
“IL MATRIMONIO CON NICOLAS VAPORIDIS? C’ERANO TUTTE LE PREMESSE PERCHÉ SI RIVELASSE SBAGLIATO” - GIORGIA SURINA, L’EX VJ DI MTV, FA 50 ANNI E SI CONFESSA: “LA MATERNITÀ? NON È SUCCESSO, DOVEVA ANDARE COSÌ. HO VISSUTO UN PERIODO IN CUI LA MIA SALUTE ERA AL PRIMO POSTO: UNA GRAVIDANZA SAREBBE STATA TROPPO DELICATA PER ME. IL TUMORE? HO SUBITO TRE INTERVENTI. HO IMPARATO A GODERE DI QUELLO CHE HO E A RITENERMI FELICE PERCHÉ STO BENE. IL LAVORO? HO SUBITO MOLTE EVOLUZIONI. NON AVEVO MAI AVUTO IN MENTE DI FARE CINEMA. ORA STO SCRIVENDO IL MIO SECONDO ROMANZO…”
Estratto dell’articolo di Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”
Giorgia Surina è una che, nel corso della sua vita, ha avuto il coraggio di cambiare strada molte volte. Volto della Mtv dei vj, poi conduttrice, attrice e da qualche anno anche scrittrice. Dal 4 settembre, dedicherà il suo nuovo videopodcast, Vita futura , a chi ha avuto il coraggio di trasformare la sua esistenza, anche se era ben tracciata.
Questo progetto è un cambiamento o un ritorno per lei?
«Una cosa diversa, di cui sono orgogliosissima. A parte la radio, che faccio da vent’anni, anche il mio lavoro ha subito molte evoluzioni, ma è stato un processo naturale».
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Lei, ai tempi di Mtv, viveva a Londra.
«Abitavo lì, era il mio sogno. Poi è arrivata Mtv e mi chiesero di tornare in Italia per condurre Total Request Live : è stato un grosso bivio».
giorgia surina nicolas vaporidis
Si è mai pentita?
«No, sono felicissima della mia scelta e grata per tutto quello che ne è seguito. Ho vissuto anni potentissimi. Certo, non credevo che quell’immaginario mi sarebbe rimasto attaccato per così tanto. Ne sono contenta: ricordare sempre che sono stata vj di Mtv mi mantiene giovane».
Ha compiuto 50 anni (ne dimostra venti meno). Che effetto le ha fatto la cifra tonda?
«Non mi torna: come posso avere già 50 anni? Al di là del numero, che fa un po’ paura, è un cortocircuito: credevo che a 50 anni mi sarei sentita arrivata […] non ho ancora voglia di sedermi».
Ricordi degli inizi in tv?
«Una volta sono riuscita a intervistare Robbie Williams facendogli un sorriso smagliante dai bordi del red carpet: si è avvicinato per farmi i complimenti per i denti. E poi la prima intervista importante, a Eminem: ero terrorizzata, all’epoca non parlavo bene l’inglese. Invece lui fu tranquillissimo e poi invitò me e lo staff a cena. Sembra di parlare dell’epoca dei dinosauri, ma credo manchi un appuntamento generazionale così».
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Nel suo caso, subito dopo arrivò la recitazione.
«Non avevo mai avuto in mente di fare cinema, ma mi sono buttata, senza paranoie, cercando solo di sfidare me stessa. La scuola di Mtv».
È rimasta in contatto con gli altri ex vj?
«Sono asociale, da sempre. Sento Marco Maccarini, ma sono rimasta più in contatto con chi era dietro le quinte».
[…] Ha anche scelto di chiudere dopo pochi anni il suo matrimonio con Nicolas Vaporidis. Un altro cambiamento?
«Beh, è durato così poco che non saprei. Non amo parlarne, è stato piuttosto tormentato a livello di emozioni. Ma era la cosa da fare. Anzi, probabilmente coraggioso era stato decidere di sposarsi nonostante ci fossero tutte le premesse perché si rivelasse sbagliato. Non ne vado fiera, semplicemente ci sono cose che a volte non sono come te le aspetti e devi prendere atto che non era la tua strada. Lì era lampante, sembrava già scritto. Ma non avevo letto».
Anche la maternità torna spesso nei suoi ultimi progetti. Cosa rappresenta per lei?
«Nel mio libro parlo di chi è disposta a diventare madre anche da sola. Io questo sogno non l’ho mai avuto davvero: ho lasciato che il destino prendesse il suo corso. Non è successo, doveva andare così. Ho vissuto un periodo in cui la mia salute era al primo posto: una gravidanza sarebbe stata troppo delicata per me».
È stata operata per un tumore. Si riferisce a questo?
«Ho subito tre interventi, non ho detto proprio tutto. La cosa importante è che ho imparato a godere di quello che ho e a ritenermi felice perché sto bene, dando il giusto valore alle cose. Il primo intervento era stato nel 2010 e poi si sono aggiunte altre cose negli anni. Ho dovuto accettare il cambiamento della mia prospettiva circa quello che volevo e immaginavo di diventare. Lottare per me voleva dire guarire. Dopo una diagnosi simile non è sempre facile».
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E più a breve termine?
«Sto scrivendo il mio secondo romanzo, parlerò di malattia mentale. Quanto al resto, si vedrà: amo non sapere cosa diventerò».
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giorgia surina marco maccarini
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giorgia surina foto lapresse
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