snus sacchetti bustine nicotina

GLI UOMINI PREFERIVANO LE BIONDE: ORA CI SONO LE "BUSTINE DI NICOTINA" - L'ISS LANCIA L'ALLARME PER L'AUMENTO DI CONSUMO DI "SNUS" (IL TABACCO IN POLVERE DA SUCCHIARE) E DEI SACCHETTI DI NICOTINA, CHE SI INSERISCONO TRA IL LABBRO SUPERIORE E LA GENGIVA - SE IL PRIMO È ILLEGALE IN ITALIA (MA SI PUÒ COMPRARE ONLINE), IL SECONDO SI USA CON IL PLACET DELLO STATO SOLO PERCHÉ NON CONTIENE TABACCO MA MICRO CRISTALLI DI NICOTINA, MA ENTRAMBI CREANO DIPENDENZA E SONO PERICOLOSI PER LA SALUTE - A PREOCCUPARE È LA POPOLARITÀ TRA I GIOVANI...

Estratto dell'articolo di Paolo Russo per “la Stampa”

snus e sacchetti di nicotina

 

Snus, come chiamano in Svezia il tabacco in polvere da succhiare. O nicotina "pouches", in bustina, al gusto di frutta, vaniglia, menta o liquirizia. Il primo si vende illegalmente nel web anche sotto forma di tabacco umido da inserire poi tra il labbro superiore e la gengiva. La seconda si può usare con il placet dello Stato solo perché non contiene tabacco ma micro cristalli di nicotina. Come denunciano gli esperti dell'Iss (Istituto superiore di sanità) entrambi inducono però alla dipendenza e sono pericolosi per la salute.

snus

 

Tant'è che lunedì due studentesse di una scuola media in provincia di Ferrara, dopo aver succhiato nicotina per tutto l'orario di lezione, sono finite in ospedale. […] Secondo un recente studio Espad del Cnr, il 4% dei nostri studenti ne avrebbe fatto uso nel corso dello scorso anno. Un mercato in costante crescita proprio nei Paesi che hanno dichiarato guerra alle "bionde": secondo il Rapporto di Research and Markets, infatti, il fatturato complessivo della nicotina in bustina passerà a livello globale dai 763 milioni di dollari del 2022 a un milione e 230 milioni nel 2030.

 

«Un business che punta a creare dipendenza da nicotina soprattutto tra i giovanissimi, che saranno poi i fumatori di e-cig e sigarette tradizionali del domani. I prodotti che stanno a cuore alle big del tabacco», spiega Simona Pichini, direttorice del Centro nazionale dipendenze e doping dell'Iss. […]

 

SNUS

E se il fumo miete vittime anche la nicotina "pouches" fa però i suoi danni alla salute, «che sono poi quelli propri di questa sostanza, che genera aumento della pressione sanguigna, della respirazione e tachicardia, con alla lunga danni al sistema cardiocircolatorio. Per non parlare del pericolo di tumori alla bocca o all'esofago», spiega sempre Pichini.

 

 

Il problema poi è che «la quantità di nicotina nei sacchettini è molti superiore a quella delle sigarette - spiega sempre l'esperta dell'Iss - ed è facile, specie per i più giovani, arrivare a un dosaggio eccessivo con malesseri da overdose. Cosa poi possa succedere nel lungo periodo in un'area cosi delicata come quella della bocca - prosegue - non è dato saperlo, visto che parliamo di prodotti ancora da poco sul mercato. Certo è che la nicotina è una sostanza psicoattiva che dà elevata dipendenza, il che rende questi prodotti particolarmente pericolosi».

 

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Anche perché, come dimostra una recente indagine di Altroconsumo, nel web vengono offerti sacchetti di tabacco o di cristalli con quantità di nicotina che arrivano a 50 milligrammi per grammo di prodotto contro il limite di 20 fissato per le sigarette elettroniche e quello di un milligrammo per le bionde tradizionali, mentre per le pillole che aiutano a smettere di fumare non si va oltre i 4 mg.

 

[…] Me se lo Snus a base di tabacco è vietato in base a una direttiva europea del 2014, che parlava di dipendenza ed effetti avversi alla salute, la "nicotine pouches" sponsorizzata delle big tobacco è stata legalizzata da un decreto milleproroghe di tre anni fa, con un emendamento che ha approfittato del vuoto normativo generato a sua volta dal fatto che la direttiva si riferiva solo a prodotti a base di tabacco. Questo nonostante il ministero della Salute, spalleggiato da Iss e Consiglio superiore di sanità, ne avesse chiesto all'epoca il ritiro dal commercio.

 

 

Richiesta rilanciata recentemente anche dall'Istituto farmacologico Mario Negri, dalla Fondazione Veronesi e dall'associazione culturale dei pediatri Sitab. Uno schieramento di scienziati e istituzioni sanitarie raramente così compatto, uscito però ancora una volta con le ossa rotte dal confronto con le potenti multinazionali del tabacco.

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