droni sul cremlino - immagine creata con midjourney volodymyr zelensky russia ucraina

A CHE GIOCO GIOCA ZELENSKY? – DOPO GIORNI DI PRESUNTE APERTURE DIPLOMATICHE ALLA CRIMEA, TORNA INDIETRO E AMMETTE CHE NON CI SARÀ NESSUNA PACE SENZA UN'USCITA DEI RUSSI DALLA PENISOLA SUL MAR NERO, ANNESSA DA PUTIN NEL 2014. OGGI KIEV HA ALZATO IL TIRO: “POTREMO COLPIRE OBIETTIVO IN RUSSIA A UNA DISTANZA DI 1.500 KM”. MA GLI AMERICANI HANNO INVITATO CALDAMENTE ZELENSKY A EVITARE QUESTO TIPO DI OPERAZIONI. E POTREBBERO IRRITARSI ANCORA DI PIÙ

volodymyr zelensky giorgia meloni vertice nato vilnius

KIEV, 'POTREMO COLPIRE OBIETTIVI IN RUSSIA FINO A 1.500 KM'

(ANSA) - Le forze armate ucraine saranno in grado di colpire obiettivi sul territorio della Russia a una distanza di addirittura 1.500 km. Lo ha dichiarato il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa Oleksiy Danilov alla Radio ucraina, citato da Unian. Secondo Danilov, ciò è possibile grazie a due progetti sviluppati internamente dagli ucraini, uno missilistico e uno di droni.

 

"La nazionalità delle armi utilizzate sul territorio della Federazione Russa è ucraina. Ci sono due aree su cui si sta lavorando per un certo periodo di tempo: un programma missilistico, approvato già nel 2020, per creare missili ucraini propri, e l'uso dei droni, che oggi si sta sviluppando in modo molto potente nel nostro Paese per attirare un gran numero di aziende private", ha dichiarato il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa.

 

IL PASSO INDIETRO DI ZELENSKY "NESSUNA PACE POSSIBILE SENZA CRIMEA E DONBASS

JOE BIDEN E VOLODYMYR ZELENSKY AL VERTICE NATO DI VILNIUS

Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per “La Stampa”

 

Volodymyr Zelensky ripone la sua "formula per la pace" nel cassetto. In apparenza, e sino a una mossa di segno contrario. «Non possiamo fidarci di Putin», assicura il presidente ucraino aprendo il The European House - Ambrosetti workshop di Cernobbio in videocall bellica, con una t-shirt militare di ordinanza, nera, che contrasta con le grisaglie ben stirate e gli abiti curati della platea di Villa d'Este. Il suo punto è che il capo del Cremlino «ha dato certe garanzie a Prigozhin che poi è stato ucciso, il che significa quanto deboli siano le sue stesse parole». Gli pare l'ennesima prova del fatto che lo zar non fa quello che dice. Pertanto, che senso ha negoziare con lui? Stop. È evidente, ritiene, che sarebbe una perdita di tempo.

SELFIE DI VOLODYMYR ZELENSKY E MARK RUTTE CON UN F-16

 

[…]  Un sondaggio Ambrosetti rivela che un terzo dei partecipanti al forum - il 34,3% - sostiene che il conflitto non ha avuto un impatto significativo sull'attività, mentre il 10,5% ha registrato addirittura un miglioramento. È una proporzione analoga a quella - il 46,3% - che afferma di aver subìto danni. È andata male, poteva essere peggio. Oggi la paura prende il nome di bassa crescita, oppure di inflazione, oppure ancora di bolle immobiliari cinesi.

 

Per questo Zelensky non abbassa la guardia. «Se la Russia non lascerà la Crimea e il Donbass non ci potrà essere una pace sostenibile nel nostro Paese e quindi nemmeno in Europa», avverte. Ancora una volta, giura di non aver «mai avuto dubbi su sostegno italiano all'Ucraina» e sottolinea che «la nostra collaborazione con Roma è fondamentale». Dice: «Vogliamo ringraziare l'Italia per il sostegno politico che ci ha dato e anche l'Ue per aver sostenuto la nostra candidatura e gli impegni per garantire la sicurezza del nostro Paese: è il momento delle decisioni forti per la nostra sicurezza e per l'Ue. Non le parole di chi vuole negoziare.

 

DRONE UCRAINO ATTACCA MOSCA

Il tono diventa grave. Serve per prendersela col nemico di Mosca. «Se è vero che Putin ha ucciso Prigozhin, e stiamo ancora aspettando la conferma - attacca -, in questo caso ci sta ancora rivelando la sua debolezza, significa che aveva paura di questo concorrente. Nonostante fosse un terrorista, faceva quello che gli aveva detto Putin». La conseguenza è a questo punto scontata: «Bisogna guardarlo con attenzione, è praticamente impossibile andare a negoziare con Putin».

 

Nessun dialogo con chi vuole l'orrore, «non si può negoziare», sentenzia Zelensky, che in serata ha garantito di avere armi capaci di colpire a 700 chilometri di distanza. Della Russia «vediamo la debolezza, non la forza, anche quando stanno cercando di creare caos in Africa, non stanno dimostrando di essere forti, stanno cercando di distrarre il mondo da quello che la Russia è diventata oggi». La morale è che «in questo caos, il nemico cerca di prendere ciò che non gli appartiene: Noi difendiamo la nostra nazione, bisogna avere rispetto della comunicazione e pensare alla pace e non alla guerra». Ma intanto la guerra continua. E per parlare di pace, bisogna essere almeno in due. E Zelensky con Putin giura di non volerci parlare.

UN BOMBARDIERE RUSSO TU22 DISTRUTTO DAI DRONI UCRAINI A Soltsy

volodymyr zelensky

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…