les twins

I GEMELLI DEL RISCATTO – L’INCREDIBILE ASCESA DEI LES TWINS, CLASSE ’88, CRESCIUTI NEL SOBBORGO DI SARCELLES, A POCHI CHILOMETRI DA PARIGI: SONO RIUSCITI A FUGGIRE DA QUEL GHETTO DISAGIATO GRAZIE ALLA DANZA, FINENDO PER DIVENTARE DUE STAR DELL’HIP HOP – DAI MARCIAPIEDI SONO ARRIVATI A BALLARE CON BEYONCÉ, SI SONO PORTATI A CASA UN MILIONE DI DOLLARI PER AVER VINTO IL CONTEST TV DI JENNIFER LOPEZ E HANNO SFONDATO ANCHE NELLA MODA – “UN GIORNO BEYONCÉ CI ESCLUSE E CI DISSE…” - VIDEO

 

Alba Solaro per “il Venerdì di Repubblica”

 

les twins 11

Sarcelles è il loro Bronx. Quando era stato creato nel dopoguerra, questo sobborgo di muraglie di palazzoni tutti uguali, a pochi chilometri da Parigi, era un dignitoso piccolo laboratorio di convivenza multietnica tra algerini, tunisini, africani, ebrei, indiani, caraibici. Poi il tempo, la miseria, le politiche sociali della destra di Chirac e Barre, ne hanno fatto un quartiere dormitorio desolato e violento.

 

les twins 5

Palazzoni e passerelle

Nell'immaginario di Laurent e Larry Nicolas Bourgeois è lo stesso che essere nati nel ghetto di Compton a Los Angeles; esci di casa e non sai se ci tornerai, raramente vai oltre la scuola media, facilmente finisci in galera. Da Compton molti sono scappati grazie al rap, da Sarcelles lo si fa spesso facendo i calciatori, ma nessuno prima di loro due era riuscito a "fuggirsene" ballando.

 

Gemelli omozigoti, praticamente indistinguibili, Larry e Laurent sono universalmente noti come Les Twins; autodidatti, classe 1988, ultimi di nove figli tutti tirati su senza aiuto dalla madre originaria della Guadalupa, sono diventati delle star internazionali di quello che viene definito "new style".

 

les twins 9

Che poi altro non è che l'hip hop, evoluzione della break dance che i ragazzini degli anni Ottanta praticavano in strada, un pezzo di cartone a fare da pista per le loro sfide acrobatiche. I Les Twins ne hanno fatto un'arte che li ha scaraventati dai marciapiedi agli spettacoli con Beyoncé (unici ballerini maschi del suo corpo di danza), con Jay-Z e Missy Elliott. Nel 2017 si sono portati a casa un milione di dollari per aver vinto il contest tv World of Dance prodotto da Jennifer Lopez.

 

Alti come giocatori di basket, coi loro capelli afro hanno sfondato anche nella moda, sulle passerelle di Jean Paul Gaultier, nelle campagne per Givenchy, Adidas, Diesel. E alla fine è arrivato anche il cinema, in Men in Black: International (2019) sono i due gemelli alieni mutanti in grado di passare dallo stato solido a quello liquido.

 

les twins 4

Che poi è esattamente la sensazione che danno quando li vedi ballare. A volte i loro corpi sembrano rimbalzare su invisibili cuscini d'aria; giocano, improvvisano, passano dal naturale al meccanico definendo lo spazio intorno a loro e costruendo un dialogo quasi telepatico tra i due corpi. Gli piace dire che loro non hanno imparato nulla, «siamo nati così, è un dono di Dio». E ballare un certo pezzo di musica per loro equivale a «far vedere quel pezzo di musica», tradurlo in immagini, letteralmente.

 

Salendo di gradi

les twins con beyonce 3

L'ultima avventura artistico-commerciale li ha portati da Parigi alle vigne del Cognac, nello Château di Bagnolet che è la storica residenza della maison Hennessy fondata nel Settecento da un ufficiale irlandese. Hanno ballato tra le botti e gli alambicchi in rame della distilleria: «Mai fatta un'esperienza simile», si entusiasmano in coro via Zoom.

 

Il tutto è stato girato in Realtà Virtuale ed è parte di una collaborazione più complessa del solito (il brand francese da anni stringe alleanze con esponenti della street art), riassunta dai due gemelli nel concept Move Out Loud. «Abbiamo messo insieme musica, danza, video, stile», che si traduce in una speciale bottiglia Hennessy VS in edizione limitata; una capsule collection di moda disegnata dai gemelli insieme allo stilista Stéphane Ashpool «camicie asimmetriche, bomber, pantaloni, tutto sarà unisex, niente maschile o femminile».

les twins 3

 

Non ultima la musica: «Abbiamo inciso un pezzo, Mirror, il primo che Hennessy abbia mai pubblicato, sarà il primo liquore al mondo ad avere la sua musica sulle piattaforme streaming». La naturalezza con cui i due navigano tra esperienze artistiche e marketing insegna come la street culture si sia fatta largo fino a diventare linguaggio dominante, e come loro stessi siano diventati dei personaggi: quanti altri ballerini conoscete, che si siano fatti un nome in un mondo che mette sotto i riflettori i musicisti, i rapper, al limite i produttori?

les twins 1

 

 Da ragazzino Larry avrebbe voluto diventare un cuoco, ma Laurent, che per ballare ha lasciato la scuola a 15 anni, lo ha convinto a seguirlo; credeva in sé e forse anche nell'intuizione che due corpi uguali in scena hanno ben altra forza. «In ogni caso noi non siamo danzatori» ribatte Larry. «Siamo artisti. Un ballerino è anche performer, atleta, fashion stylist. Ci piacerebbe farlo capire al pubblico». Gli piace citare Basquiat al proposito, «era più che un pittore, giusto? Ha cercato di andare molto più in là».

les twins 8

 

Come fanno anche loro: «Tra noi c'è una competizione fortissima. Io so che Laurent è il migliore ma voglio fargli vedere che posso diventare meglio di lui. La connessione tra noi è così intensa che un tempo ci succedeva di finire le performance con dei mal di testa pazzeschi».

 

A lezione dai manga

 Qualche anno fa il Cirque du Soleil li chiamò a far parte del cast di Michael Jackson: The Immortal World Tour, omaggio a uno dei loro miti, anche lui ballerino iperuranico che diceva di ispirarsi all'eleganza di Fred Astaire e alla carnalità di James Brown.

 

beyonce e les twins

«Per noi è diverso», replica Laurent. «Non ci hanno ispirato dei ballerini ma i film di Bruce Lee, Jim Carrey, i videogame, i manga giapponesi. E più di tutti, lei, Beyoncé. Queen Bee è arrivata nella nostra vita come Hennessy, totalmente inaspettata». Li ha arruolati nel 2011 per lo show dei Billboard Awards «e di lì non ci ha più lasciati per anni. Non abbiamo mai conosciuto qualcuno capace come lei di farti sentire rispettato.

les twins 1

 

Quando facevamo freestyle sul palco, non sapevo cosa avrebbe fatto lei o Larry ma tutti e tre ci spingevamo al massimo! Da lei abbiamo imparato come da nessun altro, finché a un certo punto siamo passati dal comparire in tutte le sue coreografie a ballare in appena tre pezzi. "Siete diventati troppo bravi", ci ha detto, "mi distraete il pubblico". È stata una vera lezione su come una star gestisce sé stessa».

les twins 7les twins 6les twinsles twins

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....