furbetti del cartellino sicilia

PRESI PER LE CORNA – I 49 FURBETTI DEL CARTELLINO INDAGATI IN SICILIA? TUTTO È PARTITO DALLA SEGNALAZIONE DI UNA MOGLIE TRADITA DURANTE L’ORARIO DI LAVORO – UNDICI PERSONE SONO STATE ARRESTATE: ECCO COME RIUSCIVANO A MANIPOLARE IL SISTEMA DELLE PRESENZE – VIDEO

 

Alessandro Camilli per www.blitzquotidiano.it

 

furbetti del cartellino in sicilia 5

Moglie gelosa aveva un rovello: e se il fedifrago mi mette le corna, quando lo fa? Il rovello a un certo punto si sposò con un sospetto, meglio con una intuizione: il tempo per mettermi le corna lo trova durante l’orario di lavoro. Impossibile? Nulla di più facile. La signora e moglie gelosa conosce il mondo dove vive: l’Italia, la Pubblica Amministrazione, Palermo, gli uffici e i dipendenti della Regione. Nulla di più facile che il tempo del lavoro fosse in realtà il tempo di tutt’altro, corna comprese.

 

tradimento 3

E così la signora gelosa si rivolse alla Guardia di Finanza. Gelosa e vendicativa, la moglie tradita, non la Guardia di Finanza. Indagini, ma non c’era molto da indagare. Era evidente, si andava a colpo sicuro. Timbravano il cartellino e se ne andavano. A fare tutt’altro che lavorare. Sempre, d’abitudine. In tanti. E si aiutavano nell’impresa: se oggi non puoi o non ti va di prenderti il fastidio di timbrare e andartene, te lo timbro io e poi tu ricambi un altro giorno…

 

furbetti del cartellino in sicilia 4

Gli indagati sono 49, agli arresti domiciliari sono in undici. Disponibili i soliti video con quelli che strisciano il cartellino e se ne vanno. Volti oscurati a norma…a norma di qualcosa che deve essere giusto ma che indica che c’è qualcosa di falso in questa storia, in queste storie. Qualcosa di falso oltre la falsa timbratura del badge, oltre il finto rispetto dell’orario di lavoro, oltre il finto lavoro.

 

tradimento 1

Di storie e cronache dei cosiddetti furbetti del cartellino ne sono ormai pieni i telegiornali e i giornali, è quasi una rubrica fissa. Quante volte? Alle cronache decine e decine. Dove? Ovunque. Da quanto tempo? Da anni e anni. Quante indagini? Una caterva. Quanti scoperti? Centinaia e centinaia.

 

furbetti del cartellino in sicilia 2

Eppure si continua per ogni dove della Pubblica Amministrazione. Si continua a far finta di lavorare, a rubare di fatto lo stipendio, a truccare la firma del cartellino, ad amputare se non azzerare l’orario di lavoro. Si continua perché se va male, se scoperti, se indagati niente meno che arresti domiciliari.

 

furbetti del cartellino in sicilia 7

Durano un po’, poi passano. Dovrebbero essere una intollerabile vergogna civile, trascorrono tra la solidarietà più o meno espressa della comunità di lavoro e di quartiere, tra le frasi: una brava persona, una famiglia educata, non si rovina una famiglia per uno sbaglio…

 

Passati gli arresti domiciliari, più simili ad una vacanza forzata che ad una pena afflittiva, si paga sul luogo di lavoro la grave inadempienza, l’aver fatto finta di essere al lavoro, sistematicamente e in maniera organizzata? Insomma li licenziano? Solo sui giornali. Solo nei titoli dei giornali ci sono i licenziamenti. Nei titoli dei giornali e nelle dichiarazioni dei ministri competenti.

 

furbetti del cartellino in sicilia 3

Nella realtà non li licenziano mai. Un cento approssimativo dice che in un anno di licenziamenti veri per chi truffava la Pubblica Amministrazione da dentro ce ne sono stati che non arrivano a dieci. Neanche dieci su centinaia e centinaia presi con le mani nella marmellata. Presi e ripresi dalle telecamere. A volto coperto, anzi pixellato dalle tv. Il che sarà anche omaggio alla privacy e sarà anche garanzia dovuta e attestata.

 

Però quel volto resi irriconoscibile annuncia che il furbetto del cartellino, una volta passato il momentaneo incidente dell’inchiesta, torna. Torna al posto di stipendio che occupava prima (parlare di posto di lavoro è parola grossa nel caso in specie) Torna, irriconoscibile tra gli altri. Torna tra gli altri.

nel tradimento parla il linguaggio del corpo

 

Saranno le leggi dolci o la lenta applicazione di leggi non lasche…sarà la pigrizia prudente e in fondo complice della Pubblica Amministrazione  (se lo licenzio mi fa causa e perché proprio io dirigente devo prendermi questa rogna..?)…sarà che alla fine tutti a dire onestà, onestà, in galera, in galera ma solo fino a che non riguarda il vicino, il parente, l’amico, il collega.

furbetti del cartellino in sicilia 1

 

Sarà quel che sarà, anzi quel che è. Ed è che nella Pubblica Amministrazione se a lavorare non ci vai, se sei assenteista di vocazione e professione lo stipendio non lo perdi praticamente mai. L’unico che ti può mettere nei guai è un partner geloso, ma sono guai che passano. Garantito.  Eccolo cosa c’è di falso in queste storie tutte uguali, c’è di falso che imbrogliare lo Stato e  il prossimo fingendo di lavorare comporti il rischio reale di essere licenziati. Quindi…continuano.    

tradimentofurbetti del cartellino in sicilia 6

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…