houellebecq francia accoltellamento

''SOTTOMISSIONE'' A COLPI DI COLTELLO - L'ORRENDA STORIA DEL MAROCCHINO CHE ACCOLTELLA UNA DONNA E LE SUE TRE BAMBINE PERCHÉ 'TROPPO DISCINTE' MENTRE FANNO COLAZIONE IN UN VILLAGGIO FRANCESE - HOUELLEBECQ A MILANO: 'L'ISLAM HA VINTO. LE DONNE DA NOI SI VESTONO PUDICHE PER EVITARE GRANE PER STRADA. NON È UN PROBLEMA ETNICO, MA RELIGIOSO. E L'EUROPA NON POTRÀ FARCI NIENTE''

 

1. «TROPPO DISCINTE» ISLAMICO ACCOLTELLA MADRE E TRE FIGLIE

Mauro Zanon per “Libero Quotidiano

 

mohamed boufarkouch agguato a laragne alpi francesimohamed boufarkouch agguato a laragne alpi francesi

 Nel giorno in cui all' Assemblea nazionale è iniziato il dibattito parlamentare sulla proroga dello stato d' emergenza, con la destra neogollista di Nicolas Sarkozy e il Front national di Marine Le Pen che chiedono misure d' eccezione alla gauche di governo (creazioni di centri di radicalizzazione, arresti domiciliari con il braccialetto elettronico per tutti i francesi sospettati di essere in contatto con reti terroristiche, chiusura di tutte le moschee salafite), la Francia torna a essere scossa da una serie di episodi che mostrano tutta la sua fragilità e confermano il clima di insicurezza in cui sta vivendo il Paese dagli attentati di Charlie Hebdo.

 

A una settimana dalla strage islamista di Nizza, ieri, nelle Hautes-Alpes, in un villaggio vacanze situato nel Comune di Laragne, un uomo di 37 anni, musulmano praticante e di origine marocchina, ha accoltellato una donna e le sue tre figlie che alloggiavano nel bungalow accanto al suo, mentre stavano facendo colazione.

mohamed  boufarkouch agguato a laragne alpi francesimohamed boufarkouch agguato a laragne alpi francesi

 

Secondo i primi elementi dell' inchiesta e le informazioni della rete all news I-Télé, l' aggressore, Mohamed Boufarkouch, avrebbe attaccato la madre di 46 anni e le sue tre figlie di 8, 12 e 14 anni per i loro «abiti troppo leggeri». Raphaël Balland, procuratore della Repubblica di Gap, dove sono attualmente ricoverate la madre e due delle sue figlie (la terza e più piccola, con un polmone perforato, è in gravi condizioni all' ospedale di Grenoble), non ha confermato questa versione, dichiarando tuttavia che «il motivo dell' aggressione non è chiaro».

 

La rete M6, ieri sera, ha evocato un' altra ipotesi emersa da altre testimonianze: poco prima dell' aggressione, il padre delle vittime sarebbe uscito dal bungalow con addosso solo bancheria intima, comportamento che avrebbe "scioccato" Boufarkouch, in compagnia di sua moglie incinta e dei suoi figli, spingendolo a "vendicarsi" con le donne del vicino.

 

mohamed   boufarkouch agguato a laragne alpi francesimohamed boufarkouch agguato a laragne alpi francesi

L' aggressore non era noto ai servizi segreti francesi, ma avrebbe dei precedenti per atti violenti. Residente negli Yvelines, nella regione parigina, si trovava a Laragne per trascorrere le vacanze con la famiglia.

 

Lunedì sera, stando ad alcune fonti vicine all' inchiesta, si «sarebbe sentito male» e avrebbe dovuto «abbandonare il villaggio vacanze» ieri mattina, invece si trova ora in stato di fermo alla gendarmeria di Gap. Secondo la moglie, Mohammed Boufarkouch aveva dei «problemi mentali».

 

Per Amaury Navarranne, consigliere Fn nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, «non ci sono dubbi sui motivi religiosi» che avrebbero spinto l' aggressore ad accoltellare le quattro vittime. «I loro vestiti "troppo leggeri" sarebbero all' origine dell' atto del delinquente che è stato interrogato dalle forze dell' ordine poco dopo aver tentato di fuggire», ha dichiarato Navarranne, prima di aggiungere: «Questo atto dimostra che tutti i territori sono sottomessi a questa violenza comunitarista e islamista di cui constatiamo, giorno dopo giorno, i drammi che provoca».

 

Sempre ieri, un uomo armato e all' apparenza squilibrato si è barricato per circa dodici ore all' interno di una camera dell' Hotel Formule 1 a Bollène, circa 25 chilometri a nord di Avignone dopo aver rifiutato di pagare il conto e aver litigato con il direttore.

mohamed   boufarkouch  agguato a laragne alpi francesimohamed boufarkouch agguato a laragne alpi francesi

 

Sul luogo erano intervenuti gli artificieri e la zona era stata isolata perché era stato notato un pacco sospetto dal quale fuoriuscivano fili elettrici e si sospettava che fosse imbottito di esplosivo. In serata, la polizia locale ha comunicato l' avvenuto arresto dell' uomo.

Michel Houellebecq a Milano «Per fare contenti i musulmani le francesi non sono più sexy»

 

 

2. HOUELLEBECQ A MILANO

Alvise Losi per “Libero Quotidiano

 

L' accoglienza è a metà tra le grandi star dello spettacolo e i politici di rango. Un furgone blindato della polizia e uomini in divisa all' ingresso del teatro, mentre all' interno la platea è tutta per lui.

 

Michel Houellebecq è a Milano, al teatro Franco Parenti, per la rassegna «Milanesiana», ideata da Elisabetta Sgarbi. Il tema di questa edizione è la vanità. E lo scrittore francese non ne è certo immune.

 

HOUELLEBECQ ALLA MILANESIANAHOUELLEBECQ ALLA MILANESIANA

Ma è chiaro a tutti che l' autore di Sottomissione (2015), certamente il più esplicito nemico del fanatismo religioso islamico tra gli autori contemporanei, non può limitarsi a parlare del suo rapporto con la celebrità. All' apparenza schivo e cultore di una ritrosia di facciata, l' uomo è troppo astuto per non sapere che il pubblico deve essere scaldato: la tensione va fatta crescere, per poi insinuare per vie traverse il concetto che lascerà il segno.

 

Gli eventi di Nizza, e prima ancora quelli di Parigi nell' arco dell' ultimo anno, sembrano aver dato ragione a chi, come Houellebecq, presagiva in tono pur romanzato una crescente presa di forza della religione islamica in Francia, a discapito di un laicismo più rivendicato che difeso. «Io non voglio fare il profeta a tutti i costi, non voglio dire che cosa succederà» diceva a Barolo, in Piemonte, nell' ambito del «Festival Collisioni», e robadisce qui.

 

«Ma non è così difficile ipotizzare che l' uomo di domani sarà il contrario del nichilista di oggi, che l' uomo dell' avvenire sarà molto probabilmente un monoteista. Ci troviamo dentro un sistema che non può funzionare. E che in effetti non funziona. Mi pare evidente: se vogliamo essere franchi e realisti, dobbiamo dire che il jihadismo in Francia sta prendendo piede e non si fermerà».

HOUELLEBECQ ALLA MILANESIANAHOUELLEBECQ ALLA MILANESIANA

 

Parole sempre chiare e poco propense al compromesso, quelle di Houellebecq, come quando parla dei processi di multiculturalismo della quale la Francia si vantava (ecco la vanità), fino a risvegliarsi bruscamente da un sogno con gli attentati di Parigi, prima a Charlie Hebdo, poi al Bataclan.

 

«Non lo so, non è un fallimento così chiaro», sottolineava lo scrittore. «Ma il punto non è se l' integrazione ha avuto successo o meno. Il nodo è che siamo di fronte a una questione religiosa, piuttosto che etnica.

 

Ho come la sensazione che l' avvenire in Europa non sia poi così prevedibile». Nemo propheta in patria. L' eco di queste dichiarazioni è ancora nelle orecchie. Houellebecq sale sul palco della «Milanesiana» per concedersi alla vanità. Discussa quanto ostentata. «Ero commosso, ma ciò non fa di me una persona migliore», scherza dopo aver letto l' intenso passaggio della morte di Valerie, da Piattaforma (2001), il meno «cinico e politico» dei suoi libri.

houellebecqhouellebecq

 

Anche se riconosce che in ogni suo libro inserisce parti di sé e rivendica il tentativo di non guardarsi troppo indietro e pensare sempre al futuro, sembra lasciare spazio alla nostalgia quando ammette che «ho vissuto la mia infanzia in un mondo ormai scomparso». Sembra un Houellebecq inedito, più compassato di quanto il pubblico si aspetti.

 

«Ma a dire il vero non ci penso mai», chiosa. Ed ecco di nuovo la provocazione e la vanità. Ma subito si lascia andare a una riflessione quasi banale per il personaggio. «La scelta di Nizza e Parigi da parte dei jihadisti è molto intelligente, perché in questo modo colpiscono il turismo in Francia». Tutto qui? Davvero a parlare è quel Michel Houellebecq che solo un anno fa rendeva in Sottomissione un musulmano presidente di Francia, la Sorbona un' uni-versità islamica e la poligamia legale nel Paese dei lumi? O forse è un artificio retorico?

houellebecq houellebecq

 

In effetti il tema di una Francia che non c' è più è soltanto la scusa per arrivare a parlare di altro. Di qualcosa di apparentemente molto futile, quasi banale.

 

Più adatto a una conversazione tra amici davanti a un bicchiere di vino che non al palco di un teatro. «Era tanto che non venivo in Italia e devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito dalle ragazze», sorride Houellebecq. «Sono più belle che in Francia, si vestono in maniera più sensuale e sono anche molto più sorridenti». Il tema della vanità assume una nuova sfumatura. Ma è qui che torna l' Houellebecq che tutti si aspettano. «Anche le ragazze francesi erano così vent' anni fa: erano più sexy.

houellebecq  houellebecq

 

Oggi invece si vestono tutte uguali, in maniera abbastanza pudica: non cercano più di sedurre un uomo. E se non lo fanno più è perché hanno paura. Questo è l' effetto di quanto vogliono i musulmani: il loro modo di vedere la donna si è infiltrato a tal punto nelle nostre menti che le francesi quasi inconsciamente preferiscono non essere più provocanti, hanno paura di andare nelle grane». Ecco di cosa si parlerà nei prossimi giorni: l' islam per Houellebecq ha già vinto. «Ma la responsabilità non è dell' islam, forse è solo un problema di libido». La battuta di chiusura degna di un grande attore.

 

«La vanità è il mio peccato preferito», dice un mefistofelico Al Pacino nel film L' avvocato del diavolo. E la vanità, è il vero messaggio di Houellebecq, è il peccato preferito di noi tutti, nelle sue varie forme. Di uno scrittore che ama provocare, di un attore che recita sul palco, di una ragazza che desidera farsi guardare. Ed è quello stesso peccato che i jihadisti tentano quasi quotidianamente di punire. Perché bramano ardentemente imitare.

 

 

houellebecq   houellebecq

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…