joe bravo Juan Ramon Paz Fernandez DON VITO RIZZUTO MAFIA CANADESE jpegjoe bravo Juan Ramon Paz Fernandez DON VITO RIZZUTO MAFIA CANADESE jpegBAGHERIA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…