CHI GUIDERÀ LA FASE 2 DI GAZA? AL MOMENTO GLI UNICI NELLA STRISCIA CHE SI STANNO ADOPERANDO PER PORTARE AVANTI LA FASE 1 SONO I TURCHI E GLI EGIZIANI CHE, INSIEME AI PALESTINESI, STANNO CERCANDO I CADAVERI DEGLI OSTAGGI, TOGLIENDO LA SCUSA A ISRAELE DI INTERROMPERE LA TREGUA - LA FASE SUCCESSIVA RESTA UN’ENORME INCOGNITA: L’EGITTO HA OTTENUTO LA DISPONIBILITÀ DI 15 TECNOCRATI PALESTINESI PER GOVERNARE LA TRANSIZIONE. MA SI BASA TUTTO SULL’EVENTUALITÀ CHE I MILIZIANI DI HAMAS CONSEGNINO LE ARMI E…
Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”
A voler essere ottimisti, i circa 80 turchi in partenza per Gaza dimostrano che qualche Stato disposto a mettere gli scarponi sul terreno effettivamente c’è. Si tratta di specialisti post terremoti che aiuteranno Hamas a rintracciare i cadaveri degli ostaggi israeliani tra le macerie. In pratica, però, il loro compito è anche politico: togliere a Israele la scusa per rompere la tregua e obbligare Hamas a cercare davvero quei poveri resti.
La «fase uno» del Piano Trump potrebbe finire con il loro contributo e quello degli egiziani già nella Striscia. La «fase due» è tutta da costruire. Tocca aspetti militari e amministrativi. Poi sarà il momento della «fase tre», economica e politica.
a gaza esecuzioni sommarie dei miliziani di hamas
Finito lo scambio di prigionieri vivi e morti bisognerà pensare al disarmo di Hamas, a una diversa forza di polizia e di amministrazione. Un passo in questa direzione è stato fatto dall’Egitto che ha ottenuto la disponibilità di 15 «tecnocrati» palestinesi per governare la transizione. Manca l’ok delle controparti: Hamas e Israele. Il secondo passaggio, sempre di genere amministrativo, è il «board» trumpiano. Secondo la mente imprenditoriale del presidente Usa sarebbe proprio un «consiglio d’amministrazione» dietro la facciata palestinese.
[…]
I 15 coraggiosi potranno anche essere limpidi come l’acqua, senza lontani cugini simpatizzanti per Hamas, ma se non avranno una burocrazia in carne ed ossa alle spalle, il potere della Striscia resterà ai soliti noti.
[…]
Un nodo nel futuro di Gaza sta nella volontà di Hamas di rinunciare al potere. O in quella israeliana di accettare la sopravvivenza del nemico, magari sotto altro nome o forma. Persino nel Piano Trump non si parla di «disarmare» il gruppo, piuttosto che questo «consegni» le armi così che Gaza diventi l’area «smilitarizzata» che Israele sogna per tutti i suoi vicini.
Negli auspici del Piano Trump, dunque, il Movimento di Resistenza Islamico (Hamas) deve essere abbastanza efficiente da consegnare le salme mancanti e permettere la distribuzione alimentare.
Allo stesso tempo deve essere deciso ad auto-dissolversi. Un paradosso.
Dai conflitti con le bande rivali presenti nella Striscia non sembra sia questa l’intenzione. Dove Israele si è ritirato, Hamas sta imponendo il suo dominio. […]
bibi netanyahu
miliziani di hamas fanno passare le auto della croce rossa a gaza
BENJAMIN NETANYAHU REGALA UNA COLOMBA DORO A DONALD TRUMP
hamas riconsegna le salme degli ostaggi israeliani 3
hamas riconsegna le salme degli ostaggi israeliani 4
hamas gaza


