
MISTERI DALLO SPAZIO – UN GRUPPO DI ASTROFISICI ITALIANI HA SCOPERTO UN BUCO NERO GRANDE UN MILIARDO DI VOLTE IL SOLE –CHIAMATO “RACS J0320-35”, È LONTANO 12,8 MILIARDI DI ANNI LUCE DA NOI, SI È FORMATO 920 MILIONI DI ANNI DOPO IL BIG BANG E STA AUMENTANDO DI STAZZA A UN RITMO INCOMPATIBILE CON LE LEGGI DELLA FISICA FIN QUI NOTE – LA SCOPERTA È STATA POSSIBILE GRAZIE AL TELESCOPIO DELLA NASA CHANDRA – GLI ESPERTI: “E’ STATO UNO SHOCK VEDERE QUESTO BUCO NERO CRESCERE A VISTA D’OCCHIO...”
Estratto dell’articolo di Elena Dusi per www.repubblica.it
C’è un limite a quanto si può mangiare. E questo vale anche per i buchi neri. La quantità massima di materia che può essere inghiottita oltre l’orizzonte degli eventi è stata determinata con un calcolo matematico.
Per questo gli astrofisici si sono stupiti tanto quando hanno osservato il ritmo di crescita di RACS J0320-35, un buco nero lontano 12,8 miliardi di anni luce da noi - formatosi quindi 920 milioni di anni dopo il Big Bang - che sta aumentando di stazza a un ritmo incompatibile con le leggi note della fisica.
telescopio spaziale della Nasa Chandra
“E’ stato uno shock vedere questo buco nero crescere a vista d’occhio” ha ammesso Luca Ighina, l’astrofisico di Harvard che ha coordinato la pubblicazione dei dati sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
RACS J0320-35 è stato seguito negli ultimi anni dal telescopio spaziale della Nasa Chandra, che è capace di osservare i raggi X emessi dai buchi neri durante i pasti, ma che potrebbe essere mandato in pensione dai tagli al budget dell’agenzia spaziale americana decisi di recente.
Nonostante la giovane età, il buco nero ha raggiunto una stazza che è pari a un miliardo di volte la massa del Sole. Ogni anno acquista una quantità compresa tra le 300 e le 3mila masse solari. Ultimamente Chandra lo ha osservato nell’atto di dilaniare grandi quantità di materia trovate accanto a sé, risucchiandole e allungandole fino a renderle un filamento.
[...] Il limite di Eddington – la quantità massima di materia che può cadere in un buco nero – è infatti di 2,4 volte inferiore a quanto RACS J0320-35 sta inghiottendo. I getti di raggi X emessi durante i suoi pasti sono i più potenti mai osservati fra i giovani buchi neri con meno di un miliardo di anni.
La teoria che è alla base del limite di Eddington prevede che quando la materia precipita nel buco nero, si riscaldi ed emetta radiazioni. Queste radiazioni creano una pressione verso l’esterno che impedisce a quantità eccessive di materia di continuare a cadere nel buco nero.
Considerato il suo ritmo di accrescimento, le dimensioni di RACS J0320-35 alla nascita sono state probabilmente modeste. “Conoscendo la massa del buco nero e calcolando la sua velocità di crescita, siamo in grado di procedere a ritroso per stimare quanto avrebbe potuto essere massiccio alla nascita” spiega Alberto Moretti dell'Inaf, uno degli autori dello studio.
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Come oggi RACS J0320-35 – ma sono stati osservati altri buchi neri giovani e supermassicci con tassi di crescita simili – possa superare il limite di Eddington non è chiaro agli scienziati. Può darsi che uno dei pasti sia stato composto da grandi quantità di elementi pesanti. L’ipotesi però è considerata poco probabile. Si sarebbe trattato di un evento assai raro, mentre diversi buchi neri capaci di crescere a vista d’occhio sono stati scoperti di recente.