prostituzione

MIGNOTTE FONDA - LE GRANDI ATTRICI AMERICANE (DA MARYL STREEP A KATE WINSLET) CHE LAVORANO NEL POSTO PIÙ MARCHETTARO DEL MONDO, CIOÈ HOLLYWOOD, SI LANCIANO CONTRO AMNESTY CHE CHIEDE DI DEPENALIZZARE LA PROSTITUZIONE: “È SCHIAVITÙ”

Elena Tebano per il “Corriere della Sera”

AMNESTYAMNESTY

 

La grande domanda sulla prostituzione è sempre quella (vietarla o legalizzarla?), la novità sono le parti in campo: da un lato la più importante associazione al mondo per la difesa dei diritti umani, Amnesty International, che a sorpresa si schiera a favore della depenalizzazione. Dall’altro un manipolo di star hollywoodiane, da Meryl Streep a Kate Winslet a Lena Dunham, che invece uniscono le loro (potenti) voci a coloro che si oppongono.

maryl streep e sua figlia maryl streep e sua figlia

 

Motivo dello scontro è un documento preparato dall’associazione per l’«International Council Meeting» in corso a Dublino, l’assemblea mondiale di Amnesty che si tiene ogni due anni e ne decide programmi, priorità e strategie. Il testo, che sarà votato nei prossimi giorni (e quindi ancora non rappresenta una presa di posizione ufficiale), sostiene che «la criminalizzazione della prostituzione non fa altro che aumentare la discriminazione nei confronti di coloro che vendono sesso, mettendoli più a rischio di persecuzioni e violenze, inclusi gli abusi da parte della polizia» e chiede «la migliore tutela possibile dei diritti umani dei lavoratori e lavoratici del sesso, attraverso misure che includono la depenalizzazione della prostituzione».

 

kate winslet e marito ned rocknrollkate winslet e marito ned rocknroll

La bozza del documento, resa pubblica nelle settimane scorse, ha suscitato le immediate proteste di una serie di organizzazioni (femministe e non). E una lettera aperta della Coalition Against Trafficking in Women («Coalizione contro la tratta delle donne», Catw): «Ogni giorno combattiamo l’appropriazione maschile del corpo delle donne, dalle mutilazioni genitali ai matrimoni forzati, dalla violenza domestica alla violazione dei loro diritti riproduttivi. Pagare denaro per una simile appropriazione non elimina la violenza che le donne subiscono nel commercio del sesso.

anne hathaway per ralph laurenanne hathaway per ralph lauren

 

È incomprensibile che un’organizzazione per i diritti umani della levatura di Amnesty International non riesca a riconoscere che la prostituzione è una causa e una conseguenza della diseguaglianza di genere», scrivono i firmatari, tra i quali ci sono le attrici Meryl Streep, Carey Mulligan Kate Winslet, Anne Hathaway, Angela Bassett, Lena Dunham, Emily Blunt, Emma Thompson, Debra Winger, l’attore Kevin Kline, il regista Jonathan Demme, e le femministe Gloria Steinem ed Eve Ensler.

lena dunham primalena dunham prima

 

A stretto giro sul Guardian è seguito il commento sarcastico di Molly Smith, pseudonimo di una prostituta e attivista, che accusa le celebrities di «aggredire Amnesty per il fatto oltraggioso di basare la sua politica su quello che diciamo noi che vendiamo sesso».

Al netto delle polemiche sulle presunzioni delle star, lo scontro riflette i due approcci predominanti alla prostituzione.

 

Catw, le associazioni religiose e quelle femministe più tradizionali ritengono che chiunque venda sesso sia sempre una vittima (di violenze, tratta, o anche solo povertà) e quindi sostengono il «modello svedese» (sempre più diffuso e adottato anche da Norvegia, Islanda, Canada, e Irlanda del Nord) che vieta la prostituzione perseguendo i clienti. E denunciano che la legalizzazione dei bordelli in Germania ha aumentato la tratta delle donne.

prostituzione in americaprostituzione in america

 

Il documento di Amnesty International invece «riconosce e rispetta la capacità di autodeterminazione dei lavoratori del sesso». E quindi è a favore di politiche di decriminalizzazione che promuovano la riduzione dei rischi per chi si prostituisce.

 

prostitute teenager a oklahoma cityprostitute teenager a oklahoma city

«Il modello più riuscito è quello della Nuova Zelanda, dove dal 2003 lo stato facilita la creazione di piccole imprese di “sex workers” — spiega Giulia Garofalo Geymonat, autrice di Vendere e comprare sesso (Il Mulino) —. Le ricerche indicano che per chi vende sesso è indispensabile lavorare in un ambiente sicuro (per esempio con altre colleghe, con segretarie, buttafuori, con l’appoggio della polizia), poter selezionare i propri clienti, mantenere la decisione ultima sui servizi che offre, e poter dire no in ogni momento. Queste misure minime sono vietate da moltissime legislazioni, inclusa quella svedese e la nostra, mentre non lo sarebbero in un regime di decriminalizzazione».

la prostituzione legale in germaniala prostituzione legale in germaniaprostitute arrivano dove si trova il petrolioprostitute arrivano dove si trova il petrolio

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....