
“GLI HO SPARATO DURANTE LA LITE. LA PISTOLA CE L’HO SEMPRE CON ME” - CHI È GAETANO MARANZANO, IL 28ENNE CHE HA UCCISO CON UN COLPO DI PISTOLA ALLA NUCA PAOLO TAORMINA, IL 21ENNE CHE HA TENTATO DI ALLONTANARE UN GRUPPO DI RAGAZZI DAL SUO LOCALE DURANTE UNA RISSA A PALERMO - SGUARDO TRUCE, BARBA LUNGA, PADRE DI UNA BIMBA DI UN ANNO, HA PRECEDENTI PENALI PER RISSA E SPACCIO DI DROGA E UN COGNOME INGOMBRANTE: PADRE E ZIO SONO STATI CONDANNANTI PER TENTATO OMICIDIO - LUI E LA SUA FAMIGLIA VIVONO ALLO ZEN DOVE I SUOI PARENTI HANNO TENTATO DI METTERE LE MANI SUGLI AFFARI ILLEGALI, SFIDANDO IL CLAN COLOMBO …
1 - ESCE DAL SUO PUB PER FERMARE UNA RISSA UCCISO CON UN COLPO DI PISTOLA: AVEVA 21 ANNI
Estratto dell’articolo di L. Sir. per il “Corriere della Sera”
È accaduto tutto in pochi secondi. Le urla, gli spintoni, la lite. Paolo Taormina, 21 anni, esce dal pub che la sua famiglia, da febbraio, gestisce. Siamo nel cuore della movida palermitana, dove ogni sera centinaia di ragazzi si ritrovano per bere e stare insieme. Il teatro Massimo, uno dei simboli della città, è a pochi metri. Paolo cerca di riportare la calma.
«Basta, allontanatevi, qui dobbiamo lavorare», dice. Poi, vede Gaetano Maranzano, 28 anni, un ragazzo con cui tempo prima aveva avuto delle discussioni per alcuni post che la vittima avrebbe scritto sulla sua donna. Paolo gli si avvicina e gli chiede di intervenire, di convincere i suoi amici, che stavano litigando con altri ragazzi, ad andarsene.
Cosa sia scattato nella testa di Maranzano non è chiaro. Sono volati insulti, il 28enne ha impugnato una calibro 9 e ha sparato alla vittima in testa. Il filmato di una delle tante videocamere della zona riprende la scena per una manciata di istanti. Si vede un uomo che alza un braccio impugnando un oggetto. Paolo crolla a terra tra i tavolini su cui qualche ora dopo, in una processione silenziosa, gruppetti di persone lasciano un fiore. Il 118 non riesce a salvarlo. Il ragazzo, da qualche mese tornato a Palermo dagli Stati Uniti, ha una ferita profonda alla nuca. Morirà tra le braccia della madre, Fabiola.
I carabinieri arrivano dopo pochi istanti. C’è un fuggi fuggi, ma qualche amico della vittima racconta cosa ha visto.
[…] Risalire all’autore del delitto però è semplice. E in mattinata arriva la notizia che Maranzano, piccoli precedenti penali, originario del quartiere Zen, rione periferico della città, è stato portato in caserma. I militari, guidati dai video e da testimonianze, lo sono andati a prendere a casa della compagna, nella zona di Cruillas.
Secondo le prime indiscrezioni non avrebbe opposto resistenza. Con i carabinieri il giovane, che appartiene a una nota famiglia criminale, arriva al comando provinciale a pochi metri dal luogo del delitto. […] L’accusa è di omicidio e porto illegale di arma da fuoco. A casa gli investigatori gli avevano trovato la calibro 9. Davanti ai magistrati confessa, racconta dei vecchi dissapori, della lite, della sparatoria. «Gli ho sparato durante la lite. La pistola ce l’ho sempre con me — dice, senza rivelare dove l’ha presa —. Palermo è una città pericolosa».
Dopo il delitto sarebbe fuggito su uno scooter guidato da un amico: i carabinieri lo stanno cercando.
C’è tensione a Palermo, la mattina dopo la tragica morte di Paolo. In serata in migliaia scendono in strada per una fiaccolata. In prima fila la madre e la sorella: «Paolo, Paolo mio. Hanno ucciso te, hanno ucciso i tuoi sogni. Come farò adesso?», dice la mamma.
«Siamo stanchi di piangere i nostri figli», aggiunge una donna. Poco dopo nella piazzetta arriva il sindaco Roberto Lagalla. La città da mesi è scossa da episodi violenti.
«C’è molto disagio sociale, ma la nostra non è l’unica realtà ad avere questi problemi», dice tra le urla dei cittadini. […]
2 - LE POSE STRAFOTTENTI E IL POST DOPO IL DELITTO CON LA FICTION SU RIINA
Estratto dell’articolo di Lara Sirignano per il “Corriere della Sera”
la figlia di gaetano maranzano con il ciondolo a forma di pistola
Un’ora dopo aver ucciso Paolo Taormina, ha postato su TikTok una foto con in sottofondo un audio con un passaggio della fiction su Totò Riina Il Capo dei Capi.
«Tu mi arresti? E per che cosa?», chiede, nel film, il padrino al poliziotto che sta per mettergli le manette. Manette che di lì a poco, lo sa, scatteranno anche ai suoi polsi.
Camicia di jeans, sguardo truce, barba lunghissima, sulla parete appesi i ritratti della figlia di un anno, nei suoi profili social Gaetano Maranzano, che ha confessato il delitto, si atteggia a duro.
[…] Maranzano ha ammesso l’omicidio raccontando di vecchie tensioni con la vittima nate da uno sfottò che il 21enne avrebbe rivolto sui social alla sua donna. Sabato i due si sono rivisti e, mentre Paolo cercava di sedare una rissa fuori dal suo locale, avrebbe litigato con Gaetano. «Gli ho sparato in testa», ha confessato. Per ore i militari l’hanno trattenuto, in serata è arrivato il provvedimento di fermo dei pm.
Piccoli precedenti penali e un cognome ingombrante, padre e zio sono stati condannanti per tentato omicidio, Maranzano ha precedenti penali per rissa e spaccio di droga e un avviso orale del questore. Lui e la sua famiglia vivono allo Zen, quartiere ad alta densità criminale alla periferia ovest della città, lo stesso dei ragazzi che, ad aprile scorso, trucidarono, durante una rissa scoppiata a Monreale tre ventenni.
I Maranzano, nel rione dove le vedette, dai tetti dei palazzoni, segnalano l’arrivo delle forze dell’ordine, fanno paura. Il padre di Gaetano, Vincenzo, è stato condannato a dieci anni di carcere per il tentato omicidio di due esponenti del clan rivale, quello dei Colombo. Tra le due famiglie, divise da un astio antico e profondo, si è consumata per anni una faida per accaparrarsi la gestione degli affari illegali.
Tra i casermoni anonimi di un rione dove si vive tra violenza e degrado e c’è il record dell’abbandono scolastico, nel regno che un tempo fu dei boss Lo Piccolo, i Maranzano hanno cercato di conquistare il potere con la forza. Ma i legami della famiglia con Cosa nostra, nonostante Gaetano non nasconda la sua ammirazione per il capo dei capi, non sono mai stati provati e il padre e lo zio dall’accusa di associazione mafiosa sono stati assolti.
Grossi scooter, enormi e pacchiane collane d’oro con una pistola come ciondolo, Gaetano, ama esibirsi sui social. […] sullo sfondo una abitazione alla Casamonica tutta ori, stucchi e animali feroci in ceramica a grandezza naturale.
Sul movente del delitto le indagini continuano, nonostante la confessione. Di certo il 28enne nella notte tra sabato e domenica non era solo.
Gli investigatori stanno cercando l’amico alla guida dello scooter […]
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