hamas benjamin netanyahu israele

IL GRANDE BLUFF DI HAMAS – I TERRORISTI LANCIANO UNA PROPOSTA A ISRAELE: DEPORRANNO LE ARMI E DARANNO L’OK A UNA TREGUA DI CINQUE ANNI SE VERRÀ CREATO UNO STATO PALESTINESE INDIPENDENTE CON I CONFINI ANTECEDENTI AL 1967. È IMPROBABILE CHE LO STATO EBRAICO POSSA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE L’OFFERTA: L’ATTACCO A RAFAH È IMMINENTE, NONOSTANTE LE PRESSIONI USA. IL LEADER DI HAMAS, YAHYA SINWAR, È ANCORA A GAZA: SI SENTE AL SICURO, AL PUNTO CHE SAREBBE ADDIRITTURA USCITO DAI TUNNEL...

benjamin netanyahu

HAMAS, 'STOP AD ATTACCHI A IDF SE TREGUA DI UN ANNO'

(ANSA) - L'Egitto ha consegnato a Israele una proposta di Hamas per un cessate il fuoco della durata di un anno in cambio della sospensione degli attacchi alla forze israeliane. Lo riporta la Tass.

 

HAMAS, PRONTI A DISARMO SE ATTUATA SOLUZIONE DUE STATI

Estratto da www.rainews.it

 

Un alto funzionario politico di Hamas, Khalil al-Hayya, ha detto all'Associated Press che il gruppo militante islamico è disposto ad accettare una tregua di cinque anni o più con Israele e che deporrà le armi e si convertirà in un partito politico se verrà creato uno Stato palestinese indipendente con i confini pre-1967. 

 

Yahya Sinwar in fuga nei tunnel di hamas

I commenti di Khalil al-Hayya - vice del leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar - arrivano sullo sfondo dello stallo dei colloqui per il cessate il fuoco. L'ipotesi del disarmo di Hamas sembra essere una significativa concessione da parte del gruppo, ufficialmente impegnato nella distruzione di Israele.

 

E', però, improbabile che Israele prenda in considerazione uno scenario del genere: ha promesso di schiacciare Hamas in seguito al letale attacco del 7 ottobre che ha scatenato la guerra, e la sua attuale leadership è fermamente contraria alla creazione di uno Stato palestinese sulle terre conquistate da Israele nella guerra del 1967. 

 

Al-Hayya, che ha rappresentato Hamas nei negoziati per il cessate il fuoco e lo scambio di ostaggi, ha usato un tono a volte provocatorio e altre volte conciliante. Parlando all'AP a Istanbul, ha detto che Hamas vuole unirsi all'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, guidata dalla fazione rivale di Fatah, per formare un governo unificato per Gaza e la Cisgiordania. Ha detto che Hamas accetterebbe "uno Stato palestinese pienamente sovrano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza e il ritorno dei profughi palestinesi in conformità con le risoluzioni internazionali", lungo i confini di Israele precedenti il 1967. Se ciò accadesse, ha detto, l'ala militare del gruppo si scioglierebbe.

 

HAMAS: «A GAZA YAHYA SINWAR È USCITO DAI TUNNEL»

Benjamin Netanyahu

Da “Avvenire”

 

«Hamas tiene prigionieri 30 ufficiali e agenti dello Shin Bet che sono stati catturati il 7 ottobre e sono sottoposti a un livello di sicurezza estremamente elevato. Sono lontani da Israele e impossibili da raggiungere». Lo ha detto un alto funzionario di Hamas in una intervista al quotidiano londinese Al-Arabi Al-Jadid del Qatar. Il funzionario ha aggiunto che il leader di Hamas Yahya Sinwar «continua a comandare l’organizzazione da Gaza» e sarebbe anche addirittura «uscito dai tunnel in cui si nascondeva per pattugliare le zone di battaglia in superficie» e parlare con i miliziani schierati.

 

PRONTO L’ATTACCO A RAFAH E HAMAS TORNA A MOSTRARE UN VIDEO DEGLI OSTAGGI

Estratto dell’articolo di Paolo Brera per “la Repubblica”

 

il video di hersh goldberg polin, ostaggio israeliano con il braccio amputato 2.

Nonostante gli appelli a evitare una nuova ecatombe, le forze armate israeliane annunciano che è tutto pronto per l’invasione di terra a Rafah, ultima roccaforte di Hamas. Manca solo «il via libera del governo». Per scongiurarlo, Hamas gioca il jolly: «I bombardamenti del-l’Idf hanno ucciso 70 ostaggi come me, dovresti vergognarti di tutti gli accordi che avete respinto», dice uno degli ostaggi, Hersh Goldberg- Polin, rivolgendosi al premier Netanyahu. Lo fa in un video lasciato circolare ieri da Hamas, il primo dopo mesi.

 

Benjamin Netanyahu Aharon Haliva

[…]  Israele non ascolta i moniti, vuole dare scacco matto ad Hamas nella sua ultima tana. Il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e il capo di Stato maggiore Herzi Halevi sono volati in Egitto — racconta Axios — per discutere l’imminente offensiva. Il Cairo non approva, e ricorda la catastrofe umanitaria che incombe: in città risiedono più di un milione di civili sfollati dal resto della Striscia mentre Israele demoliva ed evacuava.

 

proteste contro il governo di benjamin netanyahu in israele 8

Le foto satellitari di Planet Labs mostrano la nascita di un complesso di tende vicino a Khan Yunis. E le immagini comparate del 16 e del 21 aprile provano che si va avanti rapidamente. Israele afferma di non aver alzato tendopoli; secondo Haaretz è l’Egitto a realizzare il campo. Mentre dalle immagini satellitari spuntavano le macchie bianche delle tende, domenica Netanyahu ha promesso «ulteriori colpi dolorosi» contro Hamas, colpevole di aver fatto saltare il negoziato.

 

Yahya Sinwar in fuga nei tunnel di hamas 3

Se Israele non bluffa; se la pressione del mondo non basta a fermare i carri, Hamas sa di doversi giocare il tutto per tutto con la diplomazia. In un’intervista ad Al Arabi Al Jadid smentisce di avere offerto «solo 20 ostaggi» nella prima fase del cessate il fuoco. Ne offrì il doppio, dice, e altri sono ancora vivi e custoditi «in un luogo inaccessibile.  Il governo israeliano mente alle famiglie degli ostaggi e le manipola», afferma un alto ufficiale al quotidiano qatariota, ribaltando la colpa di aver fatto saltare il negoziato.

 

Ma il vero colpo di scena lo fa diffondendo dopo mesi un nuovo video di uno degli ostaggi, forse il più rappresentativo per la battaglia infinita portata avanti dai suoi genitori. Hersh ha 24 anni, il 7 ottobre era al rave quando i miliziani lo ferirono gravemente e lo rapirono. Ha un braccio amputato. Accusa Netanyahu e il governo: «Dovreste vergognarvi per averci abbandonati». […] Il messaggio manipolatorio di Hamas è l’appello a fermarsi e negoziare lanciato dagli stessi ostaggi, che sotto le bombe farebbero la fine di civili e miliziani. La mossa dovrà ora essere elaborata dal governo israeliano.

il video di hersh goldberg polin, ostaggio israeliano con il braccio amputato 2 3

 

[…] G7 e Usa sono contro un attacco che non tutelerebbe i civili, la Casa Bianca lo ha ribadito anche ieri. Netanyahu dice che li evacuerà senza dare dettagli e senza spiegare come filtrerà i miliziani. […]

sinwar hamas gazail video di hersh goldberg polin, ostaggio israeliano con il braccio amputato 2proteste contro il governo di benjamin netanyahu in israele 1 hersh goldberg polin Yahya Sinwar

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?