
LE GEMELLE CAPPA HANNO DATO DUE VERSIONI OPPOSTE DEI RAPPORTI CON LA CUGINA, CHIARA POGGI, UCCISA IL 13 AGOSTO DEL 2007 A GARLASCO. STEFANIA PARLA DI UN “OTTIMO RAPPORTO”: “ERAVAMO SOLITE CONFIDARCI OGNI MINIMA COSA”. COMPRESI DETTAGLI “INTIMI”: ERA MOLTO PUDICA, MA MI DICEVA CHE SE AVEVO BISOGNO DI CONFIDARMI, BASTAVA ANCHE UNA TELEFONATA” .LA SORELLA PAOLA, INVECE, SOSTIENE CHE LA FREQUENTAZIONE TRA LE DUE FAMIGLIE SI FOSSE INTERROTTA PERCHÉ “INIZIAVAMO AD AVERE ESIGENZE DIVERSE” – L’EX MANAGER CHE PORTÒ CORONA A GARLASCO PER INGAGGIARLE, DESTINATARIO DEL VOCALE IN CUI SI SENTE PAOLA DIRE “ABBIAMO INCASTRATO STASI”: “HO UN MESSAGGIO IN CUI SMENTISCE I RACCONTI DELLA GEMELLA…”
1. “NEI MESSAGGI PAOLA CAPPA SMENTISCE LA SORELLA STEFANIA PRONTO A DARLI AGLI INQUIRENTI”
Estratto dell’articolo di Paolo Berizzi per “la Repubblica”
Il giorno della notizia del prelievo del Dna di Sempio scrivo a Paola: “Che cosa sta succedendo?”. Lei inizia a mandarmi un fiume di messaggi vocali. Alcuni molto interessanti. Li ordino in una cartellina, come memo faccio una fotografia, ogni tema un titolo…».
[…] Francesco Chiesa Soprani. L’ex manager dello spettacolo a cui in questi mesi Paola Cappa ha inviato decine di messaggi nei quali racconta anche dettagli sulla vicenda dell’omicidio di Garlasco.
Può spiegare il messaggio in cui Cappa le parlerebbe del tentativo di qualcuno di incastrare Stasi?
«Non è come è stato raccontato. Chi lo ha riportato deve avere letto il titolino indicativo che avevo dato io, nella fotografia-memo, a un vocale: “Incastrare Stasi”. Ed è venuta fuori sta cosa».
A chi aveva mandato il memo coi titolini?
«All’autore di un programma Mediaset. Mi sembrava materiale interessante. Non mi hanno più contattato. Poi quell’immagine è finita ad altri».
Quando ha conosciuto Paola Cappa?
«Nel 2007. Dopo l’omicidio sono io che porto Fabrizio Corona a Garlasco. Voleva ingaggiare le “gemelle K” per interviste e passaggi tv. Da allora Paola ed io diventiamo amici. E si arriva al messaggio del giorno in cui prendono il Dna a Sempio. Le scrivo. Lei si è lasciata andare con tutti questi vocali».
[…] Siete ancora amici con Paola Cappa?
«Quando i nomi di Paola e Stefania sono tornati nelle cronache l’amicizia si è, diciamo, diradata».
Quali sarebbero i messaggi “molto interessanti”?
«Ce n’è uno in cui Paola smentisce alcuni racconti della gemella Stefania. Ma non ne voglio parlare».
Lei che idea si è fatto di questa storia dopo avere ascoltato i messaggi vocali di Cappa?
«Io credo che Stasi sia innocente. Poi chi siano i colpevoli, non so». […]
2. «CHIARA? CARA AMICA» «NO, INCONTRI SALTUARI» LA NARRAZIONE (OPPOSTA) DELLE GEMELLE CAPPA
Estratto dell’articolo di Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”
«Premetto che io e mia cugina avevamo un ottimo rapporto. Nell’ultimo mese addirittura ci vedevamo quasi tutti i giorni per il fatto che io, essendo stata lasciata da qualche mese dal mio fidanzato avevo bisogno di confidarmi con qualcuno che mi capisse».
Sono le 18 del 13 agosto 2007. Stefania Cappa viene sentita nella caserma dei carabinieri di Garlasco. Ha 23 anni, è una studentessa di giurisprudenza (oggi lavora come avvocato nello studio del padre Ermanno).
andrea sempio chiara poggi alberto stasi
Viene sentita dai carabinieri a pochissime ore dalla scoperta del delitto della cugina Chiara. Il suo racconto è quello di chi ha appena perso un’amica del cuore: «Eravamo solite confidarci ogni minima cosa». È un verbale a caldo. Al quale pochi giorni dopo (il 15 e il 17 agosto) se ne aggiungono due più approfonditi.
«Il rapporto che avevo con mia cugina era caratterizzato fino al maggio 2007 da incontri occasionali in coincidenza quasi sempre con le festività tradizionali», racconta stavolta. Ma conferma che da maggio, dopo che lei si era lasciata, i rapporti si erano fatti più stretti: «Abbiamo iniziato a sentirci telefonicamente con maggiore frequenza. La chiamavo quasi ogni settimana».
Dice anche che proprio in quel periodo ha chiesto a Chiara il numero di un amico del fidanzato Alberto (che ha visto poche volte senza mai parlarci a lungo). Si chiama Marco Panzarasa, è il miglior amico di Stasi. Dice di averlo contattato per «un aiuto» nei suoi studi.
Panzarasa sarà un nome ricorrente anche nei verbali successivi (l’ultimo è del 7 febbraio 2008). Stefania Cappa dice di averlo chiamato il giorno in cui Chiara fu uccisa. E Panzarasa neppure aveva capito chi fosse questa Chiara […].
Per uno scherzo del destino Stefania, la sorella gemella Paola e Panzarasa, sono nell’elenco delle persone che dovranno fornire il loro tampone biologico per estrarre il Dna per un confronto in vista dell’incidente probatorio.
Il racconto che Stefania Cappa fa del suo rapporto con Chiara è però molto diverso da quanto dice invece la sorella Paola. Lei questo recente riavvicinamento non l’ha vissuto. E anzi quando viene sentita come testimone […] ha poco da raccontare.
«Sino all’età di 10-12 anni la mia famiglia era solita frequentare la famiglia di Chiara per cui io e mia sorella giocavamo con la Chiara. Anche se a dire il vero ricordo che la si doveva coinvolgere anche nei giochi perché era sempre taciturna e schiva. Dopo la morte di nostro nonno, i rapporti […] si sono affievoliti.
Sia io che mia sorella Stefania abbiamo frequentato sempre di meno la Chiara anche perché crescendo iniziavamo ad avere esigenze diverse», mette a verbale il 13 agosto davanti ai carabinieri di Vigevano.
La differenza tra le due sorelle è anche il livello di intimità che avevano con la cugina. «Chiara era una ragazza molto pudica. Era totalmente restia a parlare della sua vita e della sua intimità», dice Paola. Con Stefania, invece, parlava anche di questi argomenti: «Chiara mi diceva che se avevo bisogno di confidarmi, bastava anche una telefonata».
chiara poggi stefania paola cappa
Mostra agli inquirenti un messaggio che Chiara le aveva inviato il 19 giugno: «Ho detto tra tre settimane ma ovvio anche prima se vuoi fare due chiacchiere quando vuoi, basta un colpo di telefono. Baci Chia».
Il riferimento alle «tre settimane» —, a quando Chiara aveva rimandato il loro «incontro» —, è al periodo in cui lei sarebbe stata più libera dopo la partenza di Alberto per l’Inghilterra. Troppo «freddo» per un rapporto tra due «amiche del cuore»? C’è poi la storia del fotomontaggio, ormai nota. Ma fatto a fin di bene per le sorelle: «Per dare ai giornali una bella foto di Chiara insieme».
stefania e paola cappa 2
le scarpe di alberto stasi
stefania e paola cappa 1
alberto stasi
i pedalini della bicicletta di alberto stasi
chiara poggi stefania paola cappa
stefania e paola cappa 3
abbraccio tra alberto stasi stefania cappa 6
Paola e Stefania Cappa
stefania cappa
paola cappa
abbraccio tra alberto stasi stefania cappa 3
paola cappa
abbraccio tra alberto stasi stefania cappa 2
stefania cappa alberto stasi
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