
GIOVENTÙ ALLO S-FASCIO! - DURANTE L'OCCUPAZIONE DELL'ISTITUTO SUPERIORE VINCENZO RUIZ, NEL QUARTIERE EUR DI ROMA, GLI STUDENTI HANNO INNEGGIATO AL DUCE FACENDO I SALUTI ROMANI - NEL FILMATO, DIVENTATO VIRALE SUI SOCIAL, SI VEDE UN PISCHELLO (IN PANTALONCINI CORTI E IN PIEDI SU UN BANCO) CHE LANCIA IL CORO "DUCE, DUCE!" E VIENE SEGUITO DA GRUPPETTO DI COJONI - UNO DI LORO INDOSSA UN PASSAMONTAGNA NERO - L'INTERVENTO DELLA PRESIDE DELL'ISTITUTO...
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(ANSA) - Saluti romani e inni al fascismo con grida 'Duce, duce', stamane, all'Istituto Superiore Vincenzo Ruiz in una classe durante l'occupazione. "Questo è inaccettabile, nelle scuole non c'è spazio per chi esalta il periodo più buio della storia italiana - afferma la Rete degli Studenti Medi di Roma - vogliamo scuole che non lascino spazio al fascismo, ma che lo sappiano decostruire."
In una comunicazione inviata nei giorni scorsi alla comunità scolastica, la preside dell'Istituto Ruiz, Guglielmina Uliano, ricorda che l'occupazione, "oltre all'interruzione di pubblico servizio", non consentirà, nei prossimi giorni, lo svolgimento di alcune attività fra cui: "la partecipazione al Maker Faire, che riveste particolare importanza per studentesse e studenti dell'indirizzo informatico. Inoltre questa settimana era quella dedicata alla pubblicità elettorale, in vista delle prossime elezioni dei rappresentanti dei genitori e degli studenti negli organi collegiali, consigli di classe e consiglio d'istituto".
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"Urge pertanto - sollecita la dirigente scolastica - una riflessione da parte di tutti sull'opportunità di continuare una protesta che, se nelle intenzioni è parte delle manifestazioni contro la situazione geopolitica in cui versa la Striscia di Gaza e quindi la popolazione palestinese, situazione peraltro in continua evoluzione, di fatto si traduce in un'azione che sta impedendo la libera partecipazione di tutti gli studenti alla vita della scuola.
Oltre a ciò si sottolinea la pericolosità di quanto può accadere in una situazione fuori del controllo degli adulti, ci si rivolge soprattutto ai genitori e alle famiglie degli studenti delle classi prime, i quali non ancora adeguatamente scolarizzati, come dimostrato dai numerosi comportamenti rilevati nel primo mese di frequenza scolastica, potrebbero mettere a rischio la loro ed altrui incolumità".
La preside chiede alle famiglie di "motivare studentesse e studenti a recedere da tale atto di forza e a riprendere un dialogo finalizzato alla più corretta partecipazione alla comunità scolastica".