joe biden kamala harris

"I DEMOCRATICI POSSONO DIRE ADDIO ALLA CASA BIANCA" - SECONDO IL GIORNALISTA PIERS MORGAN, BIDEN NON HA NESSUNA POSSIBILITA' DI FARSI RIELEGGERE NEL 2024, MENO CHE MAI KAMALA HARRIS - A DARGLI RAGIONE UN NUOVO SONDAGGIO CHE MOSTRA COME SOLO IL 38% DEGLI AMERICANI APPROVI QUANTO FATTO FINORA DAL PRESIDENTE, E SOLO IL 27,8% AMA LA SUA VICE - NIENTE DI CUI SORPRENDERSI, VISTO COME E' ANDATA LA CAMPAGNA ELETTORALE...

Dagotraduzione dal Daily Mail

Di Piers Morgan

 

piers morgan

“Scemo e più scemo” è uno dei miei film preferiti. Di solito non mi piacciono le commedie farsesche, ma è così inesorabilmente stupido che fa ridere a crepapelle. È la storia di due amici completamente imbecilli, interpretati da Jeff Daniels e Jim Carrey, che attraversano l’America per restituire una valigia piena di soldi a una donna di cui entrambi si innamorano. Ma in realtà la trama è solo una scusa per le loro infite gag. Più il film va avanti, più si rivelano assurdamente scemi.

 

Mi dispiace dire che il presidente Joe Biden e il suo vicepresidente Kamala Harris stanno rapidamente diventando l’equivalente politico di Lloyd Christmas e Harry Dune. Non passa giorno che uno di loro non faccia qualcosa degno di spregevole derisione – da Biden che si addormenta al summit sul cambiamento climatico Cop26, a Harris che appare in un video della Giornata mondiale dello spazio con una pletora di bambini sognanti salvo poi scoprire che si tratta di attori ben pagati.

 

E non solo l’unico a pensarla così.

 

Biden dorme alla Cop26

Un nuovo sondaggio Usa Today-Suffolk University rivela tassi di approvazione terribilmente negativi per Biden, con solo il 38% degli americani che approvano la sua presidenza, mentre il 59% la disapprova. Ma il presidente è ancora messo bene, rispetto al suo vice. Meno di 3 americani su 10 (il 27,8%) infatti ha apprezzato il suo operato (il 51,2% ha detto invece di non approvarlo). Il che la rende la vicepresidente meno popolare da mezzo secolo.

 

Il suo predecessore, Mike Pence, aveva superato il 40% di approvazione dopo aver trascorso lo stesso periodo in carica, nonostante lo tsunami di rabbia anti-Trump che seguì la sua elezione. Anche Dick Cheney, il vicepresidente più odiato della storia, ha ottenuto risultati migliori (30%) nonostante abbia spinto gli Stati Uniti in due guerre aspramente controverse e abbia sparato accidentalmente a un amico durante una sessione di caccia alle quaglie.

Kamala Harris durante la giornata dello spazio

 

Eppure non sarebbe dovuta andare così.

 

Biden ha scelto Harris come numero 2 perché era una candidata storica (la prima donna ad essere vicepresidente, e la prima afroamericana e asiatica a ricoprire la carica), credendo che avrebbe entusiasmato ed energizzato il braccio progressista del suo partito.

 

Il piano sotteso era che risolvesse il caos del post Trump e, una volta che Biden fosse arrivato a 80 anni, avrebbe preso il testimone diventando la prima donna presidente d’America. In questo momento sembra più probabile che diventa io il primo presidente britannico.

 

Kamala Harris durante la giornata dello spazio 2

L’unica vera sorpresa di tutto questo è che qualcuno ne sia davvero sorpreso.

 

La campagna presidenziale di Harris nel 2019 è stata cos’ negativa che non è durata neanche il tempo dell’anno elettorale. Lei ha accusato la mancanza di fondi, il razzismo e il sessismo degli elettori, ma è stata la mancanza di carisma, di buone politiche e di acume politico che hanno spento gli elettori. (Se il colore della sua pelle era il problema, come mai Barack Obama ha vinto due elezioni come presidente?).

 

Dick Cheney

La sua performance come vicepresidente è stata ugualmente scialba e insignificante.

 

Harris è stata incaricata di risolvere i problemi di immigrazione in America, ma è stata messa da parte quando il confine meridionale è entrato in una nuova pericolosa crisi.

 

Si è vantata di essere stata l’ultima nella stanza quando Biden ha deciso il ritiro dall’Afghanistan, ma non è stata così entusiasta di condividere la scelta quando l’improvviso ritiro dell’America si è trasformato in un fiasco.

 

È stata anche soprannominata la “Donna Invisibile” perché si è rifiutata di organizzare anche una sola conferenza stampa come vicepresidente e non ha rilasciato interviste importanti per oltre 150 giorno dopo il suo disastroso incontro con Lester Holt della Nbc in cui ha detto di essere stata al confine solo per essere smentita dal conduttore. «E non sono stata in Europa!», ha risposto lei.

 

Mike Pence

Non c’è da stupirsi che solo il 23% degli americani approvi il modo in cui viene gestita la situazione al confine.

 

Il più schiacciante dei molti, tremendi, numeri che emergono dal sondaggio è quello che riguarda la richiesta di nominare l’unica cosa che gli intervistati vorrebbero che Biden facesse nel prossimo anno. La risposta più frequente è stata: «Dimettersi/Ritirarsi/Lasciare» (20%). Un numero che è quasi il doppio rispetto alla richiesta di sistemare l’economia.

 

La presidenza di Biden non ha ancora un anno, ma è già in gravi difficoltà a causa dell’aumento dell’inflazione, della difficoltà delle catene di approvvigionamento, del fallito ritiro dall’Afghanistan, della crisi Covid in corso e di un’agenda che ha portato i genitori che osano lamentarsi per gli insegnamenti sulla teoria critica della razza ad essere definiti terroristi domestici.

 

Il pubblico degli Stati Uniti ha mostrato il proprio disgusto nei risultati delle elezioni della scorsa settimana in Virginia, dove un democratico affermato è stato spodestato senza tante cerimonia da un repubblicano novello che ha colto l’assurdità dell’istruzione per ottenere una vittoria shoclk.

 

Sondaggio Usa Today

Dal momento che Biden e il suo partito non mostrano alcun segno di aver imparato lezioni dalla Virginia o dai sondaggi, dovranno aspettare quelle che arriveranno dalle elezioni di metà mandato, dove sospetto fortemente che i democratici subiranno un bombardamento e perderanno la Camera.

 

Ma i Democratici hanno un incubo ancora più grande di cui preoccuparsi, e sono le elezioni del 2024.

 

Per come stanno le cose, Biden non ha modo di essere rieletto e a meno che non inizi a mostrare il tipo di leadership dinamica che finora si è dimostrata tristemente al di là di lui.

 

joe biden

Tutta la retorica ottimista che ha vomitato con tanta sicurezza sulla guarigione della nazione dai turbolenti anni di Trump si è rivelata aria fritta.

 

Inoltre, quanto sarà credibile come candidato il presidente già traballante con chiari problemi cognitivi, che avrà quasi 82 anni il giorno delle elezioni?

 

Non c'è da stupirsi se nel sondaggio Usa Today/Suffolk University, due terzi degli americani afferma di non volerlo candidare di nuovo, e di questi il 28% siano democratici e molti degli altri indipendenti che lo hanno aiutato nelle elezioni del 2020.

 

Joe Biden

D'altra parte, qualsiasi piano di successione che coinvolga Kamala Harris è ormai un totale non-starter.

 

Come ha affermato Joe Concha su Fox News: «Se sei il Partito Democratico, come potresti candidarla in questo momento quando nemmeno tre americani su 10 approvano il lavoro che sta facendo ed è impossibile trovarla?».

 

Quindi, se i Democratici vogliono mantenere la Casa Bianca nel 2024, devono trovare qualcuno che possa vincerla per loro. E devono iniziare a cercare ora. Non sembra essere Joe Biden, e sicuramente non sarà Kamala Harris.

 

JOE BIDEN SCONSOLATO RIENTRA ALLA CASA BIANCA

Teoricamente potrebbero entrambi rimanere in carica fino al 2024. Ma cosa impedirebbe anche a Kamala di correre?

 

La Costituzione non consente a Biden di licenziare Harris personalmente, ma lui e la dirigenza democratica possono progettare la rimozione di un vicepresidente che ha dimostrato di essere completamente fuori dalla sua portata e una pericolosa minaccia per le possibilità elettorali del partito.

 

Potrebbe quindi nominare un nuovo vicepresidente moderato favorevole agli elettori che potrebbe utilizzare la piattaforma non solo per avere maggiori possibilità di battere il candidato del GOP la prossima volta, ma anche per dare un po' di entusiasmo e lustro a questa amministrazione già esausta.

 

Se l'attuale partito democratico impazzito sia in grado di navigare nella sua politica sessuale e razziale interna per atterrare su un candidato così felice è, ad essere onesti, una domanda piuttosto grande.

 

Scemo e piu? scemo

Ma se Biden non lo fa, e i due insistono ostinatamente a combattere insieme la corsa presidenziale del 2024, o i democratici accettano di avere Harris come candidato presidenziale, allora potremmo vedere una ripetizione della scena di Scemo e più scemo in cui Lloyd Christmas apre una bottiglia di champagne a un evento di raccolta fondi per salvare i gufi delle nevi invia di estinzione, ma il tappo colpisce e uccide uno dei due gufi delle nevi presenti mettendo ulteriormente in pericolo la specie.

 

«Ragazzo», osserva, «questo gruppo è davvero morto».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....